sabato 28 aprile 2012

Orienteering in Salento Dai boschi al centro storico

Disciplina che abbina sport e turismo
S'inaugura il Centro Tecnico Federale 

 LECCE — Orientarsi tra i boschi delle riserve naturali o tra le bellezze del centro storico di Lecce. E’ il fascino dell’Orienteering, disciplina che abbina sport e turismo e che sbarca nel Salento dal 28 aprile al 1 maggio con «Salento & Orienteering-Meeting Orienteering Lecce», gara nazionale indetta dalla Federazione Italiana Sport di Orientamento ed organizzata dall’associazione «Sportleader» di Squinzano. Sarà un’opportunità importante anche per la promozione del territorio, visto che nel prossimo fine settimana sono attesi a Lecce centinaia di appassionati di questa disciplina, che arriveranno da tutta Italia.

La manifestazione vivrà un prologo il 27 aprle, con la cerimonia di apertura dell’evento presso la Masseria Provenzani a Casalabate, a partire dalle 17. Sarà anche l’occasione per inaugurare il Centro Tecnico Federale del Salento. La prima gara è invece fissata per sabato 28 aprile, in notturna, nel centro storico di Otranto. Si proseguirà poi domenica 29, con la gara di Coppa Italia sulla lunga distanza, nello splendido scenario del Parco di Porto Selvaggio. Lunedì 30 aprile altre competizione in bosco, sempre a Porto Selvaggio, con una gara sulla media distanza e con la disputa della Coppa Italia di «Trailo», l’orientamento di precisione che permette anche la partecipazione di persone con disabilità motoria. Gran chiusura il 1 maggio, nel centro storico di Lecce, con l’ultima gara alla quale seguiranno premiazioni e cerimonia di chiusura. L’Orieentering è una disciplina in continua espansione sul territorio nazionale. Definito «lo sport dei boschi», perché il suo campo di gara ideale è proprio il bosco, si può però praticare anche in altri ambienti quali centri storici.
Marco Errico

giovedì 26 aprile 2012

Prendi ...


Filù e il miracolo della palma rinata La cicogna depone le uova per la vita

La festa della natura nel Parco Zoosafari di Fasano
L'esemplare cova lontano dal partner: non può volare

 FASANO - La notizia arriva dallo Zoosafari di Fasano, dove una delle 23 cicogne ospiti ha sorvolato il confine del parco per posizionarsi su una palma «divorata» dal punteruolo rosso. L'obiettivo? Costruire da sola (perché il compagno non può più volare) il suo grande nido per deporre le uova. «Questa storia - racconta Fabio Rausa del Parco divertimenti - è sotto gli occhi di tutti i visitatori dello Zoosafari di Fasano, su di una palma antistante il grande piazzale d’accesso. Racconta la storia di una femmina di cicogna che vive libera come gli altri esemplari tutti provenienti da un centro di recupero polacco. Questo nutrito gruppo, proprio perché non più recuperabile per il reinserimento in natura, fu affidato allo Zoosafari il 27 ottobre del 2008».

LA STORIA - «Ma cosa ha fatto Filù, di particolare? Ha praticamente costruito il suo enorme nido di stecchi - conclude Rausa - proprio sulla chioma un pò spoglia di questa palma alta circa 6 metri e in esso ha deposto le sue splendide uova beneauguranti, tranquilla e beata tra gli sguardi increduli di tutti i visitatori. E che dire poi del suo amato, impossibilitato a volare per antiche menomazioni, che non può aiutarla presso il nido ma che la aspetta ogni giorno nell’area delle cicogne per brevi e fugaci momenti di intimità? Ma non finisce qui: cosa dire anche di una palma che pareva definitivamente morta a causa del famigerato «punteruolo rosso» e che, invece, ha ripreso a germogliare proprio quando la cicogna l'ha scelta come base per la sua futura nidiata». Le vie della natura sono infinite.
Redazione online

Senza gambe e braccia farà il giro del mondo a nuoto

La forza, il coraggio, la determinazione

Perché non saremo mai super-intelligenti

Esistono limiti evoluzionistici all'intelligenza umana: un QI troppo alto si accompagnerebbe a qualche guaio

 Il sogno di tutti: avere una super-intelligenza, essere capaci di ricordare tutto nei minimi dettagli, non lasciarsi sfuggire nulla di ciò che ci circonda. C'è chi prende perfino le “smart drugs” per migliorare le prestazioni del cervello, ma ora un articolo apparso su Current Directions in Psychological Science mette in guardia: non possiamo diventare super-intelligenti, esistono limiti invalicabili dettati dall'evoluzione. E se li superiamo, paghiamo l'”ultracervello” con qualche problema di altro tipo.

