Ciao... buongiorno...
no non scappare se ti volo in torno,
voglio soltanto poterti annusare
e controllare se posso mangiare.
Sai sono attratta dai mille colori
mi sembran sempre tanti bei fiori,
e se tu indossi una rossa maglietta
io ti rincorro in fretta in fretta.
Prima si guarda, dopo si annusa
se non c'è pappa scappo delusa.
Il dolce nettare è la mia passione
ne cerco sempre con gran devozione.
Mi piace anche tanta avventura
se con me vieni niente paura
si vola in alto intorno al sole
ma poi mi accorgo che è un girasole.
La mia casetta è l'arnia blu
son qui mi vedi e faccio cucù....
Uno spazio solo per la scuola? NO, uno spazio tutto mio dove posso mettere quello che mi sembra giusto mettere. Sicuramente in cima c'è sempre la scuola, ma mi piacerebbe creare un luogo virtuale dove poter chiacchierare liberamente anche con le persone che mi vivono accanto ogni giorno, ma che spesso non riesco ad ascoltare, sorseggiando una tazzina di caffè.
giovedì 31 maggio 2012
zzzzzzz entriamo nel meraviglioso mondo delle "API"
L'alveare
Ecco l'alveare:
Ecco l'alveare:
le api vuoi trovare?
Guarda nel buco tondo,
sono nascoste in fondo.
Le puoi sentir ronzare,
mentre lasciano l'alveare
Contale insieme a me:
una, due e tre!
Guarda nel buco tondo,
sono nascoste in fondo.
Le puoi sentir ronzare,
mentre lasciano l'alveare
Contale insieme a me:
una, due e tre!
mercoledì 30 maggio 2012
martedì 29 maggio 2012
Sommersa tra i ciliegi
Bellissimo spettacolo, non mi era mai capitato di vederne tantte, di mangiarne tante!
Siamo appena tornati dall'uscita didattica alla masseria Piutri dove bambini e maestre sono entrati in un mondo incantato fatto di alberi, alberi, alberi di ciliegi.
Ma mentre ero lì, ho pensato allo spettacolo di qualche mese fa, quando al posto delle ciliege, c'erano gli alberi carichi di fiori.
Tutta la scuola dell'infanzia in giornate diverse vivrà questa insolita esperienza, sicuramente quando avrò raccolto il materiale delle 3 scuole, farò una breve visualizzazione, adesso vi lascio solo immaginare le deliziose, operose manine dei bambini mentre raccolgono dagli alberi alla loro altezza, tante, tante succose, rosse ciliege!
Siamo appena tornati dall'uscita didattica alla masseria Piutri dove bambini e maestre sono entrati in un mondo incantato fatto di alberi, alberi, alberi di ciliegi.
Ma mentre ero lì, ho pensato allo spettacolo di qualche mese fa, quando al posto delle ciliege, c'erano gli alberi carichi di fiori.
Tutta la scuola dell'infanzia in giornate diverse vivrà questa insolita esperienza, sicuramente quando avrò raccolto il materiale delle 3 scuole, farò una breve visualizzazione, adesso vi lascio solo immaginare le deliziose, operose manine dei bambini mentre raccolgono dagli alberi alla loro altezza, tante, tante succose, rosse ciliege!
lunedì 28 maggio 2012
Il taglio di capelli
ma
il barbiere rispose: “non
posso accettare denaro da
lei, questa settimana sto
facendo
servizio
alla comunità”. Il fiorista
ringraziò della gentilezza e
uscì. E il mattino
successivo il
barbiere
trovò un biglietto di
ringraziamento e una dozzina
di rose alla porta del suo
negozio.
Più
tardi un poliziotto entrò a
farsi tagliare i capelli e
quando chiese di pagare il
barbiere
disse
anche a lui: “non posso
accettare denaro da lei,
questa settimana sto facendo
servizio
alla comunità”. Il
poliziotto ne fu felice e il
mattino successivo il
barbiere trovò un
biglietto
di ringraziamento e una
dozzina di ciambelle alla
porta del suo negozio.
Venne
quindi un Membro del
Parlamento per il taglio dei
capelli e quando passò alla
cassa,
anche a lui il barbiere
ripeté: “non posso accettare
denaro da lei, questa
settimana
sto
facendo servizio alla
comunità”.Molto contento il
Membro del Parlamento se ne
andò.
La
mattina successiva, quando
il barbiere andò ad aprire
il negozio, trovò una
dozzina di
Parlamentari
in fila per il taglio dei
capelli.
Questo,
cari amici, chiarisce la
differenza fondamentale tra
cittadini e politici.
RICORDIAMOCELO:
POLITICI COME I PANNOLINI
VANNO CAMBIATI SPESSO E
PER
LA STESSA RAGIONE!
Idee dalla cucina
Volevamo spiegare ai bambini cosa si trova "dentro" al corpo umano???
Semplice!
Utilizziamo i prodotti dell'orto,
è un modo originale, insolito per apprezzare anche gli ortaggi che ai bambini piacciono di meno!!!
Semplice!
Utilizziamo i prodotti dell'orto,
è un modo originale, insolito per apprezzare anche gli ortaggi che ai bambini piacciono di meno!!!
domenica 27 maggio 2012
Il cibo della mente
" Se volete realizzarvi dovete essere curiosi,
non guardate alla vita distrattamente, di corsa.
