sabato 30 marzo 2013

Antidoti



Uno psicologo insegna ai suoi studenti come gestire lo stress…
Prese un bicchiere d'acqua e si avviò per la stanza, in silenzio… Tutti si aspettavano una domanda tipo - è mezzo pieno o mezzo vuoto? Ad un certo punto si fermò, alzò il bicchiere e chiese ai suoi studenti: " Quanto è pesante questo bicchiere d'acqua?"
Meravigliati, gli studenti hanno dato risposte tra 250 e 500 g
Psicologo risponde: peso assoluto non importa… Importa quanto tempo lo tieni alzato… Un minuto - nessun problema… Un'ora - un braccio dolorante… Un giorno - paralizza il braccio… In ognuno di questi tre casi il peso del bicchiere non cambia. Cambia solo il tempo ... più il tempo passa, più diventa pesante… Lo stress e le preoccupazioni della vita sono come il bicchiere d'acqua… Se si pensa di meno a loro- non succede quasi nulla. Se si pensa di più- il cuore inizia a far male… Se stai pensando a loro per tutto il tempo - paralizzano la tua mente ... non puoi fare più nulla.
Ecco perché è importante alleviare lo stress… Quando arrivi a casa la sera, lascia fuori le tue preoccupazioni … Non portarle con te durante la notte… Metti giù il bicchiere!!!

domenica 24 marzo 2013

Domenica delle Palme


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Un piccolo ramo d'ulivo
portato con gioia leggera,
come una bandiera,
da un bimbo innocente,
è la più bella preghiera di pace.

Mai visto!


venerdì 22 marzo 2013

Gastone

"Vi siete mai chiesti di chi è il merito quando il cielo è azzurrino e l'aria è trasparente come vetro? Quando non c'è una sola nuvola in cielo a intralciare i raggi del Sole?
Ecco, in quei giorni dovremmo ringraziare Gastone.
Gastone è un omino che con grande impegno ogni mattina libera il cielo dalle intemperie. Di mestiere fa lo spazzino dei cieli. Di piccola statura, porta lunghi baffi a manubrio e ha grandi piedi per compiere interminabili camminate da una parte all'altra del cielo.
Si alza presto la mattina, prima del Sole e, dopo aver riordinato la sua modesta casetta, si avvia per le strade celesti con la sua grande scopa. Spazza di qua, spazza di là. Non deve rimanere neanche una nuvola in giro. Non uno sbuffo di vento, una pallina di ghiaccio, proprio niente".

da un racconto di Vanessa Sorrentino, "Gastone spazzino dei cieli", in "Mondo Fantastico", Bazzano, Artebambini, 2011.

Immagine: Giuseppe Boaretto, "È difficile dipingere il cielo", 1992.
Fonte: www.giuseppeboaretto.com

Una proposta



Mario Polito, "Le virtù del cuore. Le emozioni a scuola e nella vita", Vannini Editrice, Gussago (BS), 2012.

Psicologo, psicoterapeuta e pedagogista, Mario Polito pubblica un grosso volume per la collana di cittadinanza interculturale “Agorà-Didattica” di Vannini editore. Lo dedica a genitori, insegnanti, studenti e più in generale a tutti coloro che hanno a cuore l’educazione dei giovani, perché variamente coinvolti nella costruzione del futuro, in termini di gestione del sapere e del senso di responsabilità e rispetto verso se stessi e gli altri.

Un simile obiettivo, si dice nel testo, può esser raggiunto grazie allo sviluppo di alcune qualità umane nella vita in comune (di classe e di sezione): coraggio, assertività, autocontrollo, equilibrio emotivo, senso di giustizia ed empatia. Basta uno sguardo all’indice per capire che l’analisi è dettagliata e le proposte, le esemplificazioni assai corpose, riferite utilmente all’ambiente scolastico: si parte dalla formazione della consapevolezza e di un adeguato vocabolario emotivi. Attraverso la conquista e la maturazione delle qualità sopra esposte (con esercizi ed esperimenti mirati) si arriverà infine alla costruzione della classe come comunità di apprendimento, dove l’esperienza emotiva di tutti, docenti e studenti, viene quotidianamente valorizzata.

