Da Brindisi a Lecce il percorso dell'arte
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Il giro tra i presepi viventi è un classico di questi giorni. E proprio perché è un classico, non c’è ragione di posticiparlo. Ha senso solo se fatto in questo periodo perché se è vero che le statuine della rappresentazione della Natività si trovano ormai sempre ed ovunque, la sceneggiatura con comparse animate della grotta di Betlemme che si salda alla rievocazione di antichi mestieri perduti è un appuntamento esclusivo di questo periodo natalizio. La Puglia offre un ricco itinerario attraverso i «presepi viventi» che si snoda in tutta la regione ma che trova soprattutto nel Brindisino, nel Tarantino ed in provincia di Lecce le sue espressioni più interessanti e probabilmente più curate. Partiamo dalla rappresentazione della nascita di Cristo realizzata a Pezze di Greco, nel Brindisino, a pochi chilometri dalla bianca Ostuni che, dominando da lassù, contribuisce anche solo involontariamente alla scenografia naturale di una ambientazione non diversa dai luoghi in cui Gesù venne al mondo.
La particolare cura dei dettagli, merito dall’associazione «Presepe vivente» che ogni anno da settembre si mette all’opera nell’organizzazione, trova le sue fondamenta in un’attenta ricerca storica, tanto che nel villaggio rupestre è nato anche un museo laboratorio della civiltà contadina. Alla fine del percorso il passo incede lento e un magico silenzio guida il visitatore nella «grott du bommén», della Natività, con Maria, Giuseppe e il bambinello nella culla, riscaldati dal fiato di un asino e di un bue. L’appuntamento è il 26 e il 27 dicembre nella lama Trappeto (ore 16-21), poi il primo e il 6 gennaio con l’arrivo dei re Magi (in corteo per le strade di Pezze di Greco, ore 12) e si conclude il 7 e l’8 gennaio (info 080.489.73.04). Prima di immergerci nel Leccese con le sue suggestive ambientazioni della Natività, conviene restare nella zona di confine tra il Brindisino e il Barese per ammirare un presepe vivente sicuramente poco sceneggiato nel suo ambiente naturale, ma non per questo meno caratteristico. Al Alberobello, nello scenario dei trulli del rione «Monti» e della più antica zona «aia piccola» la caratteristiche costruzioni — uno dei marchi della Puglia nel mondo — riaprono le loro porte per accogliere la storia dell’Uomo. Le antiche «casedde» si trasformano in botteghe per arrotini, tessitrici, maniscalchi, pescivendoli e altri mestieri ormai dimenticati. Duecentotrenta figuranti si muovono insieme agli spettatori lungo i vicoli illuminati da torce e lumi a petrolio, ed interpretano un copione che si ispira ad un particolare messaggio diverso ogni anno, che li coinvolge in vicende raccontate con scene di teatro popolare. Quest’anno il tema scelto è quello della condivisione. Le rappresentazioni si svolgono il 26, 27, 29, 30 dicembre (dalle 16.30 alle 20.30, ingresso libero si consiglia la prenotazione, info 080.432.28.22 e 333.326.16.55).
Gli ospiti saranno guidati in un percorso che in circa sessanta minuti li porterà a scoprire le tradizioni di questo territorio, con la degustazione delle specialità natalizie del luogo, per concludersi dinanzi alla grotta santa. E ora puntiamo in Salento. Tra gli scenari più originali dei presepi viventi pugliesi non si può non citare quello di Tricase, in provincia di Lecce, spalmato sulla collina di Monte Orco. Un presepe dai grandi numeri: due chilometri, quattro ettari in totale di superficie e circa cinquanta scene. I personaggi ritratti nelle narrazioni evangeliche, interpretati dalla gente del posto, si muovono in un paesaggio naturale che impreziosisce la riproduzione scrupolosa di ambientazioni storiche romane, dalla reggia di Erode alla sinagoga con i soldati in costume. Le serate di apertura sono 25, 26, 28 e 30 dicembre, e 1,3 e 6 gennaio, il giorno dell’Epifania tutti i personaggi sfilano in abiti d’epoca in un grande corteo che parte dalla piazza centrale della città di Tricase, per accompagnare i tre re Magi alla grotta di Gesù bambino (ingresso libero, dalle 17 alle 21.30, info 0833.54.28.75). Altre Natività suggestive attirano l’attenzione di pugliesi e visitatori nella provincia di Taranto. A Crispiano, nelle grotte carsiche, dette «del Vallone», il 24 e 26 dicembre, viene rappresentato un suggestivo Presepe vivente, molto noto anche al di fuori dei confini pugliesi.
La particolarità della Natività allestita qui è l’assoluta fedeltà allo scenario che salutò a Betlemme l’arrivo di di Cristo, la gestualità di figuranti in costume ed animali fa rivivere, per l’occasione, antichi mestieri. Il giorno dell’Epifania la rievocazione ha luogo per l’ultima volta con l’arrivo dei Re Magi. Nell’intervallo tra queste date, i personaggi in carne ed ossa vengono sostituiti da figure fisse per dare continuità ad un’emozione che a Crispiano non vogliono intermittente bensì che avvolga tutto il periodo delle feste. E la rievocazione di antichi mestieri — come abbiamo visto costante in tutti i presepi viventi — consente ai visitatori di avere memoria anche di una civiltà perduta o ridotta al lumicino ma della quale conviene sempre avere memoria. In tempi di crisi, non si sa mai.
di Carmine Festa
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