Voi dovete fermarvi di fronte alle cose...porre domande, se volete crescere, se volete nutrirvi.
Perchè questo è il modo di imparare".
bb
sabato 26 maggio 2012
Si concludono i progetti di "didattica innovativa"
Io e la mia collega abbiamo appena finito uno degli ultimi impegni di fine anno scolastico.
Quest'anno a settembre come scuola dell'infanzia, pensando positivo, abbiamo voluto finalizzare i vari progetti di arricchimento dell'Offerta Formativa cercando strategie innovative, documentabili e verificabili.
Oggi noi abbiamo concluso il segmento che ha visto applicate alla didattica le NT, un modo nuovo di raccontare con il podcast le conoscenze ed esperienze vissute, un modo insolito per i genitori di entrare nel mondo della scuola, nel mondo dei loro figli.
E poi altre applicazioni multimediali, libri virtuali, poesie animate, testi con parole mancanti, sostituite dai disegni che al clik del mouse, appaiono e scompaiono.
E poi slide schow, filmati, PPS.
Un bel lavoro dove ogni genitore ha trovato il suo bambino e ha potuto apprezzare l'impegno e il lavoro svolto.
Solo un saggio e un assaggio del lavoro prodotto!
I bambini e le maestre presentano: (RULLO DI TAMBURI), il 1° Cartone Animato della loro storia...
Quest'anno a settembre come scuola dell'infanzia, pensando positivo, abbiamo voluto finalizzare i vari progetti di arricchimento dell'Offerta Formativa cercando strategie innovative, documentabili e verificabili.
Oggi noi abbiamo concluso il segmento che ha visto applicate alla didattica le NT, un modo nuovo di raccontare con il podcast le conoscenze ed esperienze vissute, un modo insolito per i genitori di entrare nel mondo della scuola, nel mondo dei loro figli.
E poi altre applicazioni multimediali, libri virtuali, poesie animate, testi con parole mancanti, sostituite dai disegni che al clik del mouse, appaiono e scompaiono.
E poi slide schow, filmati, PPS.
Un bel lavoro dove ogni genitore ha trovato il suo bambino e ha potuto apprezzare l'impegno e il lavoro svolto.
Solo un saggio e un assaggio del lavoro prodotto!
I bambini e le maestre presentano: (RULLO DI TAMBURI), il 1° Cartone Animato della loro storia...
mercoledì 23 maggio 2012
Abbasso il nove
di Gianni Rodari
Uno scolaro faceva le divisioni:
- Il tre nel tredici sta quattro volte con l'avanzo di uno. Scrivo quattro al quoto. Tre per quattro dodici, al tredici uno. Abbasso il nove...
- Ah, no, - gridò a questo punto il nove.
- Come? - domandò lo scolaro.
- Tu ce l'hai con me: perché hai gridato "abbasso il nove"? Che cosa ti ho fatto di male? Sono forse un nemico pubblico?
- Ma io...
- Ah, lo immagino bene, avrai la scusa pronta. Ma a me non mi va giù lo stesso. Grida "abbasso il brodo di dadi", "abbasso lo sceriffo", e magari anche "abbasso l'aria fritta", ma perché proprio "abbasso il nove"?
- Scusi, ma veramente...
- Non interrompere, è cattiva educazione. Sono una semplice cifra, e qualsiasi numero di due cifre mi può mangiare il risotto in testa, ma anch'io ho la mia dignità e voglio essere rispettato. Prima di tutto dai bambini che hanno ancora il moccio al naso. Insomma, abbasso il tuo naso, abbasso gli avvolgibili, ma lasciami stare.
Confuso e intimidito, lo scolaro non abbassò il nove, sbagliò la divisione e si prese un brutto voto. Eh, qualche volta non è proprio il caso di essere troppo delicati.
Uno scolaro faceva le divisioni:
- Il tre nel tredici sta quattro volte con l'avanzo di uno. Scrivo quattro al quoto. Tre per quattro dodici, al tredici uno. Abbasso il nove...
- Ah, no, - gridò a questo punto il nove.
- Come? - domandò lo scolaro.
- Tu ce l'hai con me: perché hai gridato "abbasso il nove"? Che cosa ti ho fatto di male? Sono forse un nemico pubblico?
- Ma io...
- Ah, lo immagino bene, avrai la scusa pronta. Ma a me non mi va giù lo stesso. Grida "abbasso il brodo di dadi", "abbasso lo sceriffo", e magari anche "abbasso l'aria fritta", ma perché proprio "abbasso il nove"?
- Scusi, ma veramente...
- Non interrompere, è cattiva educazione. Sono una semplice cifra, e qualsiasi numero di due cifre mi può mangiare il risotto in testa, ma anch'io ho la mia dignità e voglio essere rispettato. Prima di tutto dai bambini che hanno ancora il moccio al naso. Insomma, abbasso il tuo naso, abbasso gli avvolgibili, ma lasciami stare.
Confuso e intimidito, lo scolaro non abbassò il nove, sbagliò la divisione e si prese un brutto voto. Eh, qualche volta non è proprio il caso di essere troppo delicati.
L'aforisma di mercoledì 23 maggio
"La santità non consiste nel fare cose ogni giorno più
difficili,
ma nel farle ogni volta con più amore".
Santa Teresa d’Avila (1515-1582)
ma nel farle ogni volta con più amore".
