venerdì 8 febbraio 2013

Mamme e bambini, questione di gioco

Le donne che lasciano maggiore libertà ai figli, dando spazio alla fantasia, hanno con loro un rapporto più affettivo

MILANO - Imporre regole dettate dall'alto, dare ordini e provare a giocare in modo adulto con i propri figli abbondando un po' troppo in razionalità potrebbe influire sul rapporto genitore-bambino: lo dice una nuova ricerca americana, svolta dagli psicologi dell'Università del Missouri, che ha indagato sulle modalità di gioco tra le mamme e i loro bambini, a partire da un anno di età, fino all'ultimo anno di asilo. In quel delicato mondo del gioco, in cui i piccoli costruiscono la loro personalità, lasciano emergere paure e sentimenti contrastanti per rielaborarli, un intervento troppo duro e direttivo nuoce all'affettività del rapporto. QUANDO UN GIOCO È BELLO - Sull'importanza del giocare dei piccoli da soli o in compagnia per sviluppare la propria interiorità, per imparare a socializzare, ma anche sul ruolo fondamentale del gioco per costruire un rapporto con i genitori ed educare, si è detto e scritto molto. Ancora però in pochi avevano indagato sulla lettura che i bambini traggono dai comportamenti tenuti dalle mamme in questi momenti di confronto attraverso la fantasia, il "campo di lavoro" preferito dei piccolissimi. Per questo motivo, gli psicologi americani hanno analizzato video di mamme alle prese coi loro figli in momenti ludici a 1, 2, 3 e poi 5 anni di età. Memorizzando e analizzando i loro comportamenti, e confrontandoli poi con i sentimenti dei bimbi nei confronti dei genitori, per esempio verificandone poi la fiducia, l'affettività, la propensione alla ricerca di coccole e di sicurezza nel proprio genitore.
MAMME SEVERE, MAMME ANAFFETTIVE - Nella maggioranza dei casi studiati dalla ricerca, i bambini creano un miglior rapporto con quelle mamme che, nel momento del gioco, lasciano che fantasia e creatività dei piccoli abbiano la meglio. Incoraggiando anche la sperimentazione e piegandosi, in un certo senso, alle regole seppur strampalate inventate dalla prole. Mentre i problemi nascono con quei figli le cui madri impongono regole di gioco severe, ancor peggio se a questo si dimentica di accompagnare un atteggiamento dolce e comprensivo. Gli esempi vanno dalle regole complicate di un gioco di società a gesti banali, come quelli di una mamma che dice al figlio che no, il cavallo inserito nella fattoria non deve entrare dal tetto ma dal portone. Nel mondo dei piccoli, in cui il gioco è una cosa seria, divieti e rigidità possono essere vissuti come tentativi di controllo e mancanze di amore. Per questo i figli e le figlie di mamme rigide hanno mostrato scarso attaccamento, rabbia, aggressività nei confronti del genitore.
AD OGNI PAESE LA SUA MAMMA - La stessa ricerca ha anche trovato differenze nei comportamenti delle mamme a seconda dell'origine: in generale, nel primo anno di età le mamme afro-americane si sono dimostrate le più rigide nel gioco, seconde le mamme latino-americane e terze quelle di origine europea. La situazione però pare livellarsi col passare degli anni: a 5 anni infatti tutte le mamme i cui comportamenti sono stati studiati hanno mostrato maggiore duttilità nel trattare i figli. E la stessa mamma che al bimbo di un anno vietava di toccare i fornelli (finti) dicendogli che si poteva bruciare, a 5 anni lasciava il suo piccolo "chef" improvvisare e rischiare sui fuochi.

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