EVOLUZIONE – Thomas Hills, psicologo all'università di Warwick in Inghilterra, ha analizzato l'evoluzione umana chiedendosi perché la nostra intelligenza da secoli e secoli non sembra essere aumentata. Lo studioso fa notare che tutto, durante l'evoluzione, ha richiesto un compromesso: «Forse sarebbe stato utile essere alti due metri e mezzo, ma il cuore difficilmente può spingere il sangue tanto da raggiungere gli estremi di un tale spilungone: così, gran parte degli umani non supera il metro e ottanta – osserva Hills –. Gli stessi principi sono molto probabilmente validi anche per l'intelligenza e il cervello. Ad esempio, un bambino con un cervello e quindi una testa troppo grandi non nascerebbe tanto facilmente, perché non riuscirebbe a passare dal canale del parto: la pelvi delle donne non può allargarsi molto, pena un cambiamento sostanziale nel modo di camminare e stare in piedi».
INTELLIGENZA – Per spiegare i suoi ragionamenti, Hills riflette sulle capacità cerebrali che vorremmo vedere migliorate e sulle conseguenze che un loro potenziamento sostanziale porterebbe con sé. Il quoziente intellettivo, ad esempio, secondo lui non può crescere indefinitamente: una ricerca sugli ebrei ashkenazi, che hanno QI mediamente più alti di tutte le altre popolazioni, ha dimostrato che essi hanno subito una selezione evoluzionistica negli ultimi duemila anni che li ha portati ad eccellere in intelligenza, ma al contempo manifestano una maggiore incidenza di malattie del sistema nervoso come la malattia di Tay-Sachs. E secondo Hills proprio la maggior “potenza” del cervello ha comportato tale fragilità di fronte alle patologie nervose. Se invece consideriamo la memoria, che tutti vorremmo più pronta e perfetta, scopriamo che avere ricordi troppo vividi può rovinare la vita. «Una memoria prodigiosa ha i suoi svantaggi: se ci accade qualcosa di brutto vogliamo dimenticarlo, come staremmo se fosse impossibile? – si chiede lo psicologo –. Molti, inoltre, vorrebbero migliorare le proprie capacità di attenzione e per questo alcuni prendono perfino dei farmaci: sappiamo però che queste sostanze sono d'aiuto a chi ha un basso livello basale di attenzione, mentre in chi non ha problemi possono addirittura condurre a performance peggiori. Questo significa che esiste probabilmente un “limite superiore” al grado di attenzione che possiamo mantenere senza danni. Pensate a che cosa potrebbe accadere guidando: l'attenzione è essenziale, ma va posta sugli elementi giusti, se si punta su un cartello stradale o la stazione radio da cambiare possiamo avere qualche guaio». Morale, siccome i compromessi necessari ad avere un super-cervello sono probabilmente inaccettabili per la nostra salute fisica e mentale, non saremo forse mai ultra-intelligenti: dobbiamo essere semmai in grado, dice Hills, di avere prestazioni ottime con un obiettivo alla volta, ma non possiamo desiderare di migliorare attenzione, memoria, intelligenza o altre capacità in maniera consistente e tutte allo stesso modo.
Elena Meli

 

corriere.it L'archivio di foto che racconta New York

http://www.corriere.it/gallery/esteri/04-2012/old-newyork/1/archivio-foto-che-racconta-new-york_ce5080b8-8e31-11e1-839c-11a4cf6ed581.shtml#2

martedì 24 aprile 2012

Guasto a bordo su aereo Ryanair L'Orio-Brindisi rientra dopo il decollo

Il volo è durato solo una ventina di minuti. I passeggeri hanno avvertito forti rumori e il velivolo ha preso ad ondeggiare

E' durato solo un ventina di minuti il volo Bergamo-Brindisi decollato da Orio al Serio alle 16,40. I passeggeri hanno sentito distintamente alcuni forti rumori e poi l'aereo ha iniziato a oscillare da un lato all'altro. Il personale di bordo ha cercato di tranquillizzare tutti, ma la tensione si tagliava a fette. Il comandante ha informato che si invertiva la rotta per rientrare ad Orio per i necessari controlli. Sulle cause dei problemi non ci sono spiegazioni ufficiali, ma pare che vi sia stato un guasto al radar meteorologico di bordo. 

  BRRRRR... e pensare che solo 2 giorni fa c'eravamo noi su quell'aereo......

Parlando ancora di cielo

Non si può proprio oziare, appena tornati già coinvolti nel nuovo progetto che ci vede tutti impegnati a realizzare il libro da esporre al "Veliero Parlante" in occasione della mostra che si terrà dal 12 al 18 maggio nel Castello medioevale di Copertino.
E' una grande rassegna di libri per ragazzi, scritti, rivisitati, interpretati, stravolti dagli alunni a partire dalla scuola dell'infanzia, fino ai grandi delle superiori sulla poesia e la narrazione di quell'affascinante, istrionico, innovativo di Gianni Rodari.
Non ci chiedete perchè, c'erano tante filastrocche, ma a noi è piaciuta più di tutte la poesia "Il cielo è di Tutti"
Difficile, se si pensa che a leggerla e cercare di capirla e interpretarla sono bambini di 4 anni, ovvio non da soli, ma aiutati e guidati da noi maestre.
La cosa bella e che abbiamo lasciato fare a loro, abbiamo voluto vedere fino a che punto erano capaci di arrivare, ci siamo un poco gustati i risultati e anche se non vinceremo nessun encomio (dobbiamo sbrigarci a consegnare il lavoro per non arrivare fuori tempo massimo!), va bene così ci siamo divertite e in parte anche meravigliate della loro libera interpretazione.
Poi come ormai ci accade, abbiamo catturato le loro voci, i dialoghi, registrato le risposte e oltre all'audio/libro, che ci sarebbe piaciuto realizzare, abbiamo inserito un CD-R insieme al prodotto cartaceo.
E su YouTube, poi, il video animato di Bobo Rondelli "Il cielo è di tutti" che i bambini canteranno insieme! Intanto imparatelo anche voi!
Come andrà a finire questa nuova avventura ve lo faremo sapere più avanti, adesso continuiamo a lavorare senza sosta!

domenica 22 aprile 2012

DOL - Diploma On Line per Esperti di didattica assistita dalle NT

Siamo appena rientrate, stanche, ma soddisfattissime.
Ci abbiamo creduto, ci siamo impegnate tanto, abbiamo voluto il 20 aprile essere lì nell'aula Roger del Politecnico di Milano per ricevere il nostro Diploma dalle mani del Prof. Roberto Negrini, Preside della Scuola di Ingegneria dell’informazione e adesso siamo felici di farne parte a tutti voi, amici del blog di letizia.
E' bello vincere una sfida, è bello alla fine dire:
"Ce l'abbiamo fatta!"
ora potrebbe toccare a ciascuno di voi!

