ci proverò, speriamo di riuscirci
Uscita mattutina comoda, dato il sabato giorno di relax dopo una settimana alquanto impegnativa per chi vive e lavora a Roma, ma proseguiamo.
Meta: "Campo dei Fiori" stranamente senza fiori, tra mercatino, colori, gente accaldata, profumo di spezie, frutta e verdura in bella vista. Una sosta tra le bancarelle con un bicchiere di frutta fresca tra le mani e la bocca per spegnere l'arsura e una spremuta amaranto/violetta di succo di melagrana preparata al momento (anche per il figlio che la zona la frequenta spesso e non si lascia scappare nessuna novità).
Soddisfatti, appagati, si prosegue tra i vicoletti mentre lo sguardo distratto entra nelle vetrine accattivanti alla ricerca di un qualsiasi possibile sedile per sostare e riposare le gambe stanche, quando nella strettoia si intravede l'oasi verde di una tranquilla piazzetta circolare con le agognate panchine per fortuna non tutte occupate. Sosta, riposo, qualche breve frase, tra vento caldo e alberi giganti. Dopo qualche minuto io sono già in piedi con la mia macchinetta per fermare quel momento e passo dalla mia alle altre facce familiari, ma tutti mostrano un'aria annoiata, sono un vero tormento, sarà, ma a me piace!
E mentre mi sopportano educatamente, ecco quello che doveva accadere, il fatto insolito che avrebbe dato un senso a quel momento di pausa!
In un attimo, la piazza si riempie di colombi (li avevo visti anche prima, ma i soliti che svolazzano tra la gente, in numero tranquillo, ma adesso sembrava stesse accadendo qualcosa di strano per noi spettatori, di quotidiano per loro!
Una bicicletta, una donnina, un capello a cono, degli occhiali particolari (li ho notati quando mi sono avvicinata). Come un richiamo silenzioso, dagli alberi, da giro, arrivano centinaia di colombi, una nuvola di polvere (questi sono i momenti in cui sono convinta che bisogna sempre portare una macchina fotografica), si posano, avvolgono, sommergono la donnina che imperterrita tira fuori un sacchetto e incomincia a spargere chicchi da tutte le parti. E loro fanno a gara a beccare, a rimpirsi il gozzo prima che finiscano, ma non finiscono, quest'operazione dura e si ripete parecchie volte.
Adesso i visitatori della piazzetta sono tutti in piedi, chi col telefonino, chi con le macchine professionali, chi come me con una semplice fotocamera riprendono l'insolito fenomeno.
Poi non mi basta, mi avvicino a fotografare quelli più furbetti che sono rimasti nel cestino della bici, sicuramente pieno di chicchi e la signora dei colombi (l'ho chiamata così), mi dice:"Stia attenta, non si avvicini troppo, li può far scappare!" Invece no, loro continuano tranquillamente a mangiare e la signora allora alza gli occhi e mi guarda, le fa specie che io non abbia paura e loro non scappino via e comincia a raccontare che viene tutti i giorni e non solo in quella piazza e dispensa 11 Kg di grano al giorno.
Qualcuno la guarda con compassione, io con ammirazione, ognuno ha il suo Angelo Custode e mentre ancora l'ascolto, loro, i colombi, passano dalla polvere alla fontana che sta al centro della piazza e si abbeverano soddisfatti.
Anche oggi il buon Dio li ha fatti mangiare!
E le foto? non ci sono perchè non riesco a scaricarle da questo computer, mi manca l'ingresso alla scheda, ecco perchè ho detto non so se riuscirò a descrivere con le sole parole, la grande emozione provata!
quando rietrerò a casa poi le pubblicherò!
Hai reso benissimo anche solo con le parole e mi hai fatto pensare a Miasorella che gira con un sacco "formato famiglia" di croccantini per cani/gatti nel cofano della macchina e una bottiglia d'acqua, nel caso in cui dovesse "casualmente" incontrare qualche povera bestiola affamata e assetata...che ovviamente puntualmente incontra.
RispondiEliminaNobile, non serve il sangue blu, la casata ecc. ecc. la nobiltà è nei gesti, nei pensieri, nelle azioni che non fanno rumore, nello sguardo rivolto al più debole
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