Nella Città del Vaticano arriva Antoni Gaudí. Fino a metà gennaio, l’epopea del più visionario architetto del Novecento. E di un cantiere infinito che, a essere ottimisti, chiuderà nel 2026. In anteprima, come sempre, Artribune vi racconta la mostra su “La Sagrada Família de Barcelona”.
Per la prima volta a Roma – o meglio, nella Città del Vaticano – viene presentata l’opera più controversa di Antoni Gaudí. La Sagrada Família ha una storia lunga e faticosa. La sua edificazione iniziò a Barcellona alla fine dell’Ottocento e, un anno dopo, nel 1883, progetto e realizzazione vennero affidati all’allora 30enne Gaudí. Di lì a poco, il più celebre esponente del modernismo catalano, ma anche il più incomodo e indisciplinato perché fuori dalle mode. Bistrattato per anni dalla critica, rivalutato anche grazie alla lettura scientifica delle sue opere, che ne ha rivelato una natura geometrico-matematica fortissima.
per saperne di più
http://www.artribune.com/2011/11/una-sagrada-familia-a-roma/
Io ci sono stata a luglio di un anno prima.
Ricordo che fu un regalo dei miei ragazzi che hanno la fissa a farci viaggiare per rompere la monotonia e la routine. Il viaggio cominciò con una buona dose di tensione perchè perdemmo la navetta che collegava l'areoporto a Barcellona arrivando quando passava l'ultima corsa della metro ed io non riuscivo a fare il biglietto alla macchinetta ed era notte inoltrata. Come spesso capita c'è sempre un angelo che ti risolve i problemi: uno studente che aveva studiato in Italia e con lui arrivammo a destinazione. Ma la mattina dopo armati di guida, di biglietti (tutto compreso nel pacchetto), ci lanciammo a visitare Barcellona e perderci nell'estro spettacolare di Gaudì. Se devo dire la verità non ho viaggiato molto, ma l'emozione che ho provato davanti alla Sagrada Familia non ha parole. Unica nella struttura, nel genere, ricchissima di storia da scoprire, da sapere.
Sai quando ti trovi sulla spiaggia e per gioco coli la sabbia su un castello immaginario? E' un po' infantile questa immagine, ma io continuavo a guardarla affascinata