Il DOL è
per chi vuole stare al passo con i tempi, 
per chi non si accontenta della didattica tradizionale, 
per chi chiede a se stesso qualcosa in più per farne parte agli altri!





















Che cosa ci ha insegnato  il Dol?  (clicca per vedere il video)

mercoledì 18 aprile 2012

Amore di Mamma, Amore di Papà

Quante cure, quanto amore, poi .....

martedì 17 aprile 2012

L'albero delle bugie e le farfalline chiacchierine


C’era una volta nel bosco di Lilybets, su un tappeto di papaveri e di girasoli, un albero alto e robusto che non perdeva mai le foglie e profumava di cannella e di miele.
Cresciuto magicamente in una sola notte da un seme trascinato lì da un vento misterioso, per la sua bellezza incantevole ormai vi si radunavano intorno tutti gli animali del luogo. Nessuno conosceva a che famiglia appartenesse, nonostante i più famosi studiosi del bosco, i topi “Letteronzi”, avessero sfogliato tutte le enciclopedie delle biblioteche vicine alla ricerca di informazioni. Le sue foglie, infatti, come grandi orecchi penzolanti, si spostavano lentamente ora verso il basso, ora verso l’alto, e sul suo tronco un grosso naso si arricciava quando l’albero, come spesso accadeva, scoppiava in una pazzerella risata.
Quel misterioso albero, infatti, apparteneva alla famiglia degli “Alberi delle bugie”, alberi molto curiosi che ascoltano divertiti le conversazioni altrui e, producono, per ogni bugia ascoltata, un frutto simile ad una mela, ma con i colori dell’arcobaleno.
Gli animali del bosco erano davvero molto chiacchieroni ed inventavano mille storie condite di bugie pur di apparire più belli, più buoni e più bravi degli altri. La vanitosa volpe, Brigida, per esempio, si vantava di non avere mai curato il suo manto screziato d’argento, mentre non perdeva un appuntamento a settimana dalla parrucchiera del lago Blu. La pettegola, poi :- Il leone si, si – aggiungeva – ha fatto la piastra alla pelliccia ed ogni settimana fa la tinta color castagna!. Me l’ha detto un’amica parrucchiera – . La gallina “Cettina” si vantava di volare più veloce del falco, ma solo di notte, quando tutti, guarda caso, stavano dormendo. Il golosissimo orso “Pepito”, infine, organizzava dibattiti accusando le api di non rispettare i turni di lavoro e di non produrre più miele, mentre ogni notte, slurp, slurp, spazzolava ben benino tutti gli alveari del bosco fino a farli brillare.
Origlia di qui, origlia di lì, l’albero a fine estate era così pieno di frutti che questi cominciarono a cadere in grande numero al suolo.
Quando, però, il magico frutto toccava terra si apriva ed una farfallina chiacchierina svolazzava via svelando la bugia che l’aveva generata.
A poco a poco, così, tutti gli animali del bosco finirono per inseguirsi ed azzuffarsi per farsi ragione. Così, quando il bosco si trasformò ormai in un ring da combattimento l’anziana volpe del villaggio, Martin coda argentata, radunò tutti gli animali del bosco intorno al misterioso albero e :- Il nostro amico albero – disse – ha voluto insegnarvi che le bugie generano altre bugie, possono volare anche molto lontano e trovano sempre orecchi che si divertono ad ascoltarle – .
E così, quella stessa notte, il misterioso albero scomparve lasciando gli abitanti del bosco più saggi e sinceri.
 "La scrittura è un mezzo di comunicazione importante, attraverso la scrittura possiamo infatti far conoscere i nostri pensieri e le nostre idee al mondo intero.
Oggi vi presento una favola, fino ad ora sono stati in pochi a leggerla; ma oggi per la prima volta verrà condivisa anche con noi. L’autrice è Tiziana scrittrice per passione di racconti per bambini.
Nelle sue favole i valori non tramontano mai perchè per lei è fondamentale che i bimbi immaginino, sognino e credano fortemente nell’amore e nell’amicizia.
Leggiamo insieme questo bel racconto e poi lasciate un commento a Tiziana, sono sicura che lei apprezzerà!!"

Visitate il sito di Linda e se lo desiderate lasciate un commento
http://paneamoreecreativita.it/blog/2010/11/una-favola-per-bambini-lalbero-delle-bugie-e-le-farfalline-chiacchierine/
io domani racconterò ai piccoli affamati di storie, "l'albero delle bugie e delle farfalline chiacchierine"

Come si fa a dimagrire davvero?

Non servono medicinali, la dieta migliore consiste nel diminuire i grassi e svolgere regolare attività fisica

 Gli americani che sono riusciti a perdere peso non lo hanno fatto con le diete alla moda, ma solo mangiando meno grassi, muovendosi di più e, solo in una minoranza di casi, con l'aiuto di medicinali prescritti dal medico. Non è una notizia? Invece può esserlo, se si considera il boom di pillole, pasti sostitutivi e fantasiosi regimi di ogni tipo, spesso gravemente sbilanciati, che vengono continuamente proposti a chi deve perdere qualche chilo oppure è gravemente obeso.

