lunedì 31 dicembre 2012

Auguri di Buon Anno

Ai miei bambini della scuola abbiamo dedicato, insieme alla collega, degli auguri di Buon Anno un po' speciali, come sono tutti loro che abbiamo pubblicato sul loro blog: http://spaziperbambini.blogspot.it/.
A noi si è unito anche l'orsetto Otello che ci tiene compagnia da settembre e ci aspetta a scuola al ritorno delle vacanze.
Per chi si trova a passare dal questo blog, un piccolo impegno, bisogna scoppiare i palloncini  e poi godersi la cartolina.
Ancora un felice anno a tutti! 
letizia


domenica 30 dicembre 2012

Dio tra noi











Grazie Signore per avercela donata, una scheggia della Tua grandezza si è incarnata in Lei!

sabato 29 dicembre 2012

King, il cavallo cieco, che si dona alle persone con disabilità

Invisibili

King il cavallo bianco


Si chiama King ed è la dimostrazione di come talvolta gli animali sappiano dare più degli uomini. Di come sappiano donarsi agli altri con entusiasmo senza chiedere nulla in cambio se non un po’ di cibo e tanto affetto. King è una cavallo arabo di 10 anni circa che nel maneggio/onlus Raggio di sole alle porte di Forlì si dedica quotidianamente a portare un po’ di leggerezza e divertimento nella vita di alcuni ragazzi con disabiltà. Non parliamo di ippoterapia perché la disabilità è una condizione non una malattia, ma di serenità e cultura dell’integrazione. Ma semplice divertimento come può essere una passeggiata in sella.
La storia di King, che in questi giorni è diventata una favola scritta e illustrata da Sabina Antonelli in collaborazione con Maria Luisa Morici e Aurora Roscini e il soggetto di una mostra di quadri che organizzerà Giuseppe Bertolino insieme ad altri artisti , ne fa un caso particolare. Il cavallo infatti è arrivato al maneggio di Forlì cinque anni fa dopo essere stato prelevato da una situazione di forte disagio. «A primavera del 2007, lui e altri sette cavalli sono stati colpiti durante una notte da una sostanza ustionante che ha provocato gravi lesioni agli occhi e al corpo» racconta la responsabile del maneggio, Erika Ricci, «non riesco ad immaginare quanto possa aver sofferto. Ma da quel giorno il cavallo ha perso parte della vista». Avrebbe dovuto essere abbattuto, ma i responsabili decidono di tentare con tre operazioni di salvargli gli occhi. Nulla da fare, King non vede.
Un anno e mezzo fa, però, qualcosa cambia. King incontra Elisa, una ragazza, oggi maggiorenne, con gravi problemi in famiglia. I due sembra che capiscano le reciproche difficoltà e tra loro nasce una profonda amicizia che un giorno porta Elisa a provare a cavalcarlo. Il cavallo si fa condurre da lei con fiducia. Un amico per lei e una risorsa per tanti ragazzi. «King ha un dono», spiega Ricci, «ha la capacità di restituire la fiducia in se stessi a molti giovani che, per le difficoltà della vita, l’hanno persa. Si lascia condurre dai ragazzi che così si sentono importanti, sentono la responsabilità e il regalo prezioso che il cavallo fa loro, la fiducia piena e incondizionata». King aiuta, con la fiducia che accorda, anche ragazzi con disabilità mentali e disagi sociali importanti.
Oggi King è diventato anche un maestro per tante scolaresche. «All’inizio quando venivano i gruppi delle scuole a farci visita tenevamo King nel suo box», continua Ricci, «i ragazzi non amavano quel cavallo cieco. Poi in accordo con le maestre, abbiamo deciso di farlo uscire insieme agli altri e i bambini conoscendolo meglio si sono affezionati, lo cavalcano e capiscono che le differenze sono spesso ricchezze». Un messaggio natalizio che il mondo animale ancora una volta ci regala… buone feste King










martedì 25 dicembre 2012

E' di nuovo Natale

La tavola è pronta, cura dei particolari, tutto scelto con attenzione, con amore
la luce non manca mai sulla tavola di Natale, la preghiera sempre uguale da 59 anni quanti sono i miei anni, perciò uguale per i miei figli, per la mia famiglia da 37 anni.
le nostre voci la ripetono, un filo di emozione percettibile, palpabile, nessuno passa senza lasciare il suo segno, più o meno profondo dipende dai rapporti, dipende.
la luce brilla incurante, trema, la guardiamo è come se ti vedessimo
ci manchi ogni giorno, sempre, oggi ancora di più




Natale è ...


  

  Forza, coraggio, amore, questo è il messaggio cristiano del Natale

lunedì 24 dicembre 2012

Auguri di Natale

Auguri cantati da Emilia e Andrea, il loro modo per dire a tutti BUON NATALE


sabato 22 dicembre 2012

Da Padre Sandro

Canti Popolari di Natale mp3
Mentre un profondo silenzio avvolgeva tutte le cose, e la notte era a 
metà del suo corso, ecco un vagito nella notte. Il Figlio di Dio viene al 
 mondo. La tenebra viene squarciata dalla luce.
Il Santo Natale ci riporta un po’ tutti, alla poesia della festa familiare, 

degli affetti, dello scambio di doni ma…

Cari amici, oggi più che mai, nel nostro estremo bisogno di amore, 

di pace e di giustizia, celebriamo un Natale Cristiano, entriamo nel mistero 
del Natale dove gli angeli cantano la pace per gli uomini amati da Dio.
Adoriamo Gesù il Principe della Pace tra le braccia di Maria.

A tutti un sincero augurio di un Santo Natale! E di un Nuovo Anno 
pieno di fede in Gesù Cristo. Egli è Colui che realizza le promesse di Dio; 
è il Salvatore del mondo, il Cristo Signore.
Cliccate per accedere...
http://www.reginamundi.info/cantiNatale-popolari/

Se avete qualche mp3 di qualche canto popolare natalizio e volete condividerlo 
in questa raccolta vi invitiamo a mandarcelo.



AUGURI

Questi sono gli auguri cantati dai bambini della mia scuola, mi unisco a loro per fare a tutti i miei amici e a chi passa dal questo blog, i miei auguri di pace e serenità
letizia

Buon Natale from Scuola e...dintorni on Vimeo.

Buon Natale da Mons. Mirilli



Carissimi giovani, confratelli, sorelle, educatori, catechisti, amici tutti,

di Dio, che si fa bambino per noi, possiamo certamente fidarci.

Buon Natale, nell’anno della fede!


Per il nuovo anno vi auguro di vivere una bella esperienza con i giovani europei di Taizè
(bisogna ancora trovare posto a migliaia di giovani nelle famiglie, http://www.taize.fr/it_article14463.html) …


e di trovare “365 motivi per non avere paura
  http://www.sanpaolostore.it/365-motivi-per-non-avere-paura-9788821575310-P845519.aspx

venerdì 21 dicembre 2012

Ancora Il Pulcino Pio, però...

Adesso è Natale, lontani dal tormentone dell'estate, invece a distanza anche Babbo Natale e le sue renne hanno ascoltato il pulcino Pio e come è facile immaginare gli è piaciuta e tra una spedizione e l'altra, fanno un balletto. Cosa ci possiamo fare è troppo simpatica!!!!! e anche lui (Babbo Natale) qualche piccola distrazione se la può concedere!