Santa Teresa d’Avila (1515-1582)
martedì 22 maggio 2012
HB Kids. E l’arte diventa un gioco da ragazzi
Metti un fine settimana libero e dedicalo completamente all'arte. Contemporanea, s’intende. E non da solo, ma in compagnia della famiglia, degli amici, dei nipoti... Perfino dei nonni, volendo.
A sottolineare la ristrutturazione e riapertura recentissime, lo scorso
11 aprile, i 15mila mq di HangarBicocca spalancano le porte, e accolgono
il pubblico, catapultandolo in un universo di esperienze visive e non
solo, ideate su misura per ogni visitatore, basta che sia curioso.
Senza questa particolare caratteristica – una curiosità vivace,
sensibile, attenta alle arti visive contemporanee – difficile interagire
con le monumentali opere di Anselm Kiefer e Fausto Melotti, o con le multisensoriali opere di Hans-Peter Feldmann con la poetica Shadow Play (2002-12), o di Yervant Gianikian e Angela Ricci Lucchi della retrospettiva NON NON NON.
Ma la curiosità non è sufficiente. È l’immaginazione l’altra parola
d’ordine per l’inedito programma educativo di HangarBicocca, che punta
sull’innovazione e sull’avanguardia di contenuti e modalità di
partecipazione nella stagione 2012 per tutto il piano di attività
previste dal nuovo settore della didattica ribattezzato HB Kids.
Percorsi indirizzati a specifiche fasce d’utenza (4-6 anni; 6-8 anni;
8-10 anni; 11-14 anni) diversificano un’offerta formativa sperimentale,
laddove iniziative laboratoriali realizzate ad hoc per un particolare
gruppo di fruitori si affiancano alle regolari visite guidate rivolte
agli adulti. Sono gli Art Tutor, figure predisposte all’organizzazione
del progetto, cui si affiderà il pubblico, che avvieranno le attività
del centro.
A coronare il tutto, la nuovissima organizzazione della didattica è stata collocata in uno spazio inedito, ricavato all’interno del monumentale complesso, dove ospitare gli appuntamenti settimanali. Si chiama HB Room e comprende il materiale necessario allo svolgersi delle differenti iniziative rivolte ai più piccoli e non: da tavoli dalle dimensioni ridotte per l’infanzia a giochi di ogni fattura, tra cui preziosi esemplari legati ai nomi noti del design italiano, come Bruno Munari ed Enzo Mari, al rifornimento necessario di materiale da disegno a svariati libri, più di centinaio di titoli della migliore letteratura nazionale e internazionale sulla didattica per l’arte contemporanea.
Il fine di HB Kids è impiegare tutte le energie necessarie nel coinvolgimento, da parte del centro, di tutti gli ordini di scuola dell’infanzia e primaria e secondaria di primo e secondo grado; l’obiettivo gravita attorno alla convinzione che un’introduzione all’arte contemporanea mirata, e ben stimolata, possa garantirne una più adeguata fruizione e una più solida assimilazione di strumenti utili per diventarne appassionati sostenitori, sin dalla più giovane età.
Serenella Di Marco
lunedì 21 maggio 2012
SAGGEZZA
IL BIMBO AVEVA PRESO L’UCCELLINO DALLA VOLIERA.
“NONNO, IL CANARINO CHE HO NEL MIO PUGNO E’ MORTO O VIVO?” DISSE CON MALIZIOSA FURBIZIA.
” MORTO “, RISPOSE IL NONNO.
“SBAGLIATO!” RISPOSE IL BIMBO CHE APRI’ LA MANO E L’UCCELLINO VOLO’ VIA.
SE IL NONNO AVESSE DETTO “VIVO” , PROBABILENTE IL BIMBO AVREBBE STRETTO IL PUGNO E IL CANARINO SAREBBE MORTO.
MORTE O VITA ETERNA, SONO NELLE NOSTRE MANI.
SIAMO NOI A SCEGLIERE, CON LA NOSTRA VOLONTA’.
E NON E’ DETTO CHE CI SIA SEMPRE UN NONNO SAGGIO A DISPOSIZIONE MA LA NOSTRA COSCIENZA SI.
Come è bello trovare in giro nel web pillole di saggezza come questa!
Cosa vorremmo di più noi educatori?, riuscire a dare la risposta giusta senza imporre, cogliendo l'essenza di ogni richiesta!
Ragni e ragnetti
Filastrocca del ragno acquaiolo
che fa la tela e gli piace star solo
che in riva al fiume ricama ricama
e intanto ascolta cantare la rana
che quando spunta la luna e c’è vento
va in altalena su un filo d’argento.
Chi lavora nella scuola sa che in un momento la magia della staticità e dell'attenzione svanisce e prima di accorgermene, sono tutti intorno a Carletto alla ricerca del ragno da scoprire.
Perchè mortificare tanto interesse, perchè non assecondare la loro voglia di sapere, di scoprire?
Ho già dimenticato quello che avevo preparato, le sedie si sono mosse insieme ai bambini e il centro della nostra discussione si sposta di 180°.
Nascono le domande, affiorano conoscenze, ognuno vuole dire la sua, raccontare quello che sa, dove ha visto un ragno, "io ne ho uno in cameretta", dice Emma, poi ci chiediamo come fa a costruire la sua casa e perchè ci sono dei moscerini intrappolati?
