e si perde
dall'istante prima in cui tutto
sembra brillare al sole
promettente e chiaro
di primavera
all'istante dopo,
in cui l'autunno fa cadere
l'ultima parola d'amore
e scivola:
nell'ignavia dell'abitudine
nell'ignavia dell'abitudine
prima
e del terribile "non amore"
e del terribile "non amore"
dopo
quella linea sottile all'orizzonte
sembra non avere nulla di minaccioso
eppure cela in sè
quel sapore definitivo:
il gelo di un addio inesorabile
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