Se volete ascoltare la canzone cliccate su  Cartoline.net

giovedì 20 dicembre 2012

Nuova Pubblicazione

Nella cassetta della posta di Babbo Natale sono arrivate anche le nostre letterine!
Sono tutte lì sul blog dei bambini di Aldo Moro e sappiamo che Babbo Natale le ha già lette e ci ha pure risposto.
Non ci credete?
Andate a vedere, anzi a vedere e sentire su http://spaziperbambini.blogspot.it/  e poi vedremo se non diciamo la verità!

mercoledì 19 dicembre 2012

Roma

Che emozione quando Rossano mi ha portata sull'Aventino, non aveva accennato nulla e io lo avevo seguita fiduciosa, mentre lui sorrideva all'idea. Era curioso, voleva vedere l'espressione della mamma impreparata a guardare da un buco, relativamente piccolo: "Il Buco della serratura di un importante portone-cancello d'ingresso. Ed io avevo appoggiato l'occhio lì dove tanti prima di me avevano goduto dello spettacolo inimmaginato. Nulla, cielo e stagliato nel celeste di una giornata limpida, il cupolone, la basilica di S.Pietro come nell'obbiettivo della più potente camera fotografica. Stupore, gioia, sorpresa, non so ancora quante altre sensazioni ho provato, mentre non riuscivo a togliere lo sguardo incurante di chi fosse con noi, fino a che non sono sopraggiunte una, due, tre macchine tutte nere, grandi, importanti sembravano auto blindate dai finestrini neri, a gran velocità, facendomi distogliere lo sguardo un poco impaurita. E dagli sportelli aperti un numero di persone anche vestite di nero, sembrava una scorta in tutta regola perchè per ultimo, un uomo, una donna, due bambini. Avevano tutti la stessa faccia, ma loro no, forse un ambasciatore, o un principe, o un imprenditore miliardario in vacanza a Roma con la famiglia dalla lontana Cina anche loro ad inchinarsi davanti a quella serratura!
Poi Rossano mi disse: "Sai mamma, lì dentro c'è la sede dei Cavalieri di Malta e io vorrei far parte dell'ordine" Io di caste non ci ho mai capito niente, troppo in alto per i miei gusti, ma sapevo che bisogna essere o pieni di soldi, o nobili, allora ho risposto banalmente come spesso si fa quando si sbriciolano i sogni dei figli. Ma a distanza di 2 anni Rossano quel cancello lo ha varcato, in quella sede c'è entrato, non dal buco della serratura, ma dall'ingresso principale godendo dello spettacolo a pieno. Forse vi starete chiedendo: "Avrà fatto tanti soldi nel frattempo quel ragazzo? (perchè nobili si nasce!)
Risposta sbagliata: possiamo dire che dal buco c'è entrato veramente perchè ha iniziato a fare volontariato come giovane nell'associazione, poi ogni anno dal 1 al 5 maggio ha accompagnato gli ammalati a Lourdes con principi, principesse ecc.ecc. e il suo obiettivo diciamo lo ha raggiunto! Beato lui che non si arrende neppure davanti alla nobiltà e ha trovato la chiave giusta per aprire quel portone!

http://doveviaggi.corriere.it/dove-rcs/home/fotoevideo/dettaglio.html?q=00e21132-537d-4bc4-82d2-9227ce24fd9e&utm_source=corriere&utm_medium=box_speciali_hp&utm_term=romaunesco&utm_content=17_12_2012&utm_campaign=gruppo_RCS&intcmp=H01A17B15E02F02

martedì 18 dicembre 2012

PPS sul blog

  c’è un bimbo che dorme 

c’è un bimbo che dorme

Non ero mai riuscita a pubblicare una pps sul blog! ... Quante cose che ancora non so!!! 

giovedì 13 dicembre 2012

La più grande rottura di ghiaccio mai filmata


In arrivo il film sugli uccellini di Angry Birds

Nel 2016 uscirà la pellicola in 3d sul gioco di Rovio. A capo della produzione Cohen di «Cattivissimo Me»

Rovio festeggia il terzo compleanno di Angry Birds. La società finlandese, produttrice di uno dei giochi più scaricati, oltre a rilasciare trenta nuovi livelli del gioco annuncia di aver intenzione di dedicare agli uccellini arrabbiati un film.

IL TERZO COMPLEANNO DEGLI UCCELLINI - Ancora sconosciuto i titolo, mentre è stato reso noto che la pellicola sarà realizzata in 3d e sarà nelle sale a metà del 2016. A capo della produzione ci sarà John Cohen di Cattivissimo Me, mentre l'ex di Marvel David Maisel, ora senior adviser di Rovio, sarà produttore esecutivo. «Si tratta di una coppia di grande esperienza», ha dichiaro il Ceo di Rovio Mikael Hed. Che ha aggiunto: «Con due professionisti del genere il film sarà meraviglioso». Insomma, uccellini e maiali saranno presto sul grande schermo. Con grande soddisfazione di una società, la Rovio, che vale 76 milioni di euro. E che da poco ha fatto sbarcare Angry Birds anche su console.

 

Qual'è la cosa più importanti per i piccoli?

GIOCARE


mercoledì 12 dicembre 2012

I migliori Amici

Sono pazienti e ti aspettano sempre


Il Papa e il primo tweet: «Con gioia mi unisco a voi»

Benedetto XVI «cinguetta» in Rete: «Vi benedico di cuore». Subito oltre un milione di followers per il Pontefice

CITTÀ DEL VATICANO – «Dear friends, I am pleased to get in touch with you through Twitter. Thank you for your generous response. I bless all of you from my heart». Il primo «tweet» di @Pontifex parte in inglese alle undici e mezzo, con mezz’ora di anticipo rispetto al previsto (le 12 del 12/12/12), «Cari amici, è con gioia che mi unisco a voi via Twitter. Grazie per la vostra generosa risposta. Vi benedico tutti di cuore», subito il messaggio viene mandato anche in italiano e nelle altre lingue del profilo .