Le ipotesi sono state tante, svariate, fantasiose, poi abbiamo dato un ordine logico e cronologico alle loro affermazioni e con foglio e matita, hanno disegnato la loro ragnatela abitata dal loro ragno. Spettacolare! tutti hanno tracciato linee che si sono intersecate, partendo dal centro, seguendo un ordine personale, ma simile all'esempio che avevo fatto sulla lavagna. Nessun bambino ha voluto però intrappolare nessun insetto, perchè è triste, ha detto Elena, essere prigionieri e venire mangiati (lei è stata l'unica a non avvicinarsi mantenendosi a debita distanza).
Ed io? Sono stata soddisfatta della piega che ha preso l'attività di oggi, non mi sono chiesta se nel lavoratorio logico / matematico avevo incastrato bene questo argomento spontaneo anche se penso che un insegnante attento deve prevedere che le cose possono andare diversamente da come erano state preventivate, l'importante è non lasciarsi sfuggire nessuna occasione di crescita individuale e collettiva dei suoi alunni.
e per domani? Ho promesso di portare delle foto da Google per poter meglio confrontare la ragnatela disegnata con quella vera. e tanto filo che ci servirà per costruire la nostra ragnatela.
La costruiremo passando tra i tavolini, le sedioline, il tavolo della maestra, qualche arredo dell'aula e giocheremo a percorrerla senza rimanere intrappolati.
Cosa ne penseranno i bambini?
Sarà un gioco divertente e stimolante?
domenica 20 maggio 2012
CRA, CRA, CRA, lo stagno eccolo quà
Una festa programmata, una festa voluta che ha visto l'intreccio tra difficoltà e volontà.
E ancora una volta ha vinto la volontà che scala le montagne, realizza i sogni, crea legami e intreccia mani e menti.
Perchè un semplice progetto nato sulla carta a settembre, ha visto la sua realizzazione nella scuola dell'Infanzia "Mamma Bella statale" di Campi Salentina con la nascita dello "Stagno delle Meraviglie".
Le maestre avevano programmato di approfondire e svolgere il progetto natura a taglio scientifico per i bambini di 5 anni, riproducendo l'habitat delle rane, sperimentando le didattiche innovative che la scuola ha scelto in questo anno scolastico.
Da una cellula, come sempre accade, per innescare la vita, o un' idea, si sono svolte e finalizzate le attività della sezione delle docenti Anna e Paola, che in questa impresa non sono state da sole, ma aiutate dai genitori hanno messo a segno una freccia che ha centrato l'obiettivo dimostrando quanta forza positiva e voglia hanno i genitori di essere coinvolti, ascoltati, aiutati a capire i percorsi che la scuola avvia per i loro figli.
Noi docenti ripetiamo spesso alle famiglie che scuola e famiglia devono percorrere strade parallele che devono intersecarsi tra di loro per il bene comune e dei loro figli.
Ma poi in realtà, cosa fa la scuola per realizzare questo obiettivo primario?
Con questi spunti di riflessione, tutta la scuola dell'Infanzia di Campi si unisce all'inno gracidante che si alza dalla loro scuola e giunge alle nostre per ripetere insieme:"Complimenti Maestre".
E ancora una volta ha vinto la volontà che scala le montagne, realizza i sogni, crea legami e intreccia mani e menti.
Perchè un semplice progetto nato sulla carta a settembre, ha visto la sua realizzazione nella scuola dell'Infanzia "Mamma Bella statale" di Campi Salentina con la nascita dello "Stagno delle Meraviglie".
Le maestre avevano programmato di approfondire e svolgere il progetto natura a taglio scientifico per i bambini di 5 anni, riproducendo l'habitat delle rane, sperimentando le didattiche innovative che la scuola ha scelto in questo anno scolastico.
Da una cellula, come sempre accade, per innescare la vita, o un' idea, si sono svolte e finalizzate le attività della sezione delle docenti Anna e Paola, che in questa impresa non sono state da sole, ma aiutate dai genitori hanno messo a segno una freccia che ha centrato l'obiettivo dimostrando quanta forza positiva e voglia hanno i genitori di essere coinvolti, ascoltati, aiutati a capire i percorsi che la scuola avvia per i loro figli.
Noi docenti ripetiamo spesso alle famiglie che scuola e famiglia devono percorrere strade parallele che devono intersecarsi tra di loro per il bene comune e dei loro figli.
Ma poi in realtà, cosa fa la scuola per realizzare questo obiettivo primario?
Con questi spunti di riflessione, tutta la scuola dell'Infanzia di Campi si unisce all'inno gracidante che si alza dalla loro scuola e giunge alle nostre per ripetere insieme:"Complimenti Maestre".
sabato 19 maggio 2012
Ancora 19 maggio
Perchè???,
non poteva bastare la mia tristezza?
Oggi ancora altra disperazione e morte, morte fanciulla, morte innocente, morte non capita, mai accettata
non poteva bastare la mia tristezza?
Oggi ancora altra disperazione e morte, morte fanciulla, morte innocente, morte non capita, mai accettata
giovedì 17 maggio 2012
SPERANZA
fatta di una sola stanza
vorrei mettermi a vendere
sai cosa? La speranza.
“Speranza a buon mercato!”
Per un soldo ne darei
ad un solo cliente
quanto basta per sei.
E alla povera gente
che non ha da campare
darei tutta la mia speranza
senza fargliela pagare.