LO STUDIO - La ricerca pubblicata sull'American Journal of Preventive Medicine si basa sui dati di una grande indagine condotta su tutto il territorio nazionale dai Centers for Disease Control di Atlanta, la National Health and Nutrition Examination Survey, che tiene monitorata la salute e le abitudini alimentari degli americani tramite questionari rivolti ogni anno a circa 5mila persone, integrati, in una certa percentuale di soggetti, da visite ed esami del sangue. «Tra tutti coloro che hanno risposto tra il 2001 e il 2006 abbiamo selezionato circa 4mila obesi, identificati da un valore di IMC superiore a 30 calcolato in base a peso e altezza» spiega Jacinda Nicklas, ricercatrice dell'Harvard Medical School di Boston che ha condotto la ricerca. «Più di 2.500 di loro avevano cercato di dimagrire nell'anno precedente, ma solo 1.500 ci erano riusciti in maniera significativa: due su tre avevano perso almeno il 5% del peso iniziale, gli altri addirittura il 10%». Cinque o dieci chili per chi all'inizio raggiungeva il quintale: non un cambiamento radicale che consenta di calcare le passerelle, ma quanto basta perché la salute ne risenta positivamente, per esempio con un calo della pressione arteriosa.
LE DIETE - «L'aspetto più interessante che emerge dalla nostra inchiesta - prosegue la ricercatrice - è il modo con cui queste persone hanno raggiunto il loro obiettivo: sostanzialmente riducendo l'apporto di grassi sulla loro tavola e cercando di introdurre maggiore attività fisica nella loro routine quotidiana». Alcuni, soprattutto quelli che sono dimagriti di più, si sono fatti aiutare anche con medicinali prescritti dal loro medico, ma proprio quelli che hanno avuto maggiore successo hanno fatto poco ricorso ai cibi “diet” o “light”, le cui etichette, come ben si sa, talvolta riservano sorprese. «Funzionano molto bene invece i programmi per dimagrire a pagamento, ma che seguono personalmente l'individuo» puntualizza Nicklas. L'autrice si riferisce a metodi come quello di Weight Watchers, che regolarmente è citato negli studi scientifici perché efficace e ben bilanciato, oltre a integrare gli aspetti psicologici con quelli strettamente nutrizionali, ma che in Italia da qualche anno purtroppo non è più disponibile. Fallimentari invece gli altri approcci: beveroni sostitutivi, prodotti acquistati via internet, ma anche in erboristeria o in farmacia senza bisogno di ricetta, diete riprese da libri e giornali non sono riusciti a far perdere nemmeno il 5% del peso iniziale.
IL COMMENTO - Lo studio ha dei limiti, certamente. Ha il vantaggio di far riferimento a un campione rappresentativo della popolazione statunitense, per età, sesso, etnia, livello socioeconomico, zona di residenza e così via, ma si basa su informazioni riferite dai diretti interessati, e non verificate, bilancia alla mano, dai ricercatori. Soprattutto non tiene conto della durata dell'effetto dimagrante, se cioè chi è riuscito a perdere peso è poi riuscito anche a mantenere il peso raggiunto o a procedere anche oltre nel percorso verso una migliore forma fisica. È anche vero però che i sistemi più tradizionali (mangiare meno e meglio, muoversi di più) richiedono più tempo per funzionare rispetto ai rimedi miracolosi tanto in voga, ma permettono anche di modificare in maniera più radicale, e quindi più stabile nel tempo, le abitudini delle persone. Così facendo incidono poi anche sullo stile di vita di tutta la famiglia, in cui spesso si condividono, e non solo per ragioni genetiche, i chili di troppo.
Roberta Villa

Cina: a scuola volando sopra la vallata

 Per i bambini un grande rischio ogni giorno

lunedì 16 aprile 2012

Gli occhi magici dei maestri di fotografia Alle Cantelmo la mostra di Malevich

I protagonisti: da Uliano Lucas a Ferdinando Scianna
Pappalardo: «come in un film di Bunuel, ci giocano»

LECCE - Famosi fotografi come Uliano Lucas, Bernard Plossu, Chiara Samugheo o Ferdinando Scianna, passano dall'altro lato della macchina e diventano i protagonisti della mostra fotografica di Knulp Malevich dal titolo The magic eye.
Sino al 29 aprile alle Officine Cantelmo di Lecce sarà possibile osservare questi «famosi artisti dell’otturatore e del diaframma, disposti a reggere un pezzo di vetro, quasi fosse la lente cristallina del loro occhio, e come in un film di Bunuel, ci giocano, quasi fosse una protesi distaccatasi dal loro corpo», come precisa nella presentazione del critico fotografico Pippo Pappalardo.
La mostra, a cura di Alessandra de Donatis, è stata inaugurata il 15 aprile dallo stesso Uliano Lucas uno tra i più grandi fotogiornalisti italiani. Con le sue immagini ha documentato oltre quarant’anni di mutamenti sociali, politici, culturali del nostro paese. Ha lavorato a lungo in Africa raccontando le drammatiche vicende e le speranze della decolonizzazione, in Europa e in Cina. Apertura dalle 8 alle 20, ingresso gratuito. Info www.knulpmalevich.com.
Michela Ventrella

Usa, così si formano i tornadi

Auguri a Benedetto XVI

 Il Papa compie 85 anni

domenica 15 aprile 2012

sabato 14 aprile 2012

Il Duo Paradise



Che bello, liberarsi del proprio corpo, diventare leggeri, abbattere inibizioni e pregiudizi!

venerdì 13 aprile 2012

Affamati di sapere


Conoscere se stessi è riconoscere i propri limiti, è cercare.
Il bene più grande dell'uomo è cercare, farsi domande,
mettere alla prova se stesso.
Una vita senza ricerca non è vita degna di essere vissuta.