IL PRIMO TWEET - È il primo «cinguettio» di un Papa dal proprio profilo – Ratzinger ne aveva già inviato uno per lanciare il portale vaticano news.va – e probabilmente la prima volta che su Twitter un utente ha già un milione di «followers» in otto lingue che attendono il primo messaggio, in pochi secondi piovono migliaia di «retweet».
Il Primo «tweet» del PapaIl Primo «tweet» del Papa
GLI ALTRI - Mercoledì seguono altri tre «tweet» nei quali il Papa risponderà ad alcune delle migliaia di domande che gli sono state rivolte attraverso #askpontifex. E la prima risposta arriva poco dopo il primo «cinguettio. «Come possiamo vivere meglio l'anno della fede nel nostro quotidiano?», è la domanda scelta dal nutrito gruppo di collaboratori che si occupa dell'account @Pontifex. E Benedetto XVI: «Dialoga con Gesù nella preghiera, ascolta Gesù che ti parla nel Vangelo, incontra Gesù che è presente in chi ha bisogno». DAL TABLET - Il 12 dicembre 2012 si può collegare al 12 febbraio 1931, quando Pio XI pronunciò il suo primo messaggio radiofonico dalla Radio Vaticana. Alla fine dell’udienza in Sala Nervi, Benedetto XVI si è seduto a un tavolo sul quale era già posato un tablet con il tweet già scritto, sfiorando un po’ circospetto il vetro. Il profilo è @pontifex per l'inglese, seguito da un suffisso per i vari Paesi e lingue: @pontifex_it per l'Italia, @pontifex_es per la lingua spagnola e così via in portoghese, tedesco, polacco, francese e anche arabo. Nel messaggio per la Gmg 2013 a Rio de Janeiro, il Papa si era rivolto ai giovani e affidando loro «in particolare» la missione nel «mondo di internet»: «A voi, che quasi spontaneamente vi trovate in sintonia con questi mezzi di comunicazione, spetta in particolare il compito della evangelizzazione di questo "continente digitale"». Come San Paolo nell’agorà, si deve insomma evangelizzare in tutti i luoghi, senza timore. E proprio Benedetto XVI, a 85 anni, ha voluto dare un grande impulso alla presenza della Chiesa in Rete.
LA PARABOLA - «Il nuovo twittatore uscì nel continente digitale per twittare. Alcuni abitanti del continente dissero: “Che ci fa qui questo intruso? E lo presero in giro e gli volsero le spalle. Altri abitanti dissero: ’Interessante e divertente! Vediamo se avrà più followers di altri VIP, attori o calciatori’. E fecero le loro considerazioni sui numeri, ma non pensarono a cosa dicevano i tweets e dopo un po’ se ne disinteressarono…». Alla Radio Vaticana, alla vigilia del debutto del Papa, padre Federico Lombardi aveva raccontato ironico la «parabola» del twittatore. «Ma altri dissero: ‘Bene. C’è qualcuno che si preoccupa di dirci delle cose che ritiene importanti per ognuno di noi. Staremo attenti per vedere e sentire, e saremo contenti di ritwittare ai nostri amici in ricerca come noi’», ha proseguito il portavoce della Santa Sede. Così i tweets «portarono frutto e si moltiplicarono, per trenta, per sessanta, per cento… Chi ha orecchi per intendere, intenda». Perché si tratta di «un nuovo servizio al Vangelo», ha concluso: «140 caratteri non sono pochi. La maggior parte dei versetti del Vangelo ne ha di meno. Le beatitudini sono molto più brevi...».

 

martedì 11 dicembre 2012

Scuola, il sussidiario in una «app»

Giunti, Intel, Microsoft e Paperlit insieme per una piattaforma «touch», pensata per Windows8

Ultrabook, touch, condivisione. Stanno cambiano i tempi, tra i banchi di scuola. E nonostante tagli e fondi che scarseggiano, il modo di studiare prova a reggere il passo delle tecnologie. Tra i numerosi progetti - tutti risultati positivi per l’apprendimento - abbiamo provato una novità legata a un mix di apparecchi mobili di ultima generazione, software e servizi online, presentata a Genova in occasione di «ABCD», il salone dell’educazione, dell’orientamento e del lavoro. Si tratta di due titoli: «Poster» (un sussidiario modulare e interattivo per le classi elementari) e «Geoscuola» (libro di geografia per le medie) – di una piattaforma interattiva espressamente studiata per Windows 8 - il sistema operativo ultimo nato di casa Microsoft - e per la sua innovativa interfaccia touch.
Una piattaforma interattiva per la Scuola 2.0Una piattaforma interattiva per la Scuola 2.0Una piattaforma interattiva per la Scuola 2.0Una piattaforma interattiva per la Scuola 2.0 Una piattaforma interattiva per la Scuola 2.0                
La piattaforma, realizzata in collaborazione con Giunti Scuola, Intel, e Paperlit, prende il nome dal tradizionale sussidiario cartaceo Giunti e offre agli studenti la possibilità di utilizzare pc e tablet di ultima generazione per accedere ai contenuti e alla didattica con modalità nuove ed elevati livelli di interattività. Scienze, Storia, Matematica e Geografia sono a portata di clic,
o di un semplice tocco sul proprio apparecchio.
Gionata Mettifogo, fondatore di Paperlit - una startup che collabora con più di 600 editori, aiutandoli a rendere fruibili in digitale i loro testi - illustra la novità del prodotto sottolineandone i punti forti: flessibilità, integrazione, aspetto collaborativo. «L’esperienza di utilizzo è simile a quella dello sfoglio del “vecchio” sussidiario – spiega -. Si fanno scivolare le pagine, una dopo l’altra, con un dito. La suddivisione è quella tradizionale: la Storia è spiegata secondo il metodo dei quadri di civiltà. I testi sono punteggiati da indicatori che guidano e orientano i bambini nello studio (“Chi”, “Dove”, “Quando”) e da linee del tempo attive. Nelle pagine di Matematica, di Scienze e di Geografia i contenuti sono sviluppati secondo sequenze operative chiare e puntuali. Grande spazio è lasciato ad attività di laboratorio e di rielaborazione autonoma dei contenuti. Il corso è completato dai Quaderni di lavoro, dove sono raccolte le proposte di approfondimento e verifica dedicate alle rispettive aree, logico-matematica e storico-antropologica».
INTERATTIVITÀ - Non si tratta però di una statica trasposizione da carta a pagina elettronica. I testi sono arricchiti da contenuti multimediali e interattivi studiati appositamente per tablet e pc. Si può sottolineare, inserire note, usare il dito come un evidenziatore. E uno strumento semplice e accattivante – simile a «Paint» - consente di scegliere colore e tipo del tratto e di intervenire sulla pagina. «A marcare la differenza con altri strumenti già sul mercato – dice ancora Mattifogo - è l’ambiente “compiti”: lo studente si può “loggare” in un corso aperto dall’insegnante, eseguire gli esercizi da lui assegnati o caricati dall’editore; può eseguire i test (quiz, domande chiuse, domande aperte) e calcolare il punteggio con il tool di autovalutazione». Qualsiasi lavoro fatto potrà essere immediatamente condiviso sia con il docente via mail, che con altre persone, magari utilizzando un servizio come Sky Drive di Microsoft per memorizzarlo sulla «nuvola». Nel caso sia costretto a saltare le lezioni per motivi di salute, l’alunno potrà essere seguito e valutato da remoto. La vocazione «collaborativa» consente inoltre di condividere voti, forum, messaggi, e comunicazioni alla famiglia. Alcune «app» tra cui «Contatti», «Mail» e «Calendario» sono già integrate in Windows 8 e Windows RT, i due sistemi operativi per i quali è stata progettata la piattaforma. E in futuro l’insegnante potrebbe creare il suo libro mettendo insieme più app, da scaricare dal Windows Store. Andrea Chiaromonti, ad di Giunti Scuola, ha sottolineato che «se è facile prendere un libro e renderlo digitale, difficile è usare il risultato per far imparare davvero gli alunni».
AULE ONLINE - «Con queste soluzioni – spiega - insegnanti e studenti potranno gestire online i compiti, sfruttare al meglio le opportunità offerte dagli approfondimenti multimediali interattivi e usufruire dei nuovi set di esercizi aggiuntivi. I nuclei scolastici diventano così vere e proprie classi digitali». «Non si tratta del’ennesimo progetto pilota – ha detto Carlo Parmeggiani, direttore Mercato ed Education di Intel – ma di un prodotto davvero innovativo. Intel crede nel digitale nelle scuole, tanto da aver siglato già nel 2009 un protocollo di intesa col ministero della Pubblica Amminstrazione». «La combinazione dell'architettura Intel e il nuovo sistema operativo Microsoft – aggiunge - offre un’elevata flessibilità nell’ambiente scolastico: gli studenti e i docenti possono utilizzare le periferiche e le applicazioni già esistenti e in uso, facilmente integrabili con i nuovi dispositivi: gli Smart Pc (con tastiera magnetica sganciabile per passare rapidamente all’input touch) e i tablet con Windows 8 e processore Intel».
SPERIMENTAZIONE - La sperimentazione coinvolge attualmente sei scuole a livello nazionale. A ogni classe coinvolta sono stati consegnati tablet di ultima generazione e Windows 8. Obiettivo, monitorare il livello di apprendimento e di utilizzo dell’apparato tecnologico e valutare l’impatto sull’attività didattica dei ragazzi e sull’insegnamento dei docenti; ma anche ridurre il divario digitale tra studenti e docenti. «Sono previsti due momenti di feedback, nei primi mesi del 2013, che ci consentiranno di aggiornare e mettere a punto la piattaforma, conclude Mettifogo. La speranza poi è che molte scuole lo adottino, a partire dal prossimo anno scolastico».