Gianni Rodari
mercoledì 16 maggio 2012
Rodari a ... piccoli passi
Ho domandato ad una bambina:
"Chi comanda in casa?" Sta zitta e mi guarda.
"Su, chi comanda da voi : il babbo o la mamma?"
La bambina mi guarda e non risponde.
"Dunque me lo dici? Dimmi chi é il padrone.
"Di nuovo mi guarda,perplessa.
"Non sai cosa vuol dire comandare?" Sì che lo sa.
"Non sai cosa vuol dire padrone?" Sì che lo sa.
"E allora?" Mi guarda e tace. Mi debbo arrabbiare?
O forse é muta, la poverina.
Ora poi scappa addirittura, di corsa fino in cima al prato.
E da lassù si volta a mostrarmi la lingua e mi grida,ridendo:
" Non comanda nessuno, perché ci vogliamo bene!".
Gianni Rodari
"Chi comanda in casa?" Sta zitta e mi guarda.
"Su, chi comanda da voi : il babbo o la mamma?"
La bambina mi guarda e non risponde.
"Dunque me lo dici? Dimmi chi é il padrone.
"Di nuovo mi guarda,perplessa.
"Non sai cosa vuol dire comandare?" Sì che lo sa.
"Non sai cosa vuol dire padrone?" Sì che lo sa.
"E allora?" Mi guarda e tace. Mi debbo arrabbiare?
O forse é muta, la poverina.
Ora poi scappa addirittura, di corsa fino in cima al prato.
E da lassù si volta a mostrarmi la lingua e mi grida,ridendo:
" Non comanda nessuno, perché ci vogliamo bene!".
Gianni Rodari
"Aqua, dieci anni di scatti dall'alto"
http://www.corriere.it/gallery/scienze/05-2012/acqua/1/aqua-dieci-anni-scatti-alto_bb583de2-99b3-11e1-85ab-3c2c8bfb44fd.shtml#1
Per festeggiare i 10 anni di uno dei suoi satelliti, la Nasa ha messo online le foto scattate dall'apparecchio, specializzato nel misurare il vapore acqueo dell’atmosfera. Nell'immagine scattata nell'ottobre del 2011 la nebbia sulle montagne della Cina orientale (Nasa)
martedì 15 maggio 2012
L’unicorno di porcellana
Il noto regista britannico Ridley Scott indisse, poco tempo fa, un
concorso per aspiranti registi.Il tema era: “Tell it your way”.
Il cortometraggio doveva durare solo 3 minuti, poteva contenere 6 linee di narrativa ed essere avvincente.
Parteciparono 600 concorrenti, il vincitore fu il regista statunitense Keegan Wilcox,
con il suo “Unicorno di porcellana”.
Dopo averlo visto credo che si capirà facilmente perché ha vinto.
Io mi sono commossa: una vita raccontata in tre minuti …
Eccezionale: pensate a dover scrivere tutta la gamma di emozioni e sentimenti che questo video evoca, occorrerebbero fiumi di parole e non sarebbero così incisive!
Gina
Il cortometraggio doveva durare solo 3 minuti, poteva contenere 6 linee di narrativa ed essere avvincente.
Parteciparono 600 concorrenti, il vincitore fu il regista statunitense Keegan Wilcox,
con il suo “Unicorno di porcellana”.
Dopo averlo visto credo che si capirà facilmente perché ha vinto.
Io mi sono commossa: una vita raccontata in tre minuti …
Eccezionale: pensate a dover scrivere tutta la gamma di emozioni e sentimenti che questo video evoca, occorrerebbero fiumi di parole e non sarebbero così incisive!
Gina
domenica 13 maggio 2012
Pensiero stupendo
Ho fatto il mio solito giro,
ma oggi non mi basta.
Quelli che lo possono fare, l'hanno stretta al cuore, baciata, accarezzata,
ed io?
pensiero stupendo from Scuola e...dintorni on Vimeo.
ma oggi non mi basta.
Quelli che lo possono fare, l'hanno stretta al cuore, baciata, accarezzata,
ed io?
pensiero stupendo from Scuola e...dintorni on Vimeo.
venerdì 11 maggio 2012
MUORE SOFFOCATA PER SALVARE IL SUO CANE
SALUTIAMO LA CORAGGIOSA MAMMA DI UNA VOLONTARIA DELL’OIPA TREVISO
Approfittiamo della nostra newsletter per inviare un abbraccio a Federica, volontaria dell’OIPA Treviso che pochi giorni fa ha perso tragicamente la mamma.
Abbracciamo Federica e suo padre e inviamo un pensiero affettuoso alla signora Rita e alla piccola Dona.
Approfittiamo della nostra newsletter per inviare un abbraccio a Federica, volontaria dell’OIPA Treviso che pochi giorni fa ha perso tragicamente la mamma.
La
signora Rita è rimasta infatti vittima dell’incendio che si è
sviluppato nel palazzo in cui si trovava per la visita ad una parente.
Il fumo l’ha sorpresa mentre cercava di mettersi in salvo scendendo le
scale e, l’attardarsi per cercare il suo inseparabile cane Dona, le è
stato fatale. Le hanno trovate abbracciate, insieme fino alla fine.
L’amore per gli animali accomunava madre e figlia, sempre impegnate per
dare un supporto alla sezione locale di Treviso. Questo amore è ancora
più evidente in questa tragica circostanza: anche di fronte ad una
situazione che la metteva in pericolo, la signora Rita ha pensato prima
alla sua compagna di vita a quattro zampe.
