Già 1 Anno?
Quando ti giri a guardare sembra un soffio, ma 1 anno è interminabile per chi ha il cuore dilaniato, smembrato, annullato.
Non è bastato parlarti ogni giorno, non è servito a nulla lo sforzo di ogni giorno per ricominciare, neanche arrabbiarsi ogni giorno ha dato pace al cuore di mamma.
Gelo, gelo e ancora gelo non solo in questi giorni grigi di Gennaio, gelo anche col solleone e a niente è servito veder rinascere la vita.
Il gelo ritorna, prepotente, assoluto e tutto si allontana e non si gode più di nulla, il gelo regna nel cuore di mamma e nella tomba adorna.
Uno spazio solo per la scuola? NO, uno spazio tutto mio dove posso mettere quello che mi sembra giusto mettere. Sicuramente in cima c'è sempre la scuola, ma mi piacerebbe creare un luogo virtuale dove poter chiacchierare liberamente anche con le persone che mi vivono accanto ogni giorno, ma che spesso non riesco ad ascoltare, sorseggiando una tazzina di caffè.
martedì 31 gennaio 2012
lunedì 30 gennaio 2012
i giorni della merla
Per chi non conoscesse la storia, ma soprattutto per i bambini!
http://www.filepps.com/i-giorni-della-merla.html
http://www.filepps.com/i-giorni-della-merla.html
sabato 28 gennaio 2012
Cinquemila passi al giorno per mantenersi in forma
E camminare fa bene anche al portafoglio. La sedentarietà provoca 600 mila decessi all'anno in Europa
REGIME ALIMENTARE - «Il tradizionale modello alimentare mediterraneo - spiega Cricelli - è ritenuto oggi in tutto il mondo fra i più efficaci per la prevenzione ed è anche uno dei più vari e bilanciati. Dobbiamo rivolgere ai cittadini messaggi chiari, senza chiedere loro di stravolgere drasticamente le loro abitudini ma con consigli pratici da attuare nella vita quotidiana». Questo è quanto si propone ogni giorno la trasmissione "Benessere - Il ritratto della salute", giunta alla seconda edizione e parte integrante del progetto. In onda dal lunedì al venerdì dalle 10.50 alle 11.30 su Rete 4 fino al 24 febbraio, è condotta da Emanuela Folliero, accompagnata ogni giorno dal dott. Claudio Cricelli. «Nel programma parliamo soprattutto di prevenzione ma anche di nuove terapie, ricerca e qualità della vita - continua il presidente SIMG -, con messaggi autorevoli e certificati e il coinvolgimento diretto delle Istituzioni». Per approfondire gli argomenti trattati in video e offrire la possibilità di contattare gli esperti è attivo anche il portale che rappresenta il versante "virtuale" del progetto. (Agi)
giovedì 26 gennaio 2012
Bambina dal cappotto rosso
Cos'hai visto, bambina dal cappotto rosso?
Cos'hai sentito, bambina dal cappotto rosso?
Cosa ti hanno fatto, bambina dal cappotto rosso?
Hai visto uomini non più uomini, donne non più donne,
corpi scarnificati, piagati, piegati, violati,
occhi spenti su facce senza più dolore,
occhi opachi stanchi di veder terrore,
ossa, ossa, ossa sepolte nelle fosse
o che camminano trascinando corpi senza più vigore.
E il fumo, l'odore acre della morte,
liberazione per chi soffre e più non spera,
per chi non ha più un nome, un affetto,
una dimora, se non un misero buco
anticipazione della morte.
Dove sono le feste?
Dove sono le risate allegre?
Dov'è il mangiare sull'erba fresca in primavera?
Dov'è il suono dolce di un'armonica?
Dove sono il papà, la mamma, il tuo fratellino grande?
Solo il suono cupo delle sirene risponde ai tuoi pensieri,
solo le grida di uomini torturati, di donne violentate,
solo il pianto di bambini abbandonati nel buio della notte.
È rosso il tuo cappotto,
rosso come il sangue sparso per le strade,
rosso come il viso di uomini ubriachi
che sparano ad altri uomini come fossero bersagli
di un gioco senza regole,
uomini inermi, nudi, senza dignità,
senza un nome, senza più un volto.
