Al via la campagna “Every One”, simbolo un palloncino rosso. Si possono donare 2 euro con un sms allo 45509
ROMA - Un respiro che simboleggia la vita perché fatto a pieni
polmoni. Come quello del neonato dopo il parto o quello del bambino
guarito dalla polmonite. Un soffio che riempie un palloncino rosso con
l’energia che vuol combattere la fragilità. Quella della mancanza di
cure, dell’assenza di un dottore, di un infermiere o di un farmaco.
Cause banali che portano via tante vite, quasi otto milioni di bambini
sotto i 5 anni durante un anno nel mondo. Per questo dal 4 ottobre Save
the Children scende in campo per combattere la mortalità infantile con
la campagna “Every One” che ha come simbolo un palloncino rosso con la
scritta “Save me”. L’appello è rivolto a tutti: donare due euro si può,
basta inviare un sms fare una telefonata.
COME DONARE - Save the Children ha organizzato una raccolta fondi che permette di
donare
2 euro inviando messaggio al numero 45509 (TIM, Vodafone, Wind, 3,
PosteMobile, CoopVoce e Tiscali ) e di donare dai 2 ai 5 euro chiamando
da rete fissa (Telecom Italia, Infostrada, Fastweb e Tiscali)
Volti noti per Save the Children
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DATI ALLARMANTI - Un bambino che
nasce in Somalia, Guinea, Ciad o Niger rischia di morire da piccolo
cinque volte di più di un bimbo nato in Svizzera o in Norvegia. E
ogni anno muore un bambino ogni quattro secondi.
Il 70% di loro nel primo anno di vita, il 40% nel primo mese. A
provocarne la morte sono le complicazioni post-parto (21%), la polmonite
(18%), la malaria (16%) e la diarrea (15%). Un terzo dei decessi
infantili è dovuto alla malnutrizione. Il 65% avvengono in paesi come
l’India, la Cina, la Nigeria, il Pakistan (dove la situazione è
drammaticamente peggiorata dopo le alluvioni), l’Indonesia, il
Bangladesh, l’Etiopia, la Repubblica Democratica del Congo, le Filippine
e la Tanzania. Quasi la
metà della mortalità infantile si concentra nell'Africa sub sahariana
(49%), e nell'Asia meridionale (33%), dove rispettivamente 1 bambino su
8 e 1 bambino su 15 muoiono prima di compiere i 5 anni. In termini
assoluti, metà di queste morti avviene in 5 Paesi: India (che da sola
conta il 30% del numero dei decessi infantili), Nigeria, Repubblica
Democratica del Congo, Pakistan e Cina.
Il soffio nel palloncino per salvare la vita
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350MILA OSTETRICHE IN PIU' -
«L'obiettivo della nostra azione è la riduzione di due terzi della
mortalità infantile e dei tre quarti di quella materna entro il 2015.
Obiettivo che non potrà essere raggiunto finché bambini e mamme non
potranno contare sull’assistenza e la cura di operatori sanitari quando
ne hanno bisogno» sottolinea Claudio Tesauro, Presidente di Save the
Children Italia. «La nostra associazione stima che se solo ci fossero
350.000 ostetriche in più e ad ogni parto assistesse un operatore
sanitario qualificato, 1,3 milioni di neonati potrebbero essere
salvati». Secondo Save the Children le
principali azioni da intraprendere subito sono:
1) reclutare più operatori sanitari con un ampio spettro di qualifiche;
2) impiegare meglio gli operatori sanitari esistenti per raggiungere i
bambini più vulnerabili; 3) assicurarsi che tutti gli operatori sanitari
ricevano uno stipendio adeguato, per evitarne la migrazione dai paesi
di origine; 4) dedicare più fondi all’assistenza sanitaria e impiegarli
in modo più efficace.
Torino, Genova, Cagliari, Palermo, Bari, Napoli coinvolgendo istituzioni locali, testimonial, partner e centinaia di bambini.
http://roma.corriere.it/roma/notizie/cronaca/11_ottobre_4/save-the-children-mortalita-infantile-donazione-1901715019951.shtml
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