Abbracciamo Federica e suo padre e inviamo un pensiero affettuoso alla signora Rita e alla piccola Dona.
mercoledì 9 maggio 2012
Gianni Rodari di Chiara Pagliarini
Maddalena (la mamma di Gianni Rodari), ricorda la cugina Franca,
esigeva il silenzio in casa per permettere al figlio, ormai adulto, di
concentrarsi nel suo lavoro, quel figlio sempre fra le nuvole. E infatti
troviamo in un racconto la raccomandazione della mamma al figlio
Giovanni (Gianni): "Mamma, vado a fare una passeggiata - così inizia il
racconto "La passeggiata di un distratto" - Va' pure, Giovanni, ma sta'
attento quando attraversi la strada".
- Mamma, vado a fare una passeggiata.
- Va' pure, Giovanni, ma sta' attento quando attraversi la strada.
- Va bene, mamma. Ciao, mamma.
- Sei sempre tanto distratto.
- Sì, mamma. Ciao, mamma.
Giovannino esce allegramente e per il primo tratto di strada fa bene attenzione. Ogni tanto si ferma e si tocca.
- Ci sono tutto? Sì,
- e ride da solo.
È così contento di stare attento che si mette a saltellare come un passero, ma poi s'incanta a guardare le vetrine, le macchine, le nuvole, e per forza cominciano i guai.
Un signore, molto gentilmente, lo rimprovera:
- Ma che distratto, sei. Vedi? Hai già perso una mano.
- Uh, è proprio vero. Ma che distratto, sono.
Si mette a cercare la mano e invece trova un barattolo vuoto. Sarà proprio vuoto? Vediamo. E cosa c'era dentro prima che fosse vuoto. Non sarà mica stato sempre vuoto fin dal primo giorno...
Giovanni si dimentica di cercare la mano, poi si dimentica anche del barattolo, perché ha visto un cane zoppo, ed ecco per raggiungere il cane zoppo prima che volti l'angolo perde tutto un braccio. Ma non se ne accorge nemmeno, e continua a correre. Una buona donna lo chiama: -
Giovanni, Giovanni, il tuo braccio! Macché, non sente.
- Pazienza, - dice la buona donna. - Glielo porterò alla sua mamma.
E va a casa della mamma di Giovanni.
- Signora, ho qui il braccio del suo figliolo.
- Oh, quel distratto. Io non so più cosa fare e cosa dire.
- Eh, si sa, i bambini sono tutti così. Dopo un po' arriva un'altra brava donna.
- Signora, ho trovato un piede. Non sarà mica del suo Giovanni?
- Ma sì che è suo, lo riconosco dalla scarpa col buco. Oh, che figlio distratto mi è toccato. Non so più cosa fare e cosa dire.
- Eh, si sa, i bambini sono tutti così.
Dopo un altro po' arriva una vecchietta, poi il garzone del fornaio, poi un tranviere, e perfino una maestra in pensione, e tutti portano qualche pezzetto di Giovanni: una gamba, un orecchio, il naso.
- Ma ci può essere un ragazzo più distratto del mio?
- Eh, signora, i bambini sono tutti così.
Finalmente arriva Giovanni, saltellando su una gamba sola, senza più orecchie né braccia, ma allegro come sempre, allegro come un passero, e la sua mamma scuote la testa, lo rimette a posto e gli dà un bacio.
- Manca niente, mamma? Sono stato bravo, mamma?
- Sì, Giovanni, sei stato proprio bravo.
E’ davvero significativo l’atteggiamento della mamma di Gianni,
soprattutto il suo modo di reagire alle distrazioni del figlio sia nei
confronti dei vicini di casa che del figlio con la testa fra le nuvole,
il quale torna a casa, distratto come sempre, ma felice. Ma vediamo il
racconto nella sua interezza:
La passeggiata di un distratto- Mamma, vado a fare una passeggiata.
- Va' pure, Giovanni, ma sta' attento quando attraversi la strada.
- Va bene, mamma. Ciao, mamma.
- Sei sempre tanto distratto.
- Sì, mamma. Ciao, mamma.
Giovannino esce allegramente e per il primo tratto di strada fa bene attenzione. Ogni tanto si ferma e si tocca.
- Ci sono tutto? Sì,
- e ride da solo.
È così contento di stare attento che si mette a saltellare come un passero, ma poi s'incanta a guardare le vetrine, le macchine, le nuvole, e per forza cominciano i guai.
Un signore, molto gentilmente, lo rimprovera:
- Ma che distratto, sei. Vedi? Hai già perso una mano.
- Uh, è proprio vero. Ma che distratto, sono.
Si mette a cercare la mano e invece trova un barattolo vuoto. Sarà proprio vuoto? Vediamo. E cosa c'era dentro prima che fosse vuoto. Non sarà mica stato sempre vuoto fin dal primo giorno...
Giovanni si dimentica di cercare la mano, poi si dimentica anche del barattolo, perché ha visto un cane zoppo, ed ecco per raggiungere il cane zoppo prima che volti l'angolo perde tutto un braccio. Ma non se ne accorge nemmeno, e continua a correre. Una buona donna lo chiama: -
Giovanni, Giovanni, il tuo braccio! Macché, non sente.
- Pazienza, - dice la buona donna. - Glielo porterò alla sua mamma.
E va a casa della mamma di Giovanni.