Eccolo, è arrivato l'uomo nero,
ha guardato sotto il letto,
ti ha vista, ti ha presa,
grida, bestemmia, ti fa male.
Mordi, graffia, scappa, corri lontano,
oltre il filo spinato,
oltre la cattiveria,
oltre la follia,
oltre il cielo grigio all'orizzonte.
Lui si arrabbia, grida, ti spara, cadi a terra,
una macchia rossa sul tuo cappotto rosso,
la macchia si allarga, si allarga,
è più grande di te quella macchia,
più grande della tua voglia di vivere;
quella macchia ti strappa via la vita
portandoti oltre l'orizzonte grigio
là dove esistono solo cieli azzurri
e verdi prati in primavera.
Il tuo corpo adesso è lì,
insieme a quello di tanti altri,
ammassati, scomposti, disarticolati,
smembrati, dilaniati,
ma non c'è più il tuo cappotto rosso,
dove sarà finito il tuo cappotto rosso?
Io l'ho visto ancora il tuo cappotto rosso,
sulle spalle di altre bambine
in tante altre guerre,
in tante altre lucide follie dell'umanità,
e fino a quando ci sarà un cappotto rosso
macchiato dal sangue di un innocente
l'uomo non sarà guarito dalla sua
spietata, crudele, ignobile follia.
Cos'hai sentito, bambina dal cappotto rosso?
Cosa ti hanno fatto, bambina dal cappotto rosso?
Hai visto uomini non più uomini, donne non più donne,
corpi scarnificati, piagati, piegati, violati,
occhi spenti su facce senza più dolore,
occhi opachi stanchi di veder terrore,
ossa, ossa, ossa sepolte nelle fosse
o che camminano trascinando corpi senza più vigore.
E il fumo, l'odore acre della morte,
liberazione per chi soffre e più non spera,
per chi non ha più un nome, un affetto,
una dimora, se non un misero buco
anticipazione della morte.
Dove sono le feste?
Dove sono le risate allegre?
Dov'è il mangiare sull'erba fresca in primavera?
Dov'è il suono dolce di un'armonica?
Dove sono il papà, la mamma, il tuo fratellino grande?
Solo il suono cupo delle sirene risponde ai tuoi pensieri,
solo le grida di uomini torturati, di donne violentate,
solo il pianto di bambini abbandonati nel buio della notte.
È rosso il tuo cappotto,
rosso come il sangue sparso per le strade,
rosso come il viso di uomini ubriachi
che sparano ad altri uomini come fossero bersagli
di un gioco senza regole,
uomini inermi, nudi, senza dignità,
senza un nome, senza più un volto.
Eccolo, è arrivato l'uomo nero,
ha guardato sotto il letto,
ti ha vista, ti ha presa,
grida, bestemmia, ti fa male.
Mordi, graffia, scappa, corri lontano,
oltre il filo spinato,
oltre la cattiveria,
oltre la follia,
oltre il cielo grigio all'orizzonte.
Lui si arrabbia, grida, ti spara, cadi a terra,
una macchia rossa sul tuo cappotto rosso,
la macchia si allarga, si allarga,
è più grande di te quella macchia,
più grande della tua voglia di vivere;
quella macchia ti strappa via la vita
portandoti oltre l'orizzonte grigio
là dove esistono solo cieli azzurri
e verdi prati in primavera.
Il tuo corpo adesso è lì,
insieme a quello di tanti altri,
ammassati, scomposti, disarticolati,
smembrati, dilaniati,
ma non c'è più il tuo cappotto rosso,
dove sarà finito il tuo cappotto rosso?