 

Una piattaforma interattiva per la Scuola 2.0

Interattività e multimedialità nella nuva piattaforma per la scuola

http://www.corriere.it/gallery/tecnologia/12-2012/paperlit/01/piattaforma-interattiva-la-scuola-20_79fb7114-405e-11e2-abcd-38132480d58e.shtml#2 

Focara Novoli, via ai festeggiamenti con la festa della vite

È il fuoco più grande del Mediterraneo
Sarò un falò di venticinque metri

  Con la «Festa della vite», l'antico rito con cui si posizionano le fascine derivate dalla potature delle viti per iniziare a costruire la Focara, il fuoco più grande del bacino del Mediterraneo, hanno preso il via a Novoli i preparativi che porteranno alla costruzione della Focara. Questa è un falò di 25 metri di altezza e 20 metri di diametro che brucerà il prossimo 16 gennaio 2013 in occasione delle celebrazioni della festa di Sant'Antonio Abate, patrono della città.

La «Festa della vite», primo atto ufficiale che porterà alla costruzione dell'enorme falò - informa una nota - si festeggia il 15 dicembre. Una processione religiosa, che ricorda un antichissimo atto liturgico, riunirà cittadini, viticoltori, istituzioni, i Consorzi di Tutela dei Vini Doc Salentini, e culminerà con la posa delle prime fascine di tralci di vite secchi provenienti dai feudi del Parco del Negroamaro (alla fine saranno oltre circa 80 mila) intrecciate con tecniche che si tramandano di padre in figlio. In occasione dell'evento sono state organizzate numerose iniziative tra cui l'allestimento di una mostra delle opere di Ugo Nespolo, e con il contributo di Toti Carpentieri, direttore artistico di FocarArte, è stato organizzato il Premio Focara Fotografia che sarà assegnato a Letizia Battaglia. Sarà inoltre allestita una mostra fotografica sul lavoro che proprio a Novoli ha svolto lo scorso anno Mario Cresci, docente di teoria e metodo della Fotografia nell'Accademia di Belle Arti di Brera a Milano, vincitore del Premio Focara Fotografia 2012. Le fotografie di Cresci andranno ad arricchire il nucleo del nascente Museo/Archivio della storia contemporanea della tradizione novolese.

Pronto soccorso per i bambini

La manovra di disostruzione delle vie aeree nel bambino secondo le nuove linee guida internazionali

 

 

 

 

 

 

http://video.corriere.it/disostruzione-vie-aeree-bambino/d35b69c4-37f0-11e2-94e7-603de4c26bba

 Le manovre di pronto soccorso pediatrico per la disostruzione delle vie aeree nel bambino secondo le nuove linee guida internazionali mostrate da un volontario della Croce Rossa. Conoscere le tecniche corrette, le posizioni e la sequenza di operazioni di soccorso da compiere può salvare la vita a un bambino. In questo video potrete osservare le manovre da mettere in atto in caso di emergenza con alcune differenze rispetto alle manovre per la disostruzione delle vie aeree del neonato

domenica 9 dicembre 2012

In punta di piedi

Grazie a Matteo e alla sua mamma, sono entrata nella loro casa e ho potuto vedere il loro bellissimo presepe e il grande albero di Natale.
Manine laboriose, sicuramente qualche sgridata, ma che lavoro fantastico hanno portato a termine ieri con quel freddo "gatto" che c'era!!!!
Grazie Matteo, Ludovico, Antonella e papà Gianluca.

«Black marble», ecco la Terra di notte














http://www.corriere.it/gallery/ambiente/12-2012/terra/1/marmo-nero-ecco-terra-notte_5597f96e-3f91-11e2-823e-1add3ba819e8.shtml#14

sabato 8 dicembre 2012

venerdì 7 dicembre 2012

Con questo freddo ...

Natale è già qui


Stella tridimensionale ***

3 asterischi, come le ricette complicate! 
Troppo difficile, per me 
per voi, non so, io sono arrivata alla terza piegatura!!!!!



però vi dò un altro suggerimento, magari si può trovare qualcosa di più semplice!

http://www.auguri-natalizi.com/addobbi-natalizi.html

Il treno parte cinque minuti prima Rivincita di chi è sempre in anticipo

Domenica sorpresa nelle stazioni: gli ansiosi saranno premiati

 Dal 9 dicembre, in alcune stazioni italiane i treni partiranno con qualche minuto in anticipo. A causa dell'apertura posticipata del nuovo terminal sotterraneo di Bologna, i treni che si fermano in quella città, partiranno prima, per alcuni mesi: per esempio, 5 minuti da Torino, 6 da Milano, 2 minuti prima proprio da Bologna. Pian piano questo cambio si normalizzerà. Ma io ho già deciso un paio di cose: che non avvertirò nessuno, e che andrò a vedere, il 9 dicembre, cosa accadrà.

L'umanità si divide in due categorie: quelli che arrivano con largo anticipo nelle stazioni, e quelli che arrivano all'ultimo secondo. È come se, alla nascita, qualcuno ci tirasse fuori e ci dividesse: uno di qua, uno di là. Io faccio parte da sempre della prima categoria. Arrivo con anticipo così largo, che conosco le stazioni e gli aeroporti benissimo, saprei riconoscere alcuni che ci lavorano, e diversi li conosco personalmente - ci ho chiacchierato, aspettando l'ora della partenza. Gli altri, quelli che arrivano all'ultimo secondo, non li capisco (e loro non capiscono noi che arriviamo in anticipo). Dico, di solito: ma non è meglio arrivare prima possibile nel luogo dove poi bisogna trovarsi, invece di stare a casa o in ufficio a guardare di continuo l'orologio? Meglio passare quel tempo lontano dalla stazione, oppure alla stazione?
La risposta è semplice: gli altri non guardano affatto l'orologio. Non pensano al tempo che ci vuole, ai possibili ritardi del traffico, a un contrattempo. Se ne stanno a casa o in ufficio o da qualsiasi altra parte, e continuano a vivere la loro vita con serenità, anche se devono partire. È questa la differenza: io, e quelli come me, non possiamo restare a casa perché a casa non faremmo nient'altro che stare seduti davanti all'orologio a fissare il passare dei minuti.
Ogni volta cerco di godermi la scena di quell'altro genere umano che arriva di corsa al binario e vede il treno allontanarsi. Ma devo ammettere che non accade mai. La fortuna di quelli che arrivano all'ultimo secondo, è che arrivano sempre - per davvero - all'ultimo secondo e poi salgono trafelati, ansimanti, sudati e molto soddisfatti. Per questo, stavolta, sono felice che cominci questo periodo speciale. E sceglierò di andare in una di queste stazioni a guardare con enorme soddisfazione il display degli orari, e godrò con non poca felicità la scena di tutti coloro che sono abituati ad arrivare all'ultimo minuto, quando si guarderanno intorno, increduli, perché il treno al binario non c'è più, quando alzeranno la testa e vedranno lo strano orario di partenza - qualche minuto prima - e saranno costretti a tornare indietro, sconfitti.
Sarà il giorno della piccola ma significativa vendetta. Quindi non dirò nulla. Perché li conosco, quelli lì, non se ne occuperanno - non sono preoccupati come noi ansiosi di leggere sui giornali se c'è qualche cambiamento, qualche novità, qualche fatto epocale che ci impedirebbe di partire. Per questo non vedranno la pubblicità che avvisa insistentemente i passeggeri riguardo al cambio di orari. Andranno in automatico, perché la loro perversione è mettere il piede sul predellino mentre il capostazione sta fischiando e le porte sono sul punto di chiudersi.
Stavolta arriveranno tardi, si agiteranno, chiederanno spiegazioni, troveranno insensato che ci possa essere un giorno in cui gli orari saranno cambiati all'improvviso, e di pochi minuti, giusto quelli che servono a far perdere il treno. Tutto questo ha uno scopo: diventare maggioranza. Fare in modo che il Partito Di Quelli Che Arrivano In Largo Anticipo Alla Stazione allarghi il numero dei tesseramenti, conquistando il voto e le idee di qualcuno, almeno qualcuno, di coloro che fino al 9 dicembre militerà nel partito Esco Di Casa All'Ultimo Minuto Tanto Di Sicuro Arrivo In Tempo. Sapete, le soddisfazioni della vita non sono tante. Questa sarà una.

