venerdì 11 novembre 2011

L'INIZIATIVA

La Giornata per la ricerca sul cancro:
dal genoma alla cura

Venerdì 11: nel 2010 Airc ha raccolto quasi 90 milioni
per finanziare 543 studi sui tumori. Ma c'è molto da fare

 MILANO – «Dal genoma alla cura. La ricerca corre» è questo il tema scelto per la Giornata per la ricerca sul cancro di Airc (Associazione italiana per la ricerca sul cancro), organizzata per venerdì 11 novembre e quest’anno rivolta a mettere in evidenza l’accorciamento delle distanze tra gli studi effettuati in laboratorio e il loro impatto sulla diagnosi e la cura della malattia. «Oggi il cancro è una malattia che conosciamo molto meglio. Certo non ne sappiamo tutto e non abbiamo trovato il modo per sconfiggerlo definitivamente, ma i passi avanti compiuti negli ultimi dieci anni sono rilevanti» commenta Pierfrancesco Tassone, docente di oncologia medica dell’Università di Catanzaro Magna Graecia, titolare di uno dei progetti che fanno parte del programma di oncologia clinica molecolare dell’Airc e tra i protagonisti degli incontri nelle scuole superiori organizzati dall’associazione in occasione della Giornata. Superata la storica assenza di comunicazione fra ricercatori di laboratorio e clinici e grazie alla progressiva caduta delle barriere fra le diverse scienze (medicina, chimica, fisica, biologia, ingegneria, informatica), il salto è fatto: integrare i saperi è stato come premere sull’acceleratore. L’obiettivo era (ed è) rispondere alle molte domande senza risposta: perché i tumori si sviluppano? Come? E come si nutrono per crescere e diffondersi? Come scoprire le forme più aggressive, da attaccare con terapie intensive fin dall’inizio? E, ovviamente, usare al meglio le cure disponibili, creando nuovi farmaci là dove necessario. Grazie al sequenziamento del genoma umano e alle grandi innovazioni tecnologiche, gli studi scientifici procedono più rapidamente e con maggiore efficienza.

DOVE VA LA RICERCA? - «Quello che abbiamo di fronte  nel prossimo futuro – continua Tassone – è come un lavoro di alta sartoria. Ora sappiamo, grazie alle molte scoperte sul Dna nell’ultimo decennio, che non esiste una sola forma di cancro per esempio al seno o al polmone, ma che dobbiamo lavorare su tante malattie diverse, con differenti caratteristiche genetiche. Dobbiamo trovare il tallone d’Achille delle cellule tumorali, il loro punto debole, il target molecolare. E colpirlo con farmaci creati appositamente, come abiti cuciti su misura, che siano più efficaci e meno tossici per l’organismo». E’ insomma ormai certo che i diversi approcci alla malattia non dipendono dalla sede in cui  si sviluppa, ma dalle sue caratteristiche molecolari. Queste possono rappresentare il bersaglio per trattamenti mirati, attraverso lo sviluppo di nuovi farmaci studiati ad hoc. E’ questa, secondo gli studiosi, la sfida del prossimo millennio: fare un ritratto dei vari tumori e, quando li si conosce, cercare come curarli. E per fare progressi la ricerca di base è indispensabile.

I TRAGUARDI GIA’ RAGGIUNTI – E i vecchi farmaci? Molti restano validi e grazie ai progressi della tecnologia trovano nuove applicazioni, magari con dosaggi minori, diversi, più adeguati per un determinato tipo di malattia rispetto a quanto si faceva anni fa, quando si conosceva meno la malattia che si cercava di curare. Le “firme molecolari” già individuate per molti tumori aprono poi la strada anche a nuovi metodi per la diagnosi precoce, attraverso semplici esami del sangue o sofisticate tecniche di imaging molecolare. Ed appare sempre più evidente come lo sviluppo di un tumore non dipenda solo dalle sue proprietà intrinseche, ma dalla sua interazione con l’ambiente in cui si trova. La sua crescita trae origine quindi anche dalle caratteristiche metaboliche del paziente, dalla presenza di processi infiammatori e dall’efficienza del sistema immunitario che in molti casi lo tollera o addirittura lo facilita in vari modi. Si sta poi lavorando sulle cellule staminali del cancro per neutralizzarle o usarle come arma contro la malattia; sulle nanotecnologie, particolarmente promettenti per individuare nuovi strumenti di diagnosi precoce e per trasportare i farmaci all’interno delle cellule tumorali, minimizzandone l’effetto sui tessuti sani. «Nel 2010 AIRC e FIRC, grazie ai quasi 90 milioni di euro raccolti da soci, volontari, contribuenti e sostenitori, hanno finanziato 543 progetti di ricerca – dicono da Airc -. I progressi fatti sono notevoli, ma resta molto da fare». Per avere maggiori informazioni sulla Giornata e le iniziative: www.airc.it

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