Io l'ho visto ancora il tuo cappotto rosso,
sulle spalle di altre bambine
in tante altre guerre,
in tante altre lucide follie dell'umanità,
e fino a quando ci sarà un cappotto rosso
macchiato dal sangue di un innocente
l'uomo non sarà guarito dalla sua
spietata, crudele, ignobile follia.
mercoledì 25 gennaio 2012
In lutto per Lola, il dolore che unisce gli elefanti
L'avevano fotografati così, la mamma e lei la piccola Lola appena nata vanto e attrazione dello zoo di Monaco e loro in quello zoo ci sono stati proprio 3 mesi fa a fine novembre e al ritorno ci hanno mostrato le foto del viaggio. Abbiamo sorriso davanti alla tenera Lola e alle zampone della sua mamma! Sapere oggi dal Corriere che lei non c'era più, ha fatto a tutti noi una tristezza infinita, ma ancora di più leggere l'articolo e rendersi conto che non conosciamo nulla o molto poco dei sentimenti, del dolore, dei pensieri dei poveri animali.
A turno la famiglia dei pachidermi tocca il corpo della cucciola morta a tre mesi
L'elefantina Lola in una foto del novembre scorso (Ansa)
Per mamma Panang però Lola è solo come se fosse scomparsa, se si fosse persa.
Non riesce a trovarla e così non si dà pace, soffre le pene
dell'inferno. La direzione dello zoo decide pertanto di restituire alla
madre il corpicino di Lola, sperando così che con ciò si renda conto
dell'accaduto e almeno possa soffrire in pace, consapevolmente. Il che
in effetti avviene, perché gli elefanti sono assai intelligenti e sanno
sviluppare la consapevolezza della morte. Ma sono anche assai sociali ed
empatici, e Lola era adorata, oltre che dai guardiani e dai visitatori,
anche da tutto il gruppo di elefanti dello zoo. Ed è così che s'è
potuto assistere all'avverarsi d'una sorta di rito funebre animale, dove
ogni elefante, a turno, toccava Lola con la proboscide. Poi tutti insieme gli elefanti si sono stretti intorno a Panang. Anche gli elefanti di uno zoo, così, per una volta hanno potuto mettere in atto il loro funebre rituale naturale.
Occorre dire che molto si sa sulla consapevolezza della morte negli elefanti, ma soprattutto di quelli africani, che appartengono a un'altra specie rispetto agli asiatici. Trattandosi però di specie evolutivamente assai vicine, è verosimile ritenere che non cambi molto per quanto concerne questi comportamenti legati alla morte di uno di loro. Ricordo, a titolo informativo, che i cugini africani manifestano sempre uno strano interesse per i resti, in particolare per le ossa, dei loro morti, mettendo in atto comportamenti esplorativi e rituali di vario tipo. Quanto alle madri, mostrano chiari segni di sofferenza dinanzi alla morte del loro piccolo.
Riporto, a titolo esemplificativo, il breve rendiconto offerto da Joyce Poole, una specialista dell'etologia degli elefanti dell'Amboseli Elephant Project: «Il mattino dopo Cyntia Moss e io andammo a piedi dall'accampamento fino al limitare del palmeto, da dove potevamo osservare Tonie che ancora vegliava il cadavere del suo piccolo. Intorno a lei si aggiravano quindici avvoltoi e uno sciacallo; lei caricava ed essi si disperdevano per qualche secondo, ma solo per ritornare. Essa si mise fra loro e il corpicino e, fronteggiandoli, toccava dolcemente con la zampa posteriore il corpo senza vita. Osservando la sua veglia funebre, per la prima volta ebbi l'impressione fortissima che gli elefanti conoscevano il lutto. Non potrò mai dimenticare l'espressione del viso, degli occhi, della bocca, il portamento delle orecchie, della testa, del corpo. Ogni parte esprimeva dolore». Tratto da Ritorno in Africa , Mondadori 1997.
Danilo Mainardi
martedì 24 gennaio 2012
Fabrizio De André - Le nuvole
L'avevo detto, ci stiamo lavorando sù, con gioia, con entusiasmo, con emozione
Eruzione solare provoca tempeste magnetiche sulla Terra
Splendide aurore boreali sui cieli settentrionali causate da un'esplosione legata alla macchia n° 1402
Un’imponente
eruzione solare da lunedì sta bombardando lo spazio e la Terra con fiumi
di particelle atomiche. Miliardi di tonnellate di materia escono dalla
corona solare diffondendosi intorno all’astro, parte delle quali piovono
nella nostra atmosfera generando in queste ore nei cieli del Nord
splendide aurore boreali.