giovedì 6 dicembre 2012

Cosa chiedono i bambini a Babbo Natale

Mandateci via mail, fax o con la posta tradizionale sogni e desideri dei vostri figli: esperti li studieranno

 «Caro direttore, ho otto anni. Alcuni miei amici dicono che Babbo Natale non esiste. Mio papà dice: se sta scritto sul giornale è vero. Ti prego, dimmi la verità: Babbo Natale esiste?». Era il 21 settembre 1897. La piccola Virginia O'Hanlon scrisse questa lettera al New York Sun , importante quotidiano del tempo, di orientamento conservatore. Uno dei direttori, Francis Pharcellus Church, ex corrispondente di guerra, le diede una risposta che in sintesi diceva così: «Cara Virginia, i tuoi amici si sbagliano. Credono che niente possa esistere, contagiati dallo scetticismo generale. Invece Babbo Natale esiste. Così come esistono l'amore, la generosità e la devozione... Non crederci è come non credere alle fate che ballano sui prati la notte, anche se non le vediamo. Come sarebbe triste il mondo senza Babbo Natale». Ancora oggi resta l'editoriale (noto come «Yes, Virginia») più riprodotto della storia dei giornali anglosassoni.

IL MONDO DEI PICCOLI - Ecco, noi da oggi proponiamo a tutti i bambini di fare qualcosa di simile. Non scrivendo al giornale, ma direttamente a Babbo Natale. Perché crediamo che in un momento in cui si avverte il peso di una realtà sempre più complicata e difficile da vivere, sia giusto dare loro la possibilità di coltivare con leggerezza i propri sogni e disegnare il «loro» mondo. Descritto in libertà a una figura che raccoglie in sé tutto: poesia, tradizione, infanzia, magia e futuro. Nella speranza che la modernità non abbia cancellato «The Big Man». D'altronde, Carole Slotterback, docente di psicologia all'Università della Pennsylvania, che ha analizzato 1.235 lettere a Santa Claus, scritte tra il 1998 e il 2003, ha scoperto che quasi nessun bambino vuole fare a meno di Babbo Natale. «Sapere che non esisteva - ha raccontato Claire, oggi 15 anni - mi ha reso per sempre più triste».
VIA MAIL, FAX, POSTA - È per questo che il Corriere della Sera ha deciso di avviare l'iniziativa «Caro Babbo Natale», e invitare tutti i bambini a mandare al nostro giornale le loro letterine. Potranno essere scritte a mano e fatte arrivare via mail all'indirizzo carobabbonatale@corriere.it o via fax al numero 02.29009705. Infine, chi preferirà, potrà spedirle nel modo classico, utilizzando la posta, all'indirizzo: «Caro Babbo Natale», Segreteria di direzione, via Solferino 28, 20121, Milano.
Come fare: clicca qui per le istruzioni e per scaricare il pdf della liberatoria
LO STUDIO SULLE LETTERE - Tutte le lettere saranno poi analizzate e studiate dalla «Expert System», società specializzata nell'analisi semantica del linguaggio e dei sistemi di comunicazione. L'obiettivo è quello di avere, alla fine, un quadro di quelli che sono i sogni, le attese e i punti di riferimento dei bambini di oggi. Il «loro» mondo, appunto. Che è fatto di paure, obiettivi, e anche cose semplice, come gli immancabili regali.
Il pdf della liberatoria: scarica e stampa
 SOGNI E DESIDERI - Sarebbe bello che i genitori li lasciassero però liberi di esprimersi senza condizionamenti: lettere sincere, dunque, scritte al «loro» uomo del Polo Nord, senza inibizioni. Lettere che raccontano i desideri più profondi, ma anche quelli più banali, le antipatie e le preferenze, le giornate quotidiane e l'idea di futuro. Solo se saranno liberi di esprimersi alla fine si otterrà uno spaccato reale di questi bambini. «Caro Babbo Natale» andrà avanti fino al 27 dicembre. Su Corriere.it saranno pubblicate tutte le lettere ricevute e sarà allestita anche una photogallery. Sul giornale, invece, al termine saranno pubblicati i risultati dello studio condotto dalla «Expert System», accompagnato dalle lettere più belle e, per chi lo vorrà, dalle foto dei bambini che le hanno scritte. Ma per tre di loro, poi, il Corriere riserva una sorpresa finale, che sarà svelata solo al termine dell'iniziativa. Sempre che non si sia così fortunati come i tre figli dello scrittore J.R.R Tolkien: ogni Natale, accanto ai regali ricevuti, trovavano anche una lettera di Babbo Natale, in buste spolverate di neve e affrancate con i timbri del Polo. Gliele scriveva il papà. Ma questo, Michael, Christopher e Priscilla l'hanno scoperto solo da grandi. Dopo tanti, tantissimi, Natali felici.
@angelafrenda





mercoledì 5 dicembre 2012

La causa primaria del Cancro

Pochissime persone in tutto il mondo lo sanno, perché questo fatto è nascosto dall’industria farmaceutica e alimentare.
Nel 1931 lo scienziato tedesco Otto Heinrich Warburg ha ricevuto il Premio Nobel per la scoperta sulla causa primaria di cancro.
Proprio così. Ha trovato la causa primaria del cancro e ha vinto il Premio Nobel.
Otto ha scoperto che il cancro è il risultato di un potere anti-fisiologico e  di uno stile di vita anti-fisiologico.

http://pmbeautyline.wordpress.com/2012/10/21/la-causa-primaria-del-cancro/

Muore a 116 anni la più vecchia del mondo Ora il primato va a un'italiana d'America

L'americana Besse Cooper era del 1896. La sua «erede» è Dina Manfredini, nata l'anno dopo in Emilia sotto Umberto I

Quando le avevano chiesto il segreto della sua longevità, Besse Cooper non aveva avuto dubbi: «Mi faccio i fatti miei e non mangio cibo spazzatura». Era nata a Sullivan County, nel Tennessee, il lontano 26 agosto 1896. Quell'anno il repubblicano William McKinley venne eletto presidente degli Stati Uniti d'America, in Italia uscì la prima copia della Gazzetta dello Sport e, in Grecia, Spiridon Louis vinse la maratona della I Olimpiade.