Da «Apologia di Socrate»

giovedì 12 aprile 2012

Dodici cicogne scelgono Brindisi In sosta a causa del forte vento

I volatili sono nel parco regionale delle Dune
Sono già partite sedute di birdwatching

 BRINDISI - Un gruppo di 12 cicogne bianche si è fermato, in sosta probabilmente a seguito del forte vento di scirocco dei giorni scorsi, nel brindisino, nel territorio tra Fasano e Ostuni, in un'area del Parco Regionale delle Dune costiere. 

IL MONITORAGGIO - Le cicogne vengono monitorate durante la loro permanenza nel parco, un'area di grande valore naturalistico che si estende per circa 1.100 ettari e, tranne che, sinora, le cicogne, ospita di consueto uccelli migratori durante il periodo primaverile e autunnale. Per l'osservazione delle cicogne in sosta sono state organizzate sedute di birdwatching.

IL PARCO - Nei giorni scorsi i paesaggi agrari del Parco Regionale delle Dune Costiere sono stati ripresi dalle telecamere Rai. La pratica della potatura degli olivi monumentali fatta con metodi tradizionali è stata raccontata da Massimiliano Ossini di Cose dell'altro Geo che andrà in onda venerdì 27 aprile alle 15,40 su Rai Tre

Dimmi come dormi e ti dirò chi sei

Riposi a braccia e gambe larghe? Sei socievole. In posizione fetale? Allora sei sensibile. Chi dorme prono è scontroso

 Quando dormite vi sdraiate nel letto come l’uomo di Leonardo, a braccia e gambe larghe? Il 5% della gente assume questa posizione chiamata a stella di mare che indica propensione a fare amicizia perché legata alla capacità di ascoltare gli altri e di offrire il proprio aiuto. Queste persone tendono anche a non assumersi responsabilità e non amano le luci della ribalta. Lo studio «Learn to Sleep Well» condotto su un migliaio di adulti di ambo i sessi dal Professor Chris Idzikowski che dirige lo Sleep Assessment and Advisory Service di Londra ha stabilito che esiste una correlazione fra posizione assunta durante il sonno e personalità e in genere solo il 5% delle persone tende a cambiare la posizione che di solito assume nel letto, evidentemente perché ognuno assume quella che meglio si confà al suo modo di essere.

Le posizioni del sonno Le posizioni del sonno    Le posizioni del sonno    Le posizioni del sonno    Le posizioni del sonno    Le posizioni del sonno
LE POSIZIONI - E’ noto che nella vita di tutti i giorni i nostri atteggiamenti corporei sono messaggi non verbali che dicono molto sulla nostra personalità, ma non era ancora stato condotto uno studio sistematico per vedere se si verifica altrettanto anche quando dormiamo e, in molti casi, il profilo psicologico che ne è risultato ha svelato aspetti inattesi della personalità. Sono state individuate 6 tipologie differenti, ognuna con particolari caratteristiche: oltre alla stella di mare (5% dei casi), c’è la posizione fetale (41%), quella a tronco (15%) quella del cercatore (13%), quella del soldato (8%) e quella in caduta libera (7%):
•Chi dorme in posizione fetale è all’apparenza un duro, ma in realtà è molto sensibile e si rilassa con facilità. Dormono così soprattutto le donne, il doppio degli uomini.
A tronco dorme chi si sdraia su un fianco con entrambe le braccia sui lati: sono persone accomodanti e socievoli a cui piace la compagnia e che si fidano degli estranei, ma possono dimostrarsi un po’ ingenui.
La posizione del cercatore è quella di chi si sdraia su un fianco e protende entrambe le braccia in avanti come a cercare qualcosa nel letto: si tratta di persone aperte, ma che possono diventare sospettose e ciniche. Ci mettono tempo a decidere, ma una volta che l’hanno fatto è difficile far loro cambiare idea.
La posizione del soldato è quella di chi si sdraia sul dorso con entrambe le braccia sui fianchi: sono persone calme e riservate a cui non piace il disordine, rigorosi con sé stessi e con gli altri.
In caduta libera dorme chi si adagia in posizione prona allargando sui lati entrambe le braccia come se si stesse tuffando. Si tratta di persone passive e scontrose, con i nervi a fior di pelle e insofferenti alle critiche o alle situazioni stressanti.
Oltre alle 6 posizioni principali lo studio ha evidenziato che in Inghilterra è assai frequente dormire con un braccio o una gamba fuori dalle coperte, una posizione seguita per frequenza da quella in cui dalle coperte si fanno uscire i piedi in fondo al letto. Forse in questo caso il fenomeno è dovuto solo al fatto che gli inglesi usano in genere coperte molto pesanti, anche se a 1 persona su 10 piace dormire completamente sotto il loro rivestimento protettivo.
LA SALUTE - Dal punto di vita della salute, invece, lo studio ha rilevato che in particolare la posizione in caduta libera è utile alla digestione, mentre quella del soldato e quella a stella di mare possono predisporre al russamento e a un sonno disturbato perché dormendo sulla schiena si respira peggio. Queste persone non sono comunque necessariamente portate a svegliarsi, ma il loro sonno potrebbe risultare meno ristoratore.
Cesare Peccarisi