ESPLOSIONE - L’esplosione della
potenza di decine di armi nucleari e collegata alla macchia numero 1402
apparsa sulla superficie, è stata classificata di media intensità (M-9).
Le più potenti appartengono alla classe X e le più deboli alla classe
C. Normalmente il Sole quieto rientra nelle classi inferiori A e B. Già
a un livello medio, comunque, gli effetti sull’ambiente terrestre
possono farsi sentire perché il flusso costituito soprattutto da
elettroni e protoni provoca tempeste magnetiche con conseguenti brevi
blackout nelle trasmissioni radio.
MACCHIE - Delle macchie solari si
era occupato anche Galileo Galilei scoprendole quattro secoli fa, ma il
fenomeno con le sue conseguenze veniva approfondito a partire dal 1859
dall'astronomo britannico Richard Christopher Carrington. Lo stesso
fenomeno si sta osservando anche su altre stelle. Tra il 2012 e il 2014
il Sole entra nel suo periodo di massima attività secondo un ciclo un
decennale. E poi tornerà ad acquietarsi. Ancora non molto tempo fa ci si
era preoccupati della sua eccessiva tranquillità che sembrava
contrastare con il previsto ritorno alla naturale periodica virulenza.
Con i fatti della natura si è talvolta troppo precipitosi nel giudizio.
Come ha precisato il Goddard Center della Nasa questa fase del ciclo
solare rientra nella normalità e si prevede una manifestazione
complessiva di media entità. Quindi chi si aspetta un aiuto dal Sole per
la fine del mondo verso la fine dell’anno come alcuni hanno immaginato,
potrebbe rimanere deluso.
Giovanni Caprara
Obesità
Sì al piano nelle scuole parte il progetto del Comune
Coinvolti trenta allievi: via le merendine
Perrone:«Basta cibo e playstation, meglio lo sport»
Il cibo preferito dai bambini
LECCE - Via merendine e sedentarietà. Bimbi in forma alle elementari grazie al progetto contro il sovrappeso a cura dell’associazione «A.s.d Top Runners» e il Comune di Lecce. I dati 2011 del Ministero della Salute non sono confortanti, 15 ragazzi su 100, tra i 6 e i 14 anni sono obesi, e il 30 per cento soffre di malattie che un tempo colpivano solo gli adulti come ipertensione, colesterolo alto e diabete. Parte così l’iniziativa, gratuita per 30 bambini di terza, quarta e quinta classe, che hanno qualche chiletto in più. A loro disposizione una palestra ed un percorso sportivo ed alimentare guidato da esperti. Per l’assessora allo sport, Nunzia Brandi, si tratta «di un progetto rivolto a bambini con fasce di reddito basso ed in sovrappeso, inizialmente per 30 unità ma che è destinato ad ampliarsi, visto l’entusiasmo delle famiglie». Il sindaco di Lecce, Paolo Perrone, spiega: «Il progetto affronta il problema di 30 ragazzi ed ha un carattere interdisciplinare. Ai bambini non viene fatta fare solo ginnastica, ma intervengono professionisti che spiegano i giusti comportamenti alimentari, fondamentale per arginare questo problema, perchè perdono troppo tempo davanti al computer, alla tv, alla PlayStation e dovrebbero essere spronati a fare più attività fisica, apprezzare lo sport e magari appassionarsi ad una disciplina». L’associazione mette a disposizione la palestra Body Center, il corso durerà tre mesi (gennaio, febbraio e marzo) con una frequenza di due giorni a settimana.
