venerdì 11 marzo 2011

Il Paese dei tre Pavoni

(versione 3 anni)

Il paese dei tre pavoni era il posto più colorato che potete immaginare.Le case erano di mille colori ed i tetti rossi brillavano alla luce del sole come il fuoco. I prati verdissimi, le aiuole e tutti i cespugli erano sempre pieni di bellissimi fiori colorati.

Questi splendidi colori erano stati donati da tre pavoni magici che si chiamavano Giallo, Rosso e Blu.

In un tempo lontano i tre pavoni vivevano in cima alla montagna incantata dove dalle fontane zampillavano arcobaleni e nei giardini sbocciavano magici fiori di luce. Un giorno però stanchi di restare sempre da soli avevano deciso di venire a vivere in mezzo agli uomini. Erano scesi a valle volando con le loro maestose e splendenti ali e si erano fermati in un piccolo paesino portando con loro splendidi colori.

Giallo aveva regalato il suo colore al sole, ai limoni, ai pulcini, alle primule... (continuare la narrazione coinvolgendo i bambini nella ricerca di cose gialle).

Rosso aveva regalato il suo colore alle fragole, alle ciliegie, ai papaveri, ai tetti delle case... (continuare la narrazione coinvolgendo i bambini nella ricerca di cose rosse).

Blu aveva regalato il suo colore al cielo di notte, al mare, alle farfalle... (continuare la narrazione coinvolgendo i bambini nella ricerca di cose blu).

Gli abitanti della valle erano molto riconoscenti a Giallo, Rosso e Blu per i doni che avevano portato. Si fermavano volentieri a parlare con loro, insieme ammiravano i bei colori del paesaggio ed osservavano il volo delle farfalle. I bambini si divertivano a fare il girotondo attorno ai loro amici pavoni, li accarezzavano e li coccolavano con dolcezza. La vita trascorreva tranquilla e tutti erano sereni... ma un giorno improvvisamente le cose cambiarono. Gli abitanti del paese cominciarono stranamente ad avere fretta. Camminavano veloci per le strade guardandosi sempre meno attorno. I passanti non si fermavano più a chiacchierare con i tre pavoni e si dimenticavano perfino di salutarli. Proseguivano per la loro strada con passo veloce guardando per terra assorti in chissà quali pensieri. Non erano più sorridenti e cordiali come al solito, qualcuno sembrava addirittura arrabbiato. Anche i bambini avevano fretta e non si fermavano a giocare con i pavoni. Sembrava che nessuno si ricordasse più di loro.

Giallo, Rosso e Blu, lasciati soli, diventavano sempre più tristi. “Non si può andare avanti così” disse una sera Rosso ai suoi amici.“Nessuno apprezza più gli splendidi colori che abbiamo portato in questo paese, nessuno ci vuole più bene. Io non ce la faccio più a restare qui, ho deciso che tornerò nel giardino incantato sulla montagna.” “Hai ragione Rosso, anch'io non ce la faccio più a restare qui” aggiunse Blu. Avete ragione amici torniamo sulla montagna” propose Giallo. E così i tre pavoni partirono portando con se' i loro splendidi colori.

Quando anche Blu se ne fu andato tutto diventò nero e cupo come non era stato mai.

Le persone allora improvvisamente si fermarono. Cercavano di guardare attorno ma non vedevano nulla. “Cosa abbiamo fatto? Giallo, Rosso e Blu se ne sono andati per colpa nostra!” “Nessuno aveva più il tempo per fermarsi a parlare con loro; nessuno ammirava più gli splendidi colori che ci avevano donato.” “Come faremo a farci perdonare? Si chiedevano piangendo gli abitanti della valle. I tre pavoni dal giardino incantato potevano sentire tutte queste parole e capirono che le persone erano davvero pentite per il loro comportamento. Decisero così di tornare nella valle riportando ancora i loro splendidi colori. Da quel giorno la vita tornò a scorrere serena e nessuno si dimenticò più dei tre pavoni magici e dei colori meravigliosi che avevano portato.

Morale della favola (perchè ogni favola ha una sua morale!) Quante volte ci è capitato, dopo il primo entusiasmo, di abituarci alle cose, di non considerarle più così importanti....ci appartengono, le abbiamo, sono sempre a nostra disposizione, le diamo per scontate...un sorriso, una parola, una stretta di mano, una telefonata, quando le perdiamo, solo allora comprendiamo che erano importanti, che ci allietavano la vita e se l'intelligenza riesce a superare i limiti dell'orgoglio, solo allora potremmo sperare di non perderle definitivamente.

Nessun commento:

Posta un commento