Abbiamo un nuovo compagno

Si chiama Jesus, arriva dalla Colombia, ha 4 anni e mezzo, due occhi grandi neri, un visetto simpatico, parla quasi perfettamente l'italiano e come tutti i bimbi del mondo, ama giocare, divertirsi, socializzare con i compagni, farsi nuovi amici.
E noi lo abbiamo accolto con affetto e curiosità, perchè arriva da molto lontano, ha vissuto altre esperienze, ma qui ha trovato una famiglia che lo ama, dei compagni e due maestre che lo faranno sentire a proprio agio e gli offriranno la loro amicizia.
Chissà cosa ne pensa Jesus, intanto al mattino si affretta a correre a scuola perchè sà che noi lo  aspettiamo ogni giorno.

mercoledì 11 aprile 2012

Uomo Rana

Ho appena finito di ordinare le foto della nascita di uno stagno vero realizzato grazie all'impegno delle maestre e dei genitori nella scuola di Mamma Bella statale e mi arriva fresco, fresco un video che vi consiglio di guardare!
Strabiliante!!!!





http://www.maseifuori.com/mail-simpatiche/uomo-rana.html

martedì 10 aprile 2012

Yuan-Yuan, abbandonato dalla mamma, compie 100 giorni

Festeggiamo Disneyland

per vedere le altre foto

http://www.corriere.it/esteri/12_aprile_01/disneyland-paris-sala_4532fde6-7c17-11e1-95a2-17cafbbd8350.shtml

Evviva per voi bambini!

http://www.corriere.it/esteri/12_aprile_01/disneyland-paris-sala_4532fde6-7c17-11e1-95a2-17cafbbd8350.shtml

Essere ottimisti è un affare

Il ruolo benefico delle illusioni

Sono fattori biologici che ci portano a vedere rosa Così garantiscono la sopravvivenza della specie

Chi passeggiasse nella Foresta Verde respirando i primi vapori della primavera troverebbe bello che le foglie si spieghino al nuovo sole e quindi i semi maturino e cadano a terra. Si potrebbe dire, scriveva un grande filosofo francese purtroppo dimenticato come Alain (pseudonimo di Emile Chartier), «che ognuno di questi semi abbia il suo destino, che è di germogliare, crescere e diventare albero a sua volta, mentre tale cosa non capita forse neanche a uno solo su un milione che marciscono». Ma i passeggiatori non ci pensano e anzi, sentendosi improvvisamente figli della terra, finiscono con l'adorare questo tutto miserabile. Succede agli ottimisti.


Ammetto di essere un pessimista mancato; nonostante l'osservazione e l'esperienza mi spingano inesorabilmente verso una visione dura e realistica delle cose, il temperamento mi rimbalza invece sempre verso il buonumore e la fiducia. Il mio è insomma un mediocre pessimismo di posa e alla fine non riesco a essere all'altezza delle aspettative.
Fortunatamente. Dico fortunatamente non tanto per amor di.........http://www.corriere.it/cultura/12_aprile_02/essere-ottimisti-affare-camurri_3c3ecb1c-7c98-11e1-b9fa-a64885bf1529.shtml

 

Come si cura LA fibrillazione atriale

venerdì 6 aprile 2012

Pasqua giorno di Resurrezione

Auguri a tutti voi che vi sentite stanchi ed affaticati, che il Cristo risorto prendendovi per mano possa farvi sentire tutta la forza del suo AMORE, possa colmare i vostri cuori di pace e donarvi la forza per proseguire il cammino sicuri che domani sarà migliore.
(da frasi pasquali)

A Pasqua «tutti cercano gli agnelli» I più buoni sono quelli di mandorle

A Lecce li preparano le suore di clausura
nel convento del 1133, in via Conte Accardo