I bimbi seguiranno un regime alimentare proposto dal nutrizionista e ogni 15 giorni verranno pesati e visitati. I 30 ragazzi sono stati scelti secondo l’ordine cronologico di presentazione delle domande con la priorità ai redditi più bassi dimostrati dai certificati Isee allegati alla domanda. Il costo del progetto, a carico del Comune, è di 4500 euro tra istruttori, materiale tecnico, quello pubblicitario e il nutrizionista. Unica spesa per le famiglie: 5 mesi per la polizza assicurativa. Ieri il Comune ha lanciato un altro progetto per coinvolgere ragazzi disagiati o bisognosi di un sostengo all’attività didattica. E’ questo l’obiettivo che l’Associazione di Promozione Sociale «Hobby Salento». In collaborazione con la Parrocchia di Santa Lucia ed il Patrocinio del Comune di Lecce si propone attraverso l’iniziativa «Compitiamo». Il progetto si rivolge a giovani tra gli 11 e i 13 anni che frequentano la scuola media, che grazie al supporto di insegnanti e professionisti potranno seguire un ricco doposcuola studiando Italiano, lingue, Matematica ma anche teatro, disegno e decoupages. Previste due lezioni a settimana della durata di tre ore presso la Chiesa di Santa Lucia con l’aiuto fondamentale di don Damiano Madaro. Il responsabile del progetto è il consigliere della III Circoscrizione, Simone Di Maggio. Che sottolinea come l’associazione abbia sempre mirato al sociale, con iniziative e manifestazioni il cui ricavato devoluto sempre in beneficenza.
Paola Trotta
lunedì 23 gennaio 2012
Comincia l'anno del drago
La Cina entra nell'anno del Drago. Da Pechino a Bangkok, da Seul a Singapore si susseguono i festeggiamenti, con fuochi d'artificio, feste di strada e danze tradizionali. Assieme alla Cina, si celebra la ricorrenza a Hong Kong, Macao e Taiwan, in Vietnam, Giappone, Corea, Singapore e presso tutte le comunità cinesi nel mondo, da New York a Toronto, da Melbourne all’Indonesia, Thailandia, Malaysia. Il Drago, ricco di positività, è l'unica creatura mitologica dello Zodiaco cinese ed è associato alla forza, alla salute, all'armonia e alla fortuna. Migliaia di persone visitano templi per accendere incenso e partecipano a feste in famiglia. Per molti l'inizio dell'anno del Drago è infatti un'occasione per riunire tutta la famiglia e in tanti hanno passato diverse ore stipati su treni o autobus per raggiungere la casa. In passato il drago era simbolo riservato all'imperatore della Cina, mentre ora è considerato un segno di buon auspicio. La Festa di Primavera, questo il nome letterale del capodanno lunare cinese, rappresenta l’unica vera vacanza: per due settimane uffici e scuole sono chiusi (Afp)
domenica 22 gennaio 2012
ARSEN KURBANOV.- miradas
martedì 17 gennaio 2012
Niente Down in Danimarca. Quando è la follia ad essere perfetta
Scusate se vi disturbo, ma è importante sapere...Il Signore Gesù ci
Avanza il progetto choc di eliminazione dei nascituri "difettosi"
Niente Down in Danimarca
Quando è la follia ad essere perfetta
Nel suo prometeico tentativo di diventare una "società perfetta", la
Danimarca sembra procedere a tappe forzate nel progetto di eliminare
tutti i soggetti affetti dalla sindrome di Down. Nel 2004 il governo
danese ha impresso una possente spinta a questa battaglia eugenetica
offrendo la possibilità di ricorrere gratuitamente alle diagnosi
prenatali per l'identificazione, e la conseguente eliminazione a
mezzo
aborto, dei nascituri "difettosi".
L'obiettivo pare sia quello di raggiungere il primato di unico Paese
al mondo «Down Syndrome Free». Esiste anche una data entro cui
realizzare il sogno: il 2030.
A rivelarlo è stato, sul finire di quest'anno, un articolo del
giornalista Nikolaj Rytgaard apparso sul quotidiano danese
Berlingske,
con l'inquietante affermazione che «presto nascerà l'ultimo bambino
danese affetto dalla sindrome di Down».
Se si considera, poi, che il mezzo da utilizzare per entrare nel
Guinness dei primati è l'eliminazione fisica dei feti rischia di
apparire alquanto sinistra l'entusiastica definizione di «impresa
davvero straordinaria» data al progetto da Niels Uldbjerg,
professore
di Ginecologia e ostetricia all'Università di Aarhus. È l'eterna
tentazione dell'uomo di raggiungere la perfezione senza Dio. Un
sogno
che è destinato come la storia dimostra sempre a trasformarsi in
incubo.