LA DONNA CHE VISSE TRE SECOLI - Dopo una vita che ha attraversato tre secoli, martedì, all'età di 116 anni e 100 giorni, Besse è morta a Monroe, in Georgia. «Si è alzata, ha fatto colazione e si è fatta sistemare i capelli», ha detto il figlio Sidney. «Sembrava proprio pronta per andare». Besse aveva quattro figli, dodici nipoti e svariati pronipoti. Ex insegnante, vedova dal 1963, aveva vissuto da sola fino al 2001 quando, a 105 anni, decise di trasferirsi in una casa di riposo, forse aspettandosi di morire di lì a poco. Con i suoi 116 anni entra nella lista delle 100 persone più longeve del pianeta, collocandosi all'8º posto assoluto.
 ITALOAMERICANA LA PIU' VECCHIA - Con la scomparsa di Besse il primato di persona più vecchia del mondo (vivente) passa ora all'italoamericana Dina Manfredini. Ha 115 anni e vive a Johnston, nello Iowa, ma è nata in Italia, nella frazione di Sant’Andrea Pelago di Pievepelago, in provincia di Modena, il 4 aprile 1897. Poche settimane dopo Marconi avrebbe depositato presso l'Ufficio Brevetti di Londra una domanda per un sistema di telegrafia senza fili, Oscar Wilde sarebbe presto uscito di galera e di lì a poco un gruppo di studenti liceali torinesi avrebbe fondato la Juventus. Un'altra vita vissuta a cavallo di tre secoli, ma anche di due continenti. Di primato Dina ne ha anche un altro: è una delle ultime quattro persone nate in Italia sotto il regno di Umberto I e una delle ultime 17 persone ad essere nata nel XIX secolo. E dell’Italia chissà cosa ricorda: aveva appena 23 anni quando lasciò per sempre il nostro Paese per trasferirsi con il marito Riccardo negli Stati Uniti, a Des Moines, nello Iowa. Una vita fa. Oggi ha tre figli, sette nipoti, sette pronipoti e dodici bisnipoti e, pare, gode di ottima salute. Dopo una vita dedicata completamente alla famiglia e alla casa, della quale continuò ad occuparsi fino a 90 anni, oggi vive in una casa di riposo. «E' una delle persone più straordinarie che io conosca», dice il parroco della zona Tom DeCarlo. «Non sente più tanto bene, ma, insieme, parliamo ancora italiano».

 L'addio

 

CLASSIFICHE - Ma anche dando un'occhiata alla top 100 delle persone più longeve di sempre (viventi e passate a miglior vita) le curiosità non mancano. Un dato salta subito all'occhio: si tratta di una classifica quasi tutta al femminile, visto tra i 100 superanziani del mondo gli uomini sono solo 7. Anche sul podio ci sono solo donne. Al primo posto c'è la francese Jeanne Calment, morta nel 1997 a 122 anni. Medaglia di bronzo per l'americana Sarah Knauss (morta nel 1999 a 119 anni). Al terzo posto Lucy Hannah (americana, scomparsa nel 1993 a 117 anni). C'è anche un po' di Italia: Venere Pizzinato, nata nel 1896 ad Ala, nell'allora Trentino austroungarico e morta nel 2011 a Verona, all'età di 114 anni e 252 giorni (al 39 esimo posto) e Virginia Dighero, nata nel 1891, a Lavagna, e morta nella cittadina ligure all'età di 114 anni e 4 giorni (92 esimo posto). Federica Seneghini

martedì 4 dicembre 2012

Che disturbi procura l'intolleranza al lattosio e a quale età compare?

Il deficit dell'enzima lattasi comporta la perdita della capacità di «digerire» il latte con una sintomatologia gastrointestinale Mio figlio, di quattro anni, ha avuto all'improvviso grandi problemi di gas nello stomaco e nell’intestino, tanto da non riuscire quasi a respirare. Queste crisi sono iniziate verso settembre; dopo vari esami siamo arrivati a dargli del carbone vegetale e un leggero lassativo. Il nostro gastroenterologo dice di aver visto casi simili in soggetti allergici, ma mio figlio non è risultato allergico a nulla. Potrebbe una semplice intolleranza creargli questo fenomeno? La situazione è in effetti migliorata da quando abbiamo eliminato il latte dalla sua dieta. Dobbiamo continuare così?

 Risponde Antonella Muraro, Dip. Allergologia e Immunologia Clinica, Az. Osp.-Università, Padova La sintomatologia descritta è compatibile con una sospetta intolleranza al lattosio, che è dovuta alla mancanza o carenza di un enzima (lattasi) che digerisce lo zucchero (lattosio) presente nel latte; questa patologia può comparire a qualunque età, anche nel bambino. Infatti l'attività dell'enzima è massima nel lattante, ma tra i 2 e i 12 anni tende a ridursi progressivamente nel 75% delle persone. Si configurano pertanto due gruppi di soggetti: uno che mantiene inalterata la funzione enzimatica e uno con «ridotta attività» della lattasi. Si parla in questa situazione di ipolactasia primaria, da distinguere da quella secondaria, derivante da danni all'epitelio intestinale conseguenti a celiachia o malattie infiammatorie dell'intestino o a infezioni intestinali, per esempio da rotavirus. In quest'ultimo caso l'intolleranza è di tipo transitorio, può manifestarsi sia all'inizio della diarrea sia durante il suo decorso e regredisce nel corso di due-quattro mesi. Diverso è inoltre il caso dell’ipolactasia congenita, presente fin dalla nascita e malattia su base genetica. Il deficit enzimatico comporta la perdita della capacità di «digerire» il latte e i suoi derivati con una sintomatologia prevalentemente gastrointestinale (dolore addominale, meteorismo, diarrea), che si risolve con l'eliminazione o la riduzione nella dieta del latte vaccino. Il deficit di lattasi si diagnostica con il Breath test, esame semplice, non invasivo, permette di stabilire anche l'entità della carenza. Un recente test genetico è altrettanto semplice e poco invasivo, anche se con qualche limite. Se il deficit non è molto significativo si possono introdurre nella dieta derivati del latte vaccino a scarso contenuto di lattosio (per esempio formaggi stagionati). La maggior parte dei soggetti pare tollerare 12 grammi di lattosio senza sintomi significativi. In effetti dopo una dieta di esclusione iniziale, il lattosio andrebbe reintrodotto fino ad un valore specifico per ciascun paziente definito di «soglia», al quale compaiono i sintomi. È essenziale una diagnosi corretta, anche per escludere l'impostazione spontanea e non appropriata di una dieta priva o scarsa di latte e derivati. Come sostitutivi del latte vaccino si possono usare, a seconda delle diverse forme cliniche, i latti a ridotto contenuto di lattosio o a base di proteine vegetali (soia o riso). Sono disponibili inoltre prodotti a base dell'enzima lattasi, per ridurre i sintomi in caso di trasgressione alla dieta. L'intolleranza al lattosio va distinta dall'allergia alle latte vaccino che è causata da una reazione anomala del sistema immunitario dell’individuo con la produzione spesso di anticorpi anomali verso le proteine del latte vaccino e non verso lo zucchero.

lunedì 3 dicembre 2012

Bambini e alimentazione: quali sono gli errori più frequenti?