LECCE- Cronaca di uno shopping inusuale (ancorché pasquale). Se nel centro trafficato della città c’è la corsa all’uovo di cioccolato - ogni anno più grande, più esotico, più decorato, più sorpresato - dall’altro lato, in una parte remota del cuore antico, zero negozi solo palazzi e chiese, si ambisce alla pasta di mandorle. Non una qualunque: quella sublime, dicono. Siamo qui a verificare. Lecce, centro storico, pochi giorni a Pasqua. La facciata del monastero di San Giovanni Evangelista è ancora più luminosa sotto il sole di mezzogiorno.
Corre voce che la pasta di mandorle più buona al mondo, quella secondo ricetta tradizionale che risale a fine ’700, si faccia qui, all’ultimo piano di questo convento fondato nel 1133 dal conte normanno Accardo e abitato, oggi come allora, da una comunità di monache benedettine. Sono 24, e sono suore di clausura, come tengono le mani in pasta (di mandorle) loro, nessuno. Alla porta d’ingresso oltre la cancellata principale, in Corte Conte Accardo 4, s’affaccia una signora in abito nero. «Pasta di mandorle? Qui? No, guardi, deve andare più avanti a sinistra, troverà una piccola cancellata, è sempre parte del convento. Non le sarà difficile riconoscerla, c’è un sacco di gente in fila». È la fila degli intenditori: tanti per un posto così, pochissimi rispetto alla folla che in questi giorni s’accumula alla cassa di pasticcerie bar e supermercati. Sono arrivati qui chi col passaparola, chi per tradizione familiare. È da sempre del resto che le benedettine fanno e vendono pasta di mandorle.
Dolce che oggi fa parte a pieno titolo della cultura gastronomica del Paese, un tempo invece rientrava nella categoria dei dolci diplomatici (e costosi): nei conventi, specie del Meridione, le suore la preparavano in occasione delle feste per farne dono ai vescovi, ai prelati, ai personaggi influenti. La bravura delle benedettine di Lecce è riconosciuta ovunque; un primato che si sono conteso nel tempo con le monache teresiane di Bari, ma nella competizione, le sorelle più a Sud pare abbiano sempre primeggiato. Tanto che il tradizionale agnello di Pasqua, o il pesce che si fa a Natale, o i classici dolcetti, produzione per tutto l’anno, sono conosciuti in tutto il mondo. Confezioni con sigillo bianco e rosso del monastero di San Giovanni Evangelista partono in ogni periodo dell’anno per l’America, destinazione altre confraternite religiose e/o golosi adepti che hanno avuto la fortuna di scoprire la divina pasta in vacanza e da allora, nutrono dipendenza. E sono talmente tante le ordinazioni, che le suore hanno dovuto organizzarsi: non più a voce o per telefono - avrebbero avuto bisogno di una segreteria ad hoc - per ordinare ora basta mandare una mail (benedettinelecce@libero.it)
L’acquisto di persona però è un’esperienza. Non aspettatevi negozio, né qualcosa che possa minimamente somigliare. È una stanza, piccola, neanche luminosa. Tra il dentro e il fuori, tra le monache pasticcere e gli acquirenti golosi c’è una parete di legno rinforzata da una cancellata. Una separazione netta, fisica: c’è il mondo di qua e quello di là. E a chi sta di qua non è consentito vedere chi c’è oltre. Solo una voce: a chi tocca, chi c’è adesso, cosa desidera? E la fila risponde: un pesce di pasta di mandorle da un chilo, uno da mezzo chilo… Il dolce arriva di qua attraverso una piccola porta girevole. La chiamano la ruota, è in legno, ed è il punto di contatto tra il mondo esterno e la clausura. Nel dopoguerra, in quella ruota, tante mamme hanno abbandonato i loro bambini perché non avevano di che sfamarli. Oggi è una ruota a uso commerciale: fuori la pasta di mandorle, dentro il denaro, altro giro di porta e arriva lo scontrino. E così ogni giorno, dalle 9 di mattina alle cinque del pomeriggio. Cos’ha di speciale questo dolce? Gli ingredienti, e il dosaggio: moltissime mandorle (rigorosamente baresi) e poco zucchero; e poi cacao amaro, polvere di zafferano…Un tempo si farciva con faldacchiera, una sorta di spuma d’uovo. Oggi anche le benedettine mangiano light: all’interno, solo marmellata di pere.
Paola Moscardino

giovedì 5 aprile 2012

La Santa Pasqua nel mondo

Un artista filippino lavora alla sua versione della «Passione di Cristo» in occasione della Settimana Santa a Manila (Ap)

http://www.corriere.it/gallery/esteri/04-2012/pasqua/01/santa-pasqua-mondo_0efc4dc2-7efb-11e1-a959-e67ffe640cb1.shtml#1 

Un poco di storia

Quest’anno, 2012, la Pasqua si festeggerà l' 8 Aprile.
Ma come si calcola la data di questa ricorrenza che varia di anno in anno?
Bisogna seguire le indicazioni stabilite dal Concilio di Nicea nel 325 d.c.
La Pasqua cristiana viene celebrata la domenica seguente il primo plenilunio dopo l’equinozio di primavera, giorno che coincide con l’inizio dei festeggiamenti della Pasqua ebraica che dura per 8 giorni.
Potrà cadere quindi tra il 22 marzo e il 25 aprile (inclusi).

Il significato insito di questa festa, é rendere omaggio al sacrificio che Gesù ha fatto per l’uomo, immolandosi e liberandolo dal peccato originale (l’agnello di Dio che muore in croce e torna al Padre).
Per ricordare questo dono è tradizione fare gli auguri per la Santa Pasqua, magari con una cartolina.

mercoledì 4 aprile 2012

L'Unicef lancia l'allarme: «Nel Sahel un milione di bambini rischia di morire di fame»

Gravissime condizioni di malnutrizione per i piccoli dell'area, dove i disordini politici del Mali fanno crescere l'emergenza

Almeno un milione di bambini rischia di morire per malnutrizione acuta grave. E il totale sale a 1 mlione e 600 mila se si prendono in considerazione anche tutti coloro che soffrono di malnutrizione cosiddetta «moderata». Sono loro l'anello più debole di una catena che intrappola circa 10 milioni di persone che nell'area del Sahel fanno tutti i giorni i conti con uno stato di «insicurezza alimentare». Per questo l'Unicef ha lanciato oggi in contemporanea in tutto il mondo la campagna «Dai l'allarme», con il doppio obiettivo di diffondere la consapevolezza su quanto sta accadendo nel cuore dell'Africa - una situazione che parrebbe inconcepibile ai giorni nostri nel mondo «moderno» e occidentale - e di raccogliere fondi a sostegno delle campagne di prevenzione portate avanti tutto l'anno dall'organizzazione.

