Impauriti dagli scrutini elettronici; ignoranti sulle LIM; lontani anche solo dal pensare ad utilizzare cellulari, i-pod, e-book nella didattica; orgogliosamente, testardamente ed esclusivamente legati alla penna e al quaderno: così mi immagino i docenti italiani.
Continua a leggere...» http://atuttascuoladuepuntozero.blogspot.com/ (molto interessante, per gli appassionati del settore)
Che sia arrivato anche per noi il tempo di cambiare?????
Un'autocritica che fa onore e che indicativamente segna la netta volontà che oltre la didattica e la pedagogia, c'è una metodologia che, a volte, ha bisogno di essere, anche nella sua forma "personale", aggiornata.
RispondiEliminaCome dire il ragioniere, oggi esplica la sua professionalità, con strumenti (informatici) aggiornati ed evoluti.
Anche perchè nel linguaggio universale, anche il più "piccolo" degli educandi, oggi,parla già un linguaggio (anche tecnologico) sul quale, come educatori, dovremmo sintonizzarci per avere un codice della comunicazione uguale e dal quale partire per pianificare tutto un progetto e programma educativo.