Quel campione di realismo cristiano che fu Agostino d'Ippona l'aveva
capito già 1.600 anni fa, quando, nel suo scritto Contra Academicos,
affermava che l'uomo non può essere perfetto se non raggiunge il suo
fine, che è quello di cercare con tutto l'impegno la verità di Dio.
Ma
spiegava pure che per quanto l'uomo cerchi di essere perfetto, è
tuttavia destinato a restare sempre "umanamente uomo": «Perfectum,
sed
tamen hominem».
Tornando al tentativo danese, risulta difficile sottrarsi a qualche
interrogativo.
Siamo davvero sicuri che possa considerarsi migliore una società
composta da esseri umani geneticamente perfetti, in cui non ci sia
più
bisogno di sperimentare alcun sentimento di amore, di carità, di
solidarietà nei confronti di soggetti deboli e indifesi, nella quale
non sia più necessario comprendere e accogliere chi appare
fisicamente
diverso? In assenza di un valore etico, su cosa si fonda il criterio
per stabilire chi debba far parte della razza geneticamente
superiore
autorizzata a eliminare quella geneticamente inferiore? Chi
determina
i requisiti per ammettere una persona nella 'società perfetta'? E
chi
garantisce i limiti di quei requisiti? Chi può escludere, ad
esempio,
che il prossimo passo in Danimarca non sia l'eliminazione dei
nascituri affetti da diabete, da malattie cardiache, da cecità...?
Siamo proprio sicuri che per raggiungere la perfezione occorra far
prevalere la logica spartana del Monte Taigeto rispetto
all'esortazione evangelica di amare il prossimo come se stessi?
Molti hanno avuto la fortuna di ascoltare all'ultimo Meeting di
Rimini
la toccante testimonianza di Clara Gaymard, la figlia di Jérôme
Lejeune, scopritore della sindrome di Down, detta anche trisomia 21.
Parlando dei propri ricordi personali, Clara ha raccontato che un
giorno un ragazzo trisomico di dieci anni si presentò allo studio di
suo padre, piangendo convulsamente. La mamma di quel ragazzo spiegò
che il figlio aveva visto un dibattito in televisione, in cui si
discuteva della possibilità di eliminare i nascituri affetti da
sindrome di Down. Il ragazzo gettò le braccia al collo di Lejeune,
supplicandolo: «Dottore, vogliono ucciderci tutti; la prego ci
protegga, siamo troppo deboli, non sappiamo farlo da soli!». Fu da
allora che Lejeune decise di dedicare la sua vita alla difesa di
quelle fragili esistenze. Oggi Lejeune, purtroppo, non c'è più. Ma
gli
sterminatori di quelli che lui definiva «i miei piccoli» sono ancora
in circolazione, e invocano sempre lo stesso pretesto: la
realizzazione di una società perfetta.
Quella in cui, ovviamente, oltre all'imperfezione umana dev'essere
bandito
Dio.
Gianfranco Amato 5 gennaio 2012 - Avvenire
Gianfranco Amato 5 gennaio 2012 - Avvenire
lunedì 16 gennaio 2012
La Fòcara
PIAZZA TITO SHIPA
Come ogni anno, saranno tanti gli eventi che renderanno questo appuntamento davvero imperdibile che si avvale di nuovi e importanti testimonial di chiara fama come l’artista Mimmo Paladino, tra i principali esponenti della Transavanguardia italiana, che per l’edizione 2012 ha realizzato il “manifesto d’autore” ed il designer salentino Antonio Romano autore del logo della Fondazione Fòcara di Novoli. All’interno della manifestazione tra le presenze importanti anche quella di Mario Cresci Premio Fòcara Fotografia per l’edizione 2012.Sito Web:http://www.fondazionefocara.com
Musica, arte, enogastronomia e tradizione il 16 gennaio a Novoli (Lecce) per il falò più grande del mediterraneo.