Bambini a tavola

I fattori che possono influenzare le scelte alimentari del bambino sono molteplici e comprendono: il tipo di offerta di cibo, la disponibilità e la varietà degli alimenti, la presentazione degli alimenti e il contesto in cui li si consuma, le abitudini familiari, l’educazione scolastica e i messaggi pubblicitari. Di conseguenza, non è raro che il bambino e la sua famiglia commettano degli errori alimentari che possono condizionare la salute a lungo a termine.

Tra gli errori alimentari più diffusi nell’alimentazione dei bambini sono da annoverare: eccessivo introito calorico (e soprattutto eccessivo introito di proteine), dieta monotona, mancanza di assunzione della colazione, eccessivo consumo di snack ad elevato tenore calorico e nutrizionalmente poveri.
Sicuramente l’educazione alimentare impartita dai genitori riveste un ruolo fondamentale per la prevenzione dell’instaurarsi di cattive abitudini alimentari.
La famiglia rappresenta infatti l’esempio con cui i bambini sono quotidianamente a contatto. Sane abitudini alimentari per tutta la famiglia permettono al bambino di imparare ad alimentarsi adeguatamente. I genitori sono responsabili della scelta e della varietà degli alimenti da proporre quotidianamente ai loro figli: è importante proporre un’alimentazione che rispetti l’adeguata ripartizione tra macronutrienti, che sia il più possibile varia, in modo che il bambino abbia la possibilità di scegliere ciò che più gli piace.
È la famiglia che deve insegnare al bambino che alimenti ipercalorici, eccessivamente zuccherati e nutrizionalmente inadeguati non devono rappresentare abitudini alimentari ma delle saltuarie eccezioni, limitate a poche occasioni. È importante però che l’insegnamento delle corrette abitudini alimentari non si realizzi tramite imposizioni, rimproveri, proibizioni o castighi che possono essere controproducenti e che non insegnano al bambino a fare delle scelte alimentari sane e consapevoli.
È inoltre importante cercare di consumare i pasti tutti insieme in famiglia, in modo che rappresentino non solo il momento dell’alimentazione in senso stretto ma anche occasioni di aggregazione e, ancora, di educazione alimentare. Infine, l’abitudine, ormai troppo diffusa anche tra i bambini, di non consumare la prima colazione, deve essere fortemente scoraggiata.
La prima colazione è un pasto fondamentale: interrompe il lungo periodo di digiuno notturno e fornisce quella quota calorica indispensabile per affrontare gli impegni della mattinata (per esempio per mantenere un adeguato livello di attenzione durante l’attività scolastica) e contrastare il consumo di snack ipercalorici in occasione dello spuntino mattutino.

domenica 2 dicembre 2012

Chissa Perchè - Il sogno giusto



I miei bambini amano tanto disegnare cuori, li fanno di tutte le forme, di tutti i colori "Chissà se per colpa dei cuori animeremo a modo nostro questa bella canzone?"
Vedremo cosa ne pensano i piccoli e che idee verranno fuori!

Gli occhi di Paolo valgono una laurea

Se l’inglese Stephen Hawking fosse nato in Italia si sarebbe laureato? E sarebbe diventato uno dei più autorevoli cosmologi e matematici viventi? Non credo, faticano i giovani senza disabilità a realizzarsi nel mondo accademico, figurarsi chi ha difficoltà maggiori. Certo i primi sintomi dell’atrofia muscolare progressiva di Hawking si manifestarono durante il suo periodo universitario, ma già a vent’anni si trovò a muovere con difficoltà le mani. Era il 1963. Poco meno di cinquant’anni fa. Arrivò in fondo al percorso di studi e non si fermò più nonostante l’aggravarsi della sua condizione. Ripenso a lui mentre leggo sul Corriere della Sera la notizia del cagliaritano Paolo Puddu, persona con tetraparesi spastica, che due giorni fa si è laureato con 110 e lode in Lettere. Lo ha fatto discutendo con gli occhi – unico organo che riesce a muovere e che utilizza per indicare le lettere scritte su una tavoletta – la tesi di laurea su come abbattere le barriere architettoniche durante il viaggio aereo.
Le congratulazioni del team di inVisibili per l’impresa sono più che doverose, tanto quanto è doverosa una riflessione: perché il fatto che una persona con disabilità grave si laurei è una notizia? Significa che si tratta di un evento eccezionale? Ahimè, sì. A maggio del 2011 fu la volta di Giusi Spagnolo, palermitana di 26 anni, prima ragazza con sindrome di Down a conseguire una laurea in Lettere (quella volta il voto fu di 105/110). Altri sparuti hanno conquistato l’ambito traguardo, vincendo da prima le resistenze di un ambiente diffidente e impreparato, poi le difficoltà legate allo studio e agli spostamenti… Mi viene in mente una canzone di Gianni Morandi: uno su mille ce la fa.
Qualche giorno fa durante un convegno su Lavoro, università e disabilità che si è tenuto a Bologna durante Handimatica 2012, il sottosegretario al welfare del ministero del Lavoro e Politiche Sociali, Cecilia Guerra, ha tracciato un quadro allarmante della situazione scolastica per le persone con disabilità. L’abbandono scolastico delle persone con disabilità ci colloca agli ultimi posti in Europa. Non meglio va con gli iscritti alle facoltà universitarie. Stando ai dati del sito Disabilitaincifre, (fonte ufficiale dell’Istat) dall’anno accademico 2000-01 all’anno accademico 2007-08 gli studenti con disabilità passano da 4.813 a 12.403 iscritti. Pochi se confrontati con i tre milioni di disabili italiani.
Ma l’università è solo la punta dell’iceberg, i problemi partono dalle scuole dell’obbligo. Se, come spiega il rapporto Centralità della persona: realtà o obiettivo da raggiungere? promosso dalla Fondazione Serono e realizzato con il Censis, «la situazione italiana ha rappresentato un’esperienza di assoluta eccellenza nel panorama europeo: a partire dall’inizio degli anni ’70 un numero crescente di famiglie di bambini e ragazzi con disabilità (fino ad allora oggetto di educazione differenziata) ha iscritto i propri figli nelle scuole normali». Dall’altro lato si fa notare come «le risorse dedicate alle attività di sostegno e di integrazione degli alunni con disabilità nella scuola appaiano spesso inadeguate: secondo la recente indagine dell’Istat, relativa all’anno scolastico 2010-2011 e dedicata specificamente al tema dell’integrazione scolastica degli alunni con disabilità nelle scuole primarie e secondarie di primo grado, circa il 10% delle famiglie degli alunni con disabilità ha presentato un ricorso al Tribunale civile o al Tribunale Amministrativo Regionale per ottenere un aumento delle ore di sostegno». E l’anno scolastico 2012-2013 non sembra andare meglio. Anzi.
Ma la scuola e l’università producono davvero cultura dell’inclusività? Se mi guardo intorno e parlo con chi conosco e frequenta – si fa per dire – queste realtà la risposta è no. Certo ci sono i casi, come Puddu e Spagnolo, ma poi ci sono decine di altri studenti che arrancano per cercare di adeguarsi alle rigidità di un sistema poco preparato ad accettare le diversità. Impreparato, per esempio, ad includere chi non può essere fisicamente presente alle lezioni. E in questo caso le tecnologie informatiche verrebbero incontro non solo agli studenti con disabilità, ma anche a tante altre categorie di studenti come ad esempio quelli che lavorano per mantenersi agli studi. Viene il sospetto che le nostre scuole e le nostre università trasmettano, e talvolta, producano, sapere, ma non cultura. Concetti, regole, formule matematiche, ma non pensieri, idee e inclusione.

venerdì 30 novembre 2012

Da Padre Sandro



Quelle impronte sulla sabbia, mi ha fatto ricordare quando arrabbiata ho pronunciato anch'io: "Signore dove eri quando avevo più bisogno di te?"
"Ero con te, non ti ho mai abbandonata, perchè in quel momento Io ti ho presa tra le mie braccia"

giovedì 29 novembre 2012

Nuova Pubblicazione

Gioco e Matematica!
E' pronta sul blog dei bambini di "A.Moro", una nuova pubblicazione, si parla di gioco, sempre di gioco, ma logico, finalizzato, stimolante e aggregante.



per vederlo:
http://spaziperbambini.blogspot.it/

Alberi secolari

per vedere gli altri spettacoli della natura

http://www.corriere.it/gallery/ambiente/11-2012/alberi/1/gli-alberi-monumentali-italiani_07333c78-3962-11e2-8eaa-1c0d12eff407.shtml#1


Perchè non c'è la nostra quercia vallonea? A Tricase si trova una vallonea enorme, dell'età di 600 anni.

