giovedì 27 settembre 2012

Alla fiera della normalità

«Siamo alle paralimpiadi a mostrare le nostre abilità, non le disabilità» diceva Oscar Pistorius poco più di un mese fa. Questa frase mi colpì molto alla vigilia delle paralimpiadi londinesi e forse fece sì che mi apprestassi a guardare quello spettacolo con uno sguardo attento più al gesto tecnico che al tipo di disabilità. Tornai sull’argomento paralimpico raccontando la normalità di questi “eroi” moderni, quasi sentissi l’esigenza di creare un ponte tra chi gareggiava nella vita e chi lo faceva per sopravvivere alla quotidianità. A Londra gli atleti erano allineati ai blocchi di partenza sfidandosi per arrivare vincenti al traguardo, a Milano invece le persone con disabilità sono allineate sul marciapiede pronte ad attraversare una via con la speranza di arrivare dall’altra parte… sani.
Già, ma noi siamo qui per mostrare le nostre abilità… Da qualche tempo seguo con attenzione un blog The True Realities. Lo ha aperto una giovane ragazza non vedente, Marta Pellizzi. Marta è una bella ragazza bionda di poco più di vent’anni, futura, lo sarà tra pochi giorni, studentessa di Scienze e tecnologie della comunicazione all’Università di Ferrara. Crotonese di nascita, imolese di adozione, verso i 18 anni ha avuto un problema agli occhi che l’ha portata a non vedere più. Il suo sogno è quello di entrare nel mondo del giornalismo, della comunicazione.
Marta Pellizzi
Marta Pellizzi
E’ decisa, anche se quell’aggressività un po’ ostentata dietro cui si nasconde cela una fragilità delicata. Vuole, come ogni giovane della sua età, realizzare quel sogno nel cassetto. Questo «nonostante l’handicap», come mi dice al telefono. I mezzi tecnologici oggi – se tutte le istutizioni e la società in generale se ne dotassero -, metterebbero in grado anche Marta di arrivare a centrare il suo obiettivo. Ma l’Italia certo non eccelle per avanzamento tecnologico e rispetto della diversità. Per non parlare poi della valorizzazione delle persone, con o senza disabilità. Marta ha fatto sue le parole di Pistorius, ha puntato sulla sua abilità per scandagliare il territorio alla ricerca di altre persone con disabilità a caccia dei talenti insiti in ogni persona.
Ecco che il suo blog si anima di persone reali come Tina Umbriani, cantante insegnante e soprattutto donna, come l’esile Giovanna Ruffolo che sogna di portare un cambiamento nella moda. Oppure la brasiliana Luciana Santoro, capace di disegnare quadri con il pennello stretto tra i denti o ancora Luca Panicchi che ora conquista sulle due ruote di una carrozzina le principali vette alpine. A tutti Marta chiede: che talento hai? Voilà il gioco diventa realtà: la disabilità si cancella in un attimo ed emergono le persone, i loro desideri, le passioni, le lotte e le sfide, i pensieri… la voglia di essere visti per quello che realmente sono, persone e non disabili. E alla fine la non vedente Marta guarda meglio di tanti di noi, vede il bello e la ricchezza che ognuno porta con sé.

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