- Signora, ho qui il braccio del suo figliolo.
- Oh, quel distratto. Io non so più cosa fare e cosa dire.
- Eh, si sa, i bambini sono tutti così. Dopo un po' arriva un'altra brava donna.
- Signora, ho trovato un piede. Non sarà mica del suo Giovanni?
- Ma sì che è suo, lo riconosco dalla scarpa col buco. Oh, che figlio distratto mi è toccato. Non so più cosa fare e cosa dire.
- Eh, si sa, i bambini sono tutti così.
Dopo un altro po' arriva una vecchietta, poi il garzone del fornaio, poi un tranviere, e perfino una maestra in pensione, e tutti portano qualche pezzetto di Giovanni: una gamba, un orecchio, il naso.
- Ma ci può essere un ragazzo più distratto del mio?
- Eh, signora, i bambini sono tutti così.
Finalmente arriva Giovanni, saltellando su una gamba sola, senza più orecchie né braccia, ma allegro come sempre, allegro come un passero, e la sua mamma scuote la testa, lo rimette a posto e gli dà un bacio.
- Manca niente, mamma? Sono stato bravo, mamma?
- Sì, Giovanni, sei stato proprio bravo.
Questa mamma è davvero fantastica. Si lamenta del figlio distratto
con i vicini, suscitando immediatamente in loro un istinto di protezione
e di conforto verso Giovannino e verso sé stessa, ma quando infine il
figlio torna a casa senza pezzi di corpo, tanto è stata la sua
distrazione, la mamma gli dice: “Si, Giovanni, sei stato proprio bravo.”
In tutto questo si riconosce un’incredibile accettazione della madre
per la natura del figlio. Non lo rimprovera (sa che non lo fa apposta ad
essere distratto), naturalmente non lo punisce né fisicamente né
psicologicamente, anzi, alla sua richiesta (Manca niente, mamma? Sono
stato bravo, mamma?) senza esitare lo loda per la sua bravura.
Viene da pensare che Gianni sia stato molto amato durante la sua infanzia, e accettato per quello che era.
Le note biografiche dell’autore sono molto scarne, ma troviamo molto
di lui nel suo libro “Grammatica della fantasia”, ad esempio che tipo di
maestro (elementare) fosse: “...avevo in mente di tutto fuor che la
scuola. Forse, però, non sono stato un maestro noioso. Raccontavo ai
bambini, un po’ per simpatia un po’ per la voglia di giocare, storie
senza il minimo riferimento alla realtà né al buonsenso…” (pag. 4).
Poco più avanti, ecco il suo concetto di scuola: “Nelle nostre
scuole, generalmente parlando, si ride troppo poco. L’idea che
l’educazione della mente debba essere una cosa tetra è tra le più
difficili da combattere” (pag. 20).
Il ricordo del padre si perde nelle nebbie delle prime memorie,
infatti Gianni resta orfano di padre a 9 anni, ma significativo appare
il ritratto che ne fa lo stesso autore: "La parola "forno" vuol
dire, per me, uno stanzone ingombro di sacchi, con un'impastatrice
meccanica sulla sinistra, e di fronte le mattonelle bianche del forno,
la sua bocca che si apre e chiude, mio padre che impasta, modella,
inforna, sforna. Per me e per mio fratello, che ne eravamo ghiotti, egli
curava ogni giorno in special modo una dozzina di panini di semola
doppio zero, che dovevano essere molto abbrustoliti". Nella rievocazione entrano poi altri particolari, sempre rivelatori dei sentimenti di gratitudine e tenerezza del figlio: "L'ultima
immagine che conservo di mio padre è quella di un uomo che tenta invano
di scaldarsi la schiena contro il suo forno. E’ fradicio e trema. È
uscito sotto il temporale per aiutare un gattino rimasto isolato tra le
pozzanghere. Morirà dopo sette giorni, di bronco-polmonite. A quei tempi
non c'era la penicillina". (tratto da Gianni Rodari Gavirate: Gli Anni Giovanili, Nicolini Editore, testo di Federica Lucchini.)
Per concludere, solo un animo sensibile e rispettoso dei sentimenti e
dei bisogni dei bambini poteva concepire una poesia così densa di
affetto per quelli che lui definiva “gli uomini di domani”.
Un Aspetto
Ambientazione: una scuola di campagna nell' Arkansas. Gli studenti erano per lo più bambini afro-americani, poveri e piuttosto indietro come rendimento.
Grazie a una donazione della Fondazione Rockfeller un certo numero di bambini di prima elementare, il "Gruppo 1", avrebbe partecipato a un programma speciale per imparare a leggere usando un metodo innovativo. Il metodo in questione è stato creato... (continua)
http://www.ilpaesedeibambinichesorridono.it/un_racconto_inaspettato.htm
lunedì 7 maggio 2012
Per la mia mamma
Ho fatto una scoperta fantastica!!!
Girovagando come spesso faccio, (mi piace tanto girovagare, imparo tante cose!), ho trovato questo blog di Zia Mariù, (cercavo poesie per la mamma), dove i miei piccoli alunni, insieme alle loro mamme che seguono il mio blog, potessero ripeterle insieme, per parlare un lingua comune che unisca la scuola e la famiglia e li faccia sentire coinvolti.
Così ho scoperto Zia Mariù.
Le chiedo il permesso di pubblicare le sue bellissime, semplici, ma intense poesie e vi dico di andare a visitare il suo blog.