lunedì 18 marzo 2013

domenica 17 marzo 2013

C'è un momento

C’è un momento in cui finalmente impariamo a ridere di noi stessi. Ed accettiamo che anche altri lo facciano, senza sentirci feriti. In quel momento abbiamo fatto il salto di qualità, siamo cresciuti. Ci siamo accettati, diventando padroni di noi stessi.
(Agostino Degas)

Dipinto: ( Arthur Sarnoff)

venerdì 8 marzo 2013

8 Marzo 2013


Fare la mamma è una roba difficile, per stomaci forti.
Quando sei incinta, non sei più padrona del tuo corpo: dentro di te tuo figlio pretende attenzioni, riposo, cibi sani, risate, serenità… e tu non sei tu, tu sei il tuo pancione, tu sei una pancia che cammina e che attrae gli sguardi di tutti, e le mani di tutti, e le considerazioni (stupide) di tutti: lo sai che se la pancia è bassa è un maschio? lo sai che se mangi le cipolle il bambino piange? lo sai che non dovresti guidare la macchina?
Poi il bambino nasce e tu non sei nemmeno più la pancia che lo conteneva: adesso sei l’attrice non protagonista, quella che nemmeno appare sulle locandine, quella di cui nessuno ricorda il nome. E così, anche se hai ancora il sedere grande come una portaerei, entri in una stanza e diventi improvvisamente invisibile: nemmeno tua madre si ricorda di te, e finisci a far da tappezzeria in casa tua, mentre amici e parenti ti strappano il neonato dalle braccia e se lo rimpallano come un pallone da rugby.
Per fortuna c’è sempre qualcuno che sa fare la mamma meglio di te: ma lo sai che lo vesti troppo o troppo poco? ma lo sai che il tuo latte non è buono? ma lo sai che quando il bambino è stitico devi usare il gambo del prezzemolo?
Ma una mamma lo sa. Una mamma sa tutto.
Una mamma sa che il legame tra lei e il suo bambino è intenso e profondo e atavico. E’ un legame che nasce da un odore, dal contatto di pelle, da un suono. Un legame che nasce dai tessuti, dai pori, dalle cellule… un legame desossiribonucleico.
Perchè una mamma è mamma tante volte: quando appaiono le due lineette rosa sul test di gravidanza, quando partorisce, quando allatta, quando cambia un pannolino, quando prepara il primo brodino, quando insegna a suo figlio a ridere, a camminare, a parlare, a correre… ad essere una persona.
Una mamma rinasce durante ogni tappa di crescita del proprio bambino.
E quando il neonato è diventato un bimbo grande, una mamma rinasce di nuovo, perchè sa che suo figlio non le appartiene, e che adesso appartiene al mondo a cui lei lo ha consegnato.

giovedì 7 marzo 2013

Filastrocca della meraviglia

La Dada pasticciona, consiglia a tutti gli insegnanti di leggere questa poesia ogni mattina, prima di entrare in classe



La meraviglia è un dono rotondo
Che va e ritorna fra gli occhi ed il mondo
Gli occhi la spargono su fiori e prati
E poi li guardano meravigliati
Gli occhi la spalmano sopra le cose
E poi le trovano meravigliose
La meraviglia sta in quello che guardi?
Oppure sta nei tuoi sguardi?
Sta nelle cose che vedi e che tocchi?
O nelle mani e negli occhi?

La meraviglia è vicino e lontano
è a metà strada fra il fiore e la mano
è nella prosa, è nella rima
è nella rosa che viene prima
è nel silenzio che viene dopo
Nelle parole che non hanno scopo
Nella dolcezza dopo aver pianto
Nel fiato preso prima di un canto
Nel passo indietro prima del salto
Nell'uomo basso che guarda in alto
Nell'uomo alto che guarda altrove
Negli orizzonti del non si sa dove
Nel crac aprendo un guscio di noce
Nel buio vivido dopo la luce
è la vigilia di tutte le cose
è la vendemmia di tutte le rose
è questo mondo quando ci assomiglia
La meraviglia

Il Magopovero ne ha in abbondanza
La dona tutta e non resta mai senza
Perché conosce un antico mistero
Semplice e vero
Quando i bambini sono noiosi
Sono annoiati
Quando gli artisti son meravigliosi
Son meravigliati.



(Tognolini)

lunedì 4 marzo 2013