Una mattina di primavera un'ape
entra dalla finestra nella classe prima della scuola “Paradiso B” e crea un po'
di confusione tra gli alunni impegnati a scrivere un testo.
Lo scompiglio
dura fino a quando la maestra interviene e dice:-Non abbiate paura di lei, non vi
fa nulla, proviamo a stare fermi e ascoltare il rumore del suo volo. I bambini si
zittiscono e Caterina sussurra: - Mi sembra di sentire l’ape parlare. Anche gli
altri hanno la stessa sensazione, Lorenzo è dubbioso ed incredulo: -
Le api non parlano come noi!
E' vero – dice Irene –ma forse
quell'ape è magica
Infatti, appena Irene ha finito
di parlare, si sente una vocina dire: - Ciao bambini, sono ape
Mielina, vi ho visto martedì scorso nella
masseria “Piutri” tra i ciliegi di Francesca Grande e, siccome passavo di qua in
missione, mi sono fermata per salutarvi. Sono un po' stanca, ho volato per tre chilometri….
Mentre mi riposo, volete ascoltare la mia storia? - Sìììììì! - esclamano in coro i bambini. Mielina
si posa sulla cattedra, guarda di qua, guarda di là e, quando vede il porta scotch,
va a sistemarsi sopra la ruota del nastro adesivo e inizia a raccontare.
Sono nata all'inizio
della primavera. Appena nata, non stavo mai ferma, desideravo esplorare tutto ciò
che mi circondava. Le api nutrici non riuscivano a starmi dietro. Appena si assentavano
per andare a prendere il miele da darci, io scappavo dalla mia cella e gironzolavo
per l'alveare fino a quando, la mia Tata, veniva a recuperarmi e mi diceva: - Non
avere fretta di crescere, verrà anche per te il momento di uscire. - Voglio uscire
ora! Voglio uscire nel mondo! - dicevo io
Non sei tu a
decidere – mi ripeteva la Tata - sarà l'ape
regina a darti il permesso. Lo farà quando dimostrerai di essere pronta. Come faccio
a sapere quando sarò pronta? – insistevo io. Dovrai prima di tutto saper tenere
pulito l’alveare, in ordine le cellette e poi dovrai imparare dalle api più grandi.
Per un po’ di tempo ho dovuto
anch'io nutrire le pupe, spazzare i rifiuti, tenere in ordine le celle del favo
e portare la pappa reale all'ape regina. Ma
appena
ero libera dai miei compiti, giravo per l'alveare per capire, ma soprattutto per
apprendere più cose che potevo.
L’altra sera, mentre leggevo
un libro di geografia, la mia Tata è venuta
a dirmi che l'ape regina voleva parlarmi. Ero emozionata, mi batteva forte forte
il cuore, ma ero anche super felice. Forse era arrivato il grande momento di uscire?
Lo speravo con tutte le mie forze.
Mi sono recata
dalla regina: era grande, molto più grande di tutte noi, aveva una corona dorata
in testa. Appena mi ha visto mi ha detto: – Ho saputo che vuoi uscire dall'alveare.
Va bene, esci pure,vai nel campo qui vicino, cerca di prendere il nettare, poi torna
all'alveare e prova a fare il miele. Se ci riuscirai, continuerai a farlo.
Io ho ringraziato la regina,
sono uscita e, per la felicità, mi sono messa subito al lavoro: non vedevo l'ora
di rotolarmi sul polline. Giorno dopo giorno
lavoravo senza mai stancarmi: andavo a prendere il nettare da un fiore all’altro
e quando il sole era bollente ritornavo stanca e sudata. Mi piaceva andare sui fiori soprattutto sulle rose:
hanno un bel colore, i petali morbidi, vellutati e profumati
Sono partita e mi sono diretta
verso la montagna, non vedevo altro che campi e case.
Ad un certo punto ho visto in lontananza il riflesso del sole su uno specchio d'acqua: era il lago di Sciacquetta.
– Ecco il lago! E' tutto azzurro! Com'è bello! Mi sono avvicinata in tutta fretta,
stavo per abbassarmi per prendere l'acqua, quando mi sono accorta che sopra il lago c'era un'ape che
stava facendo una danza che io non conoscevo.. Mi sono
avvicinata e le ho chiesto: – Che danza stai facendo? – Sto facendo la danza per
avvisare le mie
compagne di un pericolo: nel lago c'è una rana che mangia tutti gli insetti che
si avvicinano.
Mi sono voltata e ho visto la
rana che stava per fare un salto per afferrarmi. Ma io, svelta svelta, sono riuscita
ad allontanarmi, mi sono avvicinata all'acqua e con la mia proboscide ne ho succhiato
quanta più potevo, poi ho ripreso la strada del ritorno
Giunta all'alveare
l'ape regina mi ha detto: - Sei stata bravissima! Ora ti puoi riposare un po'!
Quel giorno nell'alveare
c'è stata una grande festa, c'era miele e pappa reale per tutti. L'ape regina mi
ha conferito il
ruolo
di esploratrice
Da allora io lavoro come tutte
le altre, ma se c'è una missione da compiere, Ape Regina chiama me. Anche oggi cari
bambini sono in missione. Ma…questa è un'altra storia e ve la racconterò al mio
ritorno. A proposito, vi piace il miele? - Sììììììì!!! - rispondono in coro i bambini.
L’abbiamo assaggiato
nel laboratorio del gusto! Com’era buono! Ora devo andare, il lavoro mi attende…! Mielina saluta tutti
e se ne va.
Anche
nella società delle api ognuno ha un ruolo: l’ape
guardiana,
l’ape
ventilatrice,
l’ape nutrice, l’ape
bottinatrice
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