giovedì 22 settembre 2011

la storia

29 anni di emoticon,
faccine per tutti i gusti

Punteggiatura e stati d'animo, usi e abusi
dagli smile allo stile iPhone



MILANO – Da due giorni è entrata nel suo trentesimo anno di vita, ma nonostante gli anni che passano continua a sorridere come il primo giorno. È l'emoticon, quella combinazione di punteggiatura che tra parentesi, trattini e variazioni sul tema dei due punti racconta in 3 segni uno stato d'animo e dà il tono a una conversazione scritta: via sms, via email, in chat, nei forum e nei social network. LA STORIA – Inventata nel settembre 1982 negli Stati Uniti, l'emotion continua a svolgere la funzione per cui fu stilizzata la prima volta. Comparve infatti in un messaggio telematico di una rete universitaria (si trattava di un bbs, bullettin board system, gli antesignani della messaggeria istantanea e dei forum) inviato da Scott Fahlman, giovane informatico della Carnegie Mellon University di Pittsburgh, Pennsylvania. Scott scriveva nella bacheca universitaria: «Propongo di usare la seguente sequenza di caratteri per connotare lo scherzo :-)». Erano le 11 di mattina circa del 19 settembre 1982, 29 anni fa. Insieme al sorriso per sdrammatizzare e far cogliere il tono giocoso di una conversazione, nacque anche la tristezza della parentesi aperta e con il tempo le emoticon (contrazione di emotional icon) sono diventate centinaia, tanto che online esistono anche motori di ricerca e siti-dizionario che le raccolgono tutte.
LE FACCINE DI LINCOLN – In realtà le tesi sulla nascita della prima emoticon sono discordanti: sebbene il mondo imputi le faccine scritte all'idea di Fahlman, c'è anche chi sostiene che il primo a usarle fu nientemeno che il presidente Usa Abramo Lincoln. Sembra infatti che l'emoticon dell'occhiolino ;) sia comparsa nella trascrizione di un discorso del presidente del 1862. Anche se, a leggere bene, potrebbe essere anche un semplice errore di battitura. Altri invece sostengono che Scott Fahlman non fece altro che trasferire su carta, usando i caratteri a disposizione, il disegno dello smile, la faccetta sorridente giallo canarino che fu disegnata la prima volta per un uso professionale da un assicuratore di Worchester, Stati Uniti. Era il 1963. Oggi lo smile di Harvey Ball (il cui destino, forse era scritto nel cognome) è festeggiato anche con una fondazione e una giornata dedicata, celebrata ogni anno il primo venerdì di ottobre.
USI E ABUSI – Amate e odiate, usate e abusate, le emoticon continuano a sopravvivere anche 30 anni dopo. I programmi di messaggeria istantanea negli anni hanno fatto la loro fortuna aggiungendo faccine sempre più colorate, animate, fino ad arrivare alle più moderne in stile iPhone, con applicazioni speciali da scaricare per vederle e spedirle. Proprio per questo abuso più volte negli anni guru e puristi del testo scritto hanno proposto di eliminare le faccine dalla nostra vita, sempre con scarso successo però. In Italia, per esempio, fece parlare molto la proposta del ministro Brunetta di dare un voto ai dipendenti pubblici per i servizi prestati usando proprio le emoticon: giudizio positivo :-), negativo :-(, così e così :-I.
Eva Perasso

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