L'ECATOMBE - I Paesi più fortemente colpiti dall’emergenza sono otto: gli interi territori di Ciad, Burkina Faso, Mauritania, Mali e Niger e le regioni settentrionali della Nigeria, Camerun e Senegal. In queste aree - spiega .....http://www.corriere.it/esteri/12_aprile_03/unicef-emergenza-bambini-sahel_0ffac318-7d9b-11e1-adda-3290e3a063cc.shtml

CANADA: ARRIVA LA PRIMAVERA E TORNANO I CACCIATORI

La primavera è tornata e, come noto, ogni anno in Canada migliaia di foche verranno massacrate per la loro pelle. Molte di queste sono cuccioli, tra i 12 giorni e i 3 mesi d’età, uccisi a bastonate o scuoiati vivi per non danneggiare la loro preziosa pelliccia bianca. I cacciatori adottano infatti sempre lo stesso terribile metodo per uccidere: le foche vengono letteralmente prese a randellate con randelli e “hakapiks” (randelli con uncini di metallo alle estremità) e trascinate poi, ancora vive e coscienti, sul ghiaccio attraverso il gancio dell’imbarcazione.
Nonostante quest’anno i mercati per i prodotti derivanti da foca stiano gradualmente scomparendo, il Dipartimento della Pesca e degli Oceani (DFO) ha fissato la quota annuale della caccia alle foche a 400.000, la medesima dello scorso anno. Nel 2009, l’Unione Europea ha vietato l’importazione di tutti i prodotti derivanti dalla foca (http://www.oipa.org/italia/caccia/campagne/canada/derivati.html ) ma il governo Canadese ha richiesto all’Organizzazione Mondiale del Commercio (WTO) di costituire una giuria che si occupi della risoluzione della disputa riguardante il divieto. Nel 2011 la Russia, uno dei maggiori mercati per la pelliccia di foca, ha vietato l’importazione di prodotti derivanti da foca.
L’anno scorso i cacciatori hanno ucciso circa 38,000 foche, meno del 10% della quota consentita, un chiaro segnale che i mercati di prodotti di foca stanno chiudendo.

Manda l’appello di protesta http://www.oipa.org/italia/caccia/appelli/canada.html

Secondi auguri




                      Carissimi docenti,

                     lo staff DOL è lieto di augurarvi una Pasqua serena e giorni di relax con i vostri cari!
                                 Auguri a tutti!

Quei settanta bambini rinchiusi nelle carceri italiane

La legge consente alle madri di tenerli in prigione fino all'età di tre anni. Ma le condizioni per loro sono aberranti tra inferriate, giochi posticci e bagni puzzolenti. - di Antonio Crispino

 

 ROMA - Che ci fa un bambino di due anni a giocare con una bacinella nel bagno di una prigione? Che ci fa, un altro poco più grande di lui, aggrappato alla sbarre mentre aspetta qualcuno che apra la «gabbia»? E tutti quelli sdraiati sui sedili di un furgoncino? Ci dicono che sono in attesa di essere trasferiti in infermeria perché nelle celle con la mamma non c'è posto per la notte. 

Ne vediamo tanti, nei vari carceri che visitiamo. E ogni volta è uno strazio. Lamenti, pianti, risa, giochi, nenie che siamo abituati a sentire nelle stanze colorate dei figli o dei nipoti stridono con il grigiore delle carceri, con la muffa che scende a frotte dalle pareti, con i bagni puzzolenti delle stanze, con giochi messi posticci per camuffare la tetra presenza delle inferriate ovunque. Le mamme hanno scelto per loro. La legge le consente .....
http://www.corriere.it/inchieste/quei-settanta-bambini-rinchiusi-carceri-italiane/f9a336ce-7e33-11e1-b61a-22df94744509.shtml

martedì 3 aprile 2012

Primi auguri


Sono arrivati oggi, li aspettavo. Ho conosciuto Don Maurizio via e-mail per la beatificazione di Giovanni Paolo II (maggio 2011), ma poi non ci sono più andata, ho lodato e ringraziato Iddio da casa mia, era lì che il Signore mi chiamava, ma leggendole ho pensato che il pensiero di don Maurizio può servire a molti  nella settimana santa per aiutarci a riflettere e sperare!

"La proposta cristiana ha sempre una dimensione pubblica, perché riguarda la persona nel suo essere relazionale. 
L’amore per il prossimo, il perdono, l’impegno per la pace e la giustizia, la difesa dei più deboli, la fraternità, 
l’uguaglianza, l’emancipazione della donna, la libertà e così via, come possono rimanere nel segreto delle sacrestie? 
Sì, vabbè, di queste cose sì, ma che non si parli di resurrezione. 
Ma la storia può tacere il fatto che alcuni ne parlano da più di 2000 anni? 
CRISTO E’ RISORTO! 
AUGURI!"
Don Maurizio



Don Maurizio Mirilli
Direttore
Servizio Diocesano per la Pastorale Giovanile
Vicariato di Roma
P.zza S. Giovanni in Laterano, 6/a - 00184 Roma
Tel. 06.69886447 - Fax. 06.69886472

lunedì 2 aprile 2012

Disegni da colorare per Pasqua


Vi consiglio di andare a visitare questi siti, si possono trovare tante proposte interessanti per i vostri bambini (domani cominciano le vacanze pasquali, potrebbe servire qualche utile link) 





 http://www.sanioggi.it/disegni-da-colorare-per-bambini-di-pasqua/2532.html
http://www.rosalbacorallo.it/disegni-pasqua.html 
http://www.tuttodisegni.com/i-simboli-di-pasqua-da-colorare/ 
http://maestramary.altervista.org/pasqua.htm