New York si illumina l'albero del Rockefeller Center

L'accensione dell'albero del Rockefeller Center ha aperto ufficialmente il periodo natalizio nella Grande Mela. Con una festa e l'esibizione di numerosi artisti, tra cui Rod Stewart, New York ha rinnovato una tradizione che rispetta dal 1933. L'albero di quest'anno è alto 25 metri ed è illuminato da 30 mila luci a led. Anche la Casa Bianca si è vestita a festa, con ghirlande di fiori in ogni stanza, 54 alberi di Natale e repliche in marzapane della residenza presidenziale, del giardino della first lady Michelle e del cane della famiglia Obama.

Come riconoscere (e gestire) la tosse: aerosol e altri rimedi

di Maria Enrica Bettinelli La tosse è un meccanismo protettivo, con cui l’organismo cerca di liberare la trachea o i bronchi dalla presenza di sostanze che tendono a ostruirli (catarro, cibo che va per trasverso) o a irritarli (come il fumo). Nelle vie aeree sono presenti i recettori dello stimolo della tosse, che vengono attivati dalle sostanze irritanti e fanno partire il riflesso della tosse, che è l’emissione, brusca e sonora, di aria attraverso le vie respiratorie e la bocca. Come riconoscere i vari tipi di tosse? La tosse non è una malattia, ma un sintomo dovuto a molte cause diverse e quindi quello che si deve cercare di capire in presenza di tosse è la causa del disturbo. Se ci sono altri sintomi presenti (febbre, congestione, presenza di catarro, particolari rumori all’ascoltazione del torace) è possibile sospettare una malattia infettiva delle vie respiratorie (influenza, raffreddore, bronchite acuta, polmonite) o un fenomeno allergico (asma). La tosse può essere di diverso genere e sapere di che tipo è può essere utile per indirizzarci verso la malattia più probabile. La tosse può essere: secca, stizzosa, senza catarro in caso di un’infezione virale iniziale, fumo o allergia; catarrale (fase che di solito segue quella stizzosa); abbaiante (tosse da foca o da cagnolino) in caso di laringite; con fischio o sibilo in caso di asma; convulsa (tosse violenta con accessi) in caso di pertosse. Se la tosse di tipo secco o catarrale si accompagna a muco giallo o verdastro e dura da più di due settimane, occorre sospettare una sinusite. Nei bambini piccoli, soprattutto quelli che frequentano i nidi o le scuole materne, particolarmente nei primi anni, la tosse catarrale, nei mesi invernali, è la risposta alle prime infezioni virali (ricordiamoci che esistono più di 70 virus che causano il raffreddore e che l’immunità a questi infezioni non è permanente). Se il bambino è vispo, gioca, mangia e riposa regolarmente, anche se tossisce di notte, non bisogna preoccuparsi. Come gestire la tosse nel bambino? La tosse è un sintomo che infastidisce il bambino (non lo fa dormire, a volte gli provoca il vomito) e che preoccupa i genitori, ma in realtà è un meccanismo generalmente utile per eliminare il catarro. Il catarro (o muco) è una sostanza vischiosa prodotta da alcune ghiandole che si trovano nelle vie respiratorie, che è utile perché lubrifica le vie respiratorie, ingloba virus, batteri, sostanze irritanti e inquinanti facilitandone l’eliminazione da parte di cellule, come i globuli bianchi. Quindi il catarro anche se può essere fastidioso, non va mai represso, ma va reso fluido per favorire l’eliminazione con i colpi di tosse. Talvolta il bambino vomita sotto il colpo di tosse e nel vomito si può vedere anche del muco. Non ci si deve allarmare, in quanto il bambino ha eliminato in questo modo il catarro che si è prodotto. A volte si può osservare che il muco viene eliminato anche con le feci. L’aerosol è utile? È importante aiutare il bambino facilitando l’espulsione del catarro, per esempio rendendolo più fluido. L’acqua è il più importante mezzo per fluidificare il muco e quindi in caso di tosse è consigliabile far bere molti liquidi meglio se caldi (per esempio tisane o latte dolcificati), fare i lavaggi nasali con fisiologica e fare aerosol con acqua fisiologica. Il miele, somministrato a cucchiaini, dopo il primo anno di età, specie prima di andare a dormire, possiede un’ azione calmante. È importante anche umidificare l’ambiente (umidità giusta è 40-60%), senza aggiunta di sostanze balsamiche che talora sono irritanti. L’umidificazione ambientale è particolarmente utile in caso di tosse abbaiante: l’ambiente saturo di vapore (per esempio il bagno con tutti i rubinetti dell’acqua calda aperti al massimo) assicura l’idratazione ottimale delle vie respiratorie. Se il bambino o i genitori sono allergici alle muffe (acari), è meglio non umidificare l’ambiente per non favorire la proliferazione degli acari. È importante aerare bene gli ambienti: l’aria di casa deve essere sempre rinnovata. Eliminare l’esposizione al fumo è assolutamente una regola basilare. In caso di tosse, potrebbe essere necessario sospendere le attività sportive, in particolare all’aperto: l’aria fresca inalata rapidamente potrebbe scatenare l’accesso di tosse. Quando è il caso di dare gli antibiotici? Per quanto riguarda i farmaci che sciolgono il catarro (mucolitici) comunemente in commercio, la loro efficacia non è dimostrata, anzi una recente nota del Ministero della Salute ne sconsiglia l’uso sotto i due anni di età. Altri farmaci agiscono sul centro della tosse a livello centrale (prodotti che contengono codeina) e sono assolutamente sconsigliati nei bambini. Solo se la tosse è molto disturbante (tosse notturna che impedisce il sonno del bambino), può essere usato al bisogno un sedativo della tosse non di tipo centrale, sempre su indicazione del pediatra. Normalmente la tosse catarrale si risolve in una decina di giorni. In alcuni casi però il catarro potrebbe depositarsi nell’orecchio e nei bronchi, dando origine a un’otite o una bronchite. In questi casi è utile una visita del pediatra, per valutare se è necessario iniziare una terapia antibiotica. Quando è il caso di far visitare urgentemente il bambino? È necessaria una visita urgente del pediatra in caso di tosse che si accompagna a una respirazione difficoltosa e se il bambino appare sofferente, se il bambino è piccolo e non riesce ad alimentarsi, se le labbra diventano bluastre durante l’accesso di tosse o c’è una febbre alta da qualche giorno.

Svolta social nella Chiesa: Papa Ratzinger su Twitter

Sarà il primo Pontefice twittante, 82 anni dopo l'intervento in radio di Pio XI Rcd - rcd