Contaminazioni musicali dal rock alla musica etnica accendono la Fòcara di Novoli
Grazie alla creatività di Roy Paci nasce l’Orchestra del Fuoco che nell’edizione 2012 debutta accanto ad artisti come Daniele Silvestri, Moni Ovadia e Shantel
Una notte di musica ed energia ma anche un progetto che si propone di dare vita ad un laboratorio permanente di ricerca sulle contaminazioni musicali.
E’ questa la novità che propone l’edizione 2012 de “La Fòcara” di Novoli (Lecce), il falò più grande del mediterraneo, che il prossimo 16 gennaio tornerà a bruciare rinnovando una tradizione secolare.
Grazie alla creatività e l’energia dell’artista siciliano Roy Paci, la novità assoluta, che prende il via con l’edizione 2012, è la costituzione di un’ “Orchestra del Fuoco”, un ensemble di 30 musicisti nazionali ed internazionali direttamente allestita dallo stesso Roy Paci, che realizzerà arrangiamenti e composizioni inedite ispirate alle fiamme de “La Fòcara”.
Sul palco, con l’Orchestra del Fuoco in questa edizione 2012 si esibiranno con Daniele Silvestri, Moni Ovadia e Shantel, per una notte tutta da ballare.
Un progetto ambizioso che rientra nella rassegna di “FòcaraLive” curata dall’Associazione Distillati Extraurbani con la collaborazione della Cooperativa CoolClub per la direzione artistica di Loris Romano. Lo spettacolo musicale Spettacolo del Fuoco – Roy Paci & L’orchestra del Fuoco è prodotto in Puglia con il sostegno del progetto Puglia Sounds – PO FESR Puglia 2007-2013 Asse IV. Puglia Sounds è il programma per il sostegno e lo sviluppo della produzione musicale che la Regione Puglia, Assessorato al Mediterraneo e Assessorato al Turismo nell’ambito del Programma Operativo FESR (Fondo Europeo Sviluppo Regionale) Asse IV, ha affidato al Teatro Pubblico Pugliese.
Il falò è realizzato con circa 80mila fascine di tralci di vite secchi provenienti dai feudi del Parco del Negroamaro sapientemente legate e posate con tecniche tramandate gelosamente di padre in figlio. Una tradizione secolare che si ripete ogni anno e che vede una lunga preparazione: dall’8 dicembre, a Novoli, inizia la costruzione del grandissimo falò che si chiude con la sua accensione la sera del 16 gennaio, vigilia della festa del Patrono e giorno in cui la “Fòcara” è la vera e unica protagonista.
L’evento non sarà solo musica ma anche tradizione, arte ed enogastronomia. A Novoli, cuore del Salento, la mattina del 16 gennaio si compie ogni anno da secoli il rito antichissimo della “bardatura” che vede una catena umana issare sulla cima del falò l’immagine di Sant’Antonio Abate. Nel primo pomeriggio della stessa giornata si celebra la benedizione degli animali e appena scende la sera un avvolgente fuoco pirotecnico accompagnato da musica, composta appositamente da Roy Paci, innesca l’accensione della “Fòcara”. Mentre il fuoco brucia ininterrottamente, anche per più giorni, nella notte intorno alla Fòcara si balla e si degustano specialità tipiche ai ritmi del concerto dell’ “Orchestra del Fuoco” che anima la piazza.
La festa comunica l’identità culturale di questa terra con un evento carico di simboli che raccontano e testimoniano la tradizione popolare e contadina del territorio intrisa di valori tra sacro e profano.
Promossa da Regione Puglia, Provincia di Lecce e Comune di Novoli in collaborazione con numerosi partner pubblico-privati, “La Fòcara” è stata inserita tra i beni della cultura immateriale della Regione Puglia e partecipa alla catalogazione Ministeriale per il riconoscimento dell’Unesco quale Patrimonio Intangibile dell’Umanità, da valorizzare e tutelare.
Proprio per la promozione di questo patrimonio della tradizione popolare novolese è nata quest’anno la Fondazione Fòcara di Novoli con gli obiettivi di tutelare, conservare e tramandare nei valori e nei significati fondanti lo spirito della festa. La festa del fuoco è diventata ormai da anni luogo di incontro tra culture e religioni diverse che si riuniscono idealmente intorno al “fuoco buono di Puglia, messaggero di pace nel mondo”, simbolo universale di pace e di solidarietà nell’area mediterranea.
