Il Comune accoglie così i turisti che arrivano a Natale
Illuminate strade, chiese, piazze e monumenti
LECCE - È arrivato in ritardo, ma si è fatto ampiamente
perdonare. Il Comune di Lecce ha mantenuto fede al suo impegno e, come
ogni anno, ha provveduto ad addobbare e illuminare le zone più
importanti della città. Quest’anno, poi, grazie alla disponibilità di un
privato, ha fatto anche di più, allestendo un grandissimo albero di
Natale in piazza Duomo. Il percorso nella «Lecce natalizia» parte da via
Libertini, dove le luci dorate che attraversano la strada da un lato
all’altro - messe grazie al contributo dei commercianti -, anticipano
l’addobbo di piazza Duomo. Proprio al centro, quasi a segnare una ideale
divisione prospettica tra la chiesa e il seminario, una cascata di luci
dorate con una stella in cima arricchisce la più bella piazza della
città. È un gigantesco albero di Natale fatto soltanto di luci che, con
il calore dorato dell’illuminazione gialla, esalta il colore della
pietra tipica del barocco leccese. Delude un po’ il resto del tragitto,
quello lungo corso Vittorio Emanuele, dove i commercianti non hanno
seguito l’esempio dei loro colleghi, scegliendo di addobbare ciascuno la
propria vetrina, ma non la strada e gli spazi comuni. Ma quando già si
intravede piazza Sant’Oronzo, ecco che ladelusionesvanisce.
Il Natale illumina il barocco
Francesca Mandese
A proposito del barocco leccese illuminato, mi chiedo e provo ad immaginare (fantasia permettendo) come poteva apparire di sera con luci più soffuse e discrete come i lampioni sparsi qua e là ed alimentati a petrolio o, addirittura ad olio. Forse anche allora la gente affollava le piazze e le vie per raccontarsi le indiscrezioni più varie e probabilmente questo avveniva dopo la funzione serale nei giorni che precedeva il Natale. Certamente la fiera di S. Lucia aveva già il suo fascino con le bancarelle di statuette di cartapesta e di argilla cotta, come immagino, c'era anche la cotognata leccese, i mostaccioli e ....la mia fantasia si ferma qui.
RispondiEliminaCertamente in ogni casa c'era il presepe o lo si preparava con i ceppi della vite (estirpati perchè troppo vecchi per fruttificare ancora) carta di vecchi giornali e timo che inondava le case e le strade di quel profumo tipico. Il fuoco in ogni camino predominava con la luce che emanava riscaldando anche la casa che si arricchiva dei culacchi (storielle) che si raccontavano tra gli adulti con le interferenze degli schiamazzi dei piccoli; oppure si provavano e si preparavano piccole rappresentazioni sul natale tramandate dagli avi da generazioni.
Un mondo bucolico ? Diciamo più semplice e più vero ma anche più umano e meno carico di tensioni perchè nella sobrietà si dipanavano in partenza arrivismo, senso del potere, corse sfrenate al regalo a tutti i costi....
Ma, se non sbaglio qualcuno, circa duemila anni fà scelse di nascere nel freddo di un giaciglio di paglia riscaldato dal calore del bue e dell'asinello. Già l'essenzialità ! troppe volte la dimentichiamo come dimentichiamo il vero messaggio del Natale.