E' una risorsa, non solo per noi insegnanti, ma anche per voi genitori!
http://blog.libero.it/ziamariu/view.php?reset=1&id=ziamariu&ssonc=858304664&ssonc=1855741156
Per la mia mamma che è sempre di corsa
e come Mery Poppins tiene tutto dentro una borsa .
Alla mia mamma che mi viene a prender a scuola
dico: che come te ce n'è una sola.
Alla mia mamma che ci fa merende deliziose
con dolcetti buoni con le sue mani preziose .
Per la mia mamma che consolar le mie lacrime sa
e che mi dice :abbracciami forte... vedrai passerà !
Per la mia mamma che è sempre a lavoro,
io le dico:sei il mio più grande tesoro.
Io son figlio della mia mamma
A chi ha detto una tal bugia
farei crescer il naso con una magia!
Della mia mamma sono figlio,
e lo si vede da quanto le assomiglio!
Qualcuno ha detto che mi ha
portato una cicogna,
e che ho volato dentro un sacchetto
grosso come una zampogna.
Qualcuno ha detto pure
che mi han trovato
nell'orto con le verdure,
sotto un cavolo per l'esattezza
ma vi assicuro che è una sciocchezza!
Che la mamma mi ha comprato,
forse al supermercato,
ma anche quella è una bugia:
io son figlio della mammina mia!
Zia Mariù 2012
ispirata da una poesia di G.Rodari
domenica 6 maggio 2012
Aspettando...
... la festa della mamma,
i bambini imparano canti, poesie, fanno molti disegni!
Eccone alcuni realizzati dai più "grandi" della scuola e mentre li sfogliate, imparate anche il canto, potrete cantarlo insieme ai vostri bambini!
i bambini imparano canti, poesie, fanno molti disegni!
Eccone alcuni realizzati dai più "grandi" della scuola e mentre li sfogliate, imparate anche il canto, potrete cantarlo insieme ai vostri bambini!
Dove arriva il coraggio di una madre
“L’ho sempre allattata sul barcone tenendola stretta a me,
riparandola dal sole di giorno, avvolgendola con il mio corpo la notte
per evitare il freddo, gli schizzi delle onde“: parla così una
mamma nigeriana salvata in mare il 5 agosto con una bimba di 90 giorni.
Una parola di vita ci può venire da una piccola donna che approda per
miracolo a Lampedusa. Si chiama Faith Omorelugie e la sua bambina
Chideria, di tre mesi, è la creatura più piccola che sia sopravvissuta a
sei giorni di deriva su una barca che rischiava a ogni momento di
affondare sotto il peso di 370 persone, delle quali ne sono morte una
trentina. Un fatto che ci ridice che cosa possa il coraggio di una madre
ripiegata su se stessa a proteggere una figlia dalle onde.
venerdì 4 maggio 2012
L'isola sicura
da “Raccogli idee” ed.Tresei scuola
Nella grande savana,ogni mamma africana
culla il suo bimbo dagli occhi neri,
e sono dolci i suoi pensieri.
Nell'Oriente lontano,
ogni mamma tiene il suo bimbo per mano: lo guarda e sorride felice
ascoltando quello che le dice.
Se penso a quello che tu fai con me, mamma, che differenza c'è?
E lo sai che cosa ho capito?
Una cosa bella che adesso ti dico:
qualunque sia il suo colore,
ogni mamma tiene il suo bimbo nel cuore.
mercoledì 2 maggio 2012
Ancora e sempre MAMMA
L’amor di un bimbo per la mamma,
brucia forte come la fiamma.
È un amore sconfinato che lo lascia senza fiato.
E’ un amor tenero e sincero,
è l’ amor più puro e vero.
Le mie impronte
Lo so che ti scoraggi
quando trovi le mie impronte
sui mobili e sui muri:
rallegrati però che sto crescendo
e rimarranno un ricordo solamente.
Perciò io ti regalo le mie impronte
perché tu possa, un giorno ben lontano,
vedere com'erano piccole le mie mani
al tempo in cui cercavan la tua mano.
quando trovi le mie impronte
sui mobili e sui muri:
rallegrati però che sto crescendo
e rimarranno un ricordo solamente.
Perciò io ti regalo le mie impronte
perché tu possa, un giorno ben lontano,
vedere com'erano piccole le mie mani
al tempo in cui cercavan la tua mano.
martedì 1 maggio 2012
Letti a castello
A volte l’ingegno umano sbalordisce, 1 per la grande fantasia, che
applicata ad un po di praticità, riesce a scombussolare un intero
sistema, 2 per la poca comodità che talvolta per l’eccessiva creatività
viene a mancare.
E’ il caso di questi splendidi letti a castello realizzati con poco ma con tanta fantasia.
La domanda nasce spontanea: MA PER FARE LA PLIN PLIN CHE SI FA?
E’ il caso di questi splendidi letti a castello realizzati con poco ma con tanta fantasia.
La domanda nasce spontanea: MA PER FARE LA PLIN PLIN CHE SI FA?
In bicicletta
Sole, caldo, voglia di una passeggiata in bicicletta. Uno dei pochi sfizi che mi concedevo (prima), adesso aspetto, arriverà anzi ritornerà quel tempo delle lunghe, spensierate biciclettate all'aria aperta???
e intanto canto, che mi passa la malinconia
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