Come ogni anno, saranno tanti gli eventi che renderanno questo appuntamento davvero imperdibile che si avvale di nuovi e importanti testimonial di chiara fama come l’artista Mimmo Paladino, tra i principali esponenti della Transavanguardia italiana, che per l’edizione 2012 ha realizzato il “manifesto d’autore” ed il designer salentino Antonio Romano autore del logo della Fondazione Fòcara di Novoli. All’interno della manifestazione tra le presenze importanti anche quella di Mario Cresci Premio Fòcara Fotografia per l’edizione 2012.
Il nuovo portale dedicato alla festa salentina, consultabile all’indirizzo www.fondazionefocara.com è stato realizzato da ClioCom, fornitore qualificato RUPAR SPC e partner tecnologico della Fondazione Fòcara di Novoli.
Mimmo Paladino al rogo
L'arte contemporanea s'innesta sulla tradizione popolare. La Transavanguardia di Mimmo Paladino sarà protagonista della Fòcara, la Festa del fuoco di Novoli, in pieno Salento. Con una xilografia di presentazione del "Maestro di Paduli", la personale "Segni e figure" e i cavalli di cartapesta site specific che decorano l'immensa pira.
Nei giorni di celebrazione, inoltre, il “Maestro di Paduli” – come lo chiama Toti Carpentieri, direttore artistico di FòcarArte, il nuovo spazio artistico della Fòcara – esporrà Segni e figure, personale allestita nell’area dell’ex mercato comunale di Novoli, che raccoglie 30 opere di Paladino. L’arte contemporanea, dunque, e in particolare la Transavanguardia, che tende alla riscoperta del genius loci, valorizza il rito ancestrale e pagano della Fòcara, in un connubio tra postmodernità e tradizione.
La Festa del fuoco novolese, simbolo – tra il sacro e profano – dell’incontro e incrocio tra culture, e che attira ogni anno migliaia di visitatori, è stata inserita tra i beni della cultura immateriale della Regione Puglia, e partecipa alla catalogazione ministeriale per essere riconosciuta dall’Unesco quale Patrimonio intangibile dell’Umanità. Un bene da tutelare, che valorizza l’identità culturale del Sud Italia, dunque. Prima dell’accensione del “fuoco buono di Puglia, messaggero di pace nel mondo”, infatti, si celebrano riti agresti come la benedizione degli animali, oltre alla bardatura della Fòcara, e al “percorso di fede” che parte dall’agro di Novoli fino ad arrivare alla grande pira.
Largo spazio anche all’enogastronomia, inoltre, con degustazioni dei prodotti tipici salentini, innaffiati da litri di Moscato di Novoli e vini del Parco del Negroamaro. Immancabile, per i festeggiamenti sotto il falò più grande e suggestivo del Mediterraneo, la musica. Protagonista dell’edizione 2012 della Fòcara sarà infatti Roy Paci, accompagnato da Daniele Silvestri, Shantel e dallo scrittore Moni Ovadia. Il musicista siciliano ha creato, per la gioia del direttore artistico Loris Romano, in occasione della festa novolese, l’“Orchestra del fuoco”, un ensemble di 30 musicisti nazionali e internazionali che realizzeranno composizioni ispirate al rito della Fòcara.
Cecilia Pavone
sabato 14 gennaio 2012
Tragedia del Giglio, il gigante Costa inclinato
Il sogno di una vita per alcuni, il sogno nel cassetto per me!
http://www.corriere.it/gallery/cronache/01-2012/costa-concordia/3/tragedia-giglio-gigante-costa-inclinato_4ea8800c-3e92-11e1-8b52-5f77182bc574.shtml#47
http://www.corriere.it/gallery/cronache/01-2012/costa-concordia/3/tragedia-giglio-gigante-costa-inclinato_4ea8800c-3e92-11e1-8b52-5f77182bc574.shtml#47
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