Il titolo va al Manduria Es 2009 in comproprietà
con il Bolgheri Sassicaia 2008| Il video commento
BARI - Sono solo due i migliori vini d’Italia: un toscano ed un
pugliese. Precisamente un Bolgheri Sassicaia 2008 e, per la prima volta
nella storia della viticultura pugliese, un Primitivo di Puglia. Questo
il risultato, storico, del giudizio espresso da tutte e sei le più
importanti Guide dei Vini, comunicato in conferenza stampa a Bari in
videomessaggio da Alessandro Regoli, direttore di winenews.it, tra i più
autorevoli e letti portali dedicati all’universo dell’enologia che ha
incrociato appunto i giudizi delle sei guide 2012. D’ora in poi in tutte
le enoteche del mondo il Primitivo di Puglia non sarà più sinonimo di
«vino da taglio» ma al contrario di grande eccellenza enologica, grazie
all’en plein di voti positivi portato a casa dal Primitivo di Manduria
Es 2009 di Gianfranco Fino.
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Dario Stefàno |
IL SUCCESSO - La notizia ha reso ancora più prestigioso il risultato
già straordinario, di alcuni giorni fa, dell’ ingresso dell’Es 2009
nella rosa dei migliori 4 vini d’Italia, grazie all’incrocio dei giudizi
di 5 Guide: di «Fantastici 4» ha parlato efficacemente Winenews.it,
mentre il Corriere della Sera il 7 ottobre scorso ha titolato
«L’Outsider Primitivo sale sul podio dei vini». Ora, con l’aggiunta
della sesta Guida, la Luca Maroni, il cerchio si stringe a soli due
vini. Giusto dunque parlare di fiore all’occhiello dell’enologia
italiana. Un fatto ancor più straordinario se si pensa che il Primitivo
sinora è sempre stato declassato a vino per «palati forti» se non «da
taglio», per via del suo robusto tenore acoolico. Caratteristica,
questa, a dire il vero richiesta dai disciplinari di produzione (sia Doc
che Igt) che espressamente indicano una gradazione minima di 14° per il
Primitivo di Manduria e di 13° per il Gioia del Colle affinché il vino
possa avere la sua denominazione.
L'ASSESSORE - «Congratulazioni a
Gianfranco Fino e alla sua azienda per questo risultato, che avrà i sui
riverberi su tutto il territorio regionale», ha commentato l’assessore
alle Risorse agroalimentari della Regione Puglia Dario Stefàno. «A tutti
i nostri produttori di Primitivo - ha proseguito Stefàno - i
complimenti per aver tenuto duro, per aver insistito nel valorizzare un
vitigno che rappresenta una delle nostre tracce identitarie più antiche.
Questo riconoscimento è simbolo della Puglia produttiva, caparbia,
capace, che crede e insiste nella valorizzazione delle sue radici più
autentiche. Ma è anche emblema vincente di una politica regionale che ha
creduto e crede nella efficacia di una strategia che affronti la
globalizzazione e l’attuale crisi. Una strategia che incrocia la tutela e
la valorizzazione delle tipicità con lo sguardo costante ai cambiamenti
del mercato e nel contempo alla innovazione. E dunque: politiche di
marketing, strategie di produzione, abilità tecnica, ricerca scientifica
e nuove tecnologie, per ottenere un sempre più